a quiet week in the house regia di Jan Svankmajer Cecoslovacchia 1969
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a quiet week in the house (1969)

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locandina del film A QUIET WEEK IN THE HOUSE

Titolo Originale: TICHÝ TÝDEN V DOME

RegiaJan Svankmajer

InterpretiVáclav Borovicka

Durata: h 0.20
NazionalitàCecoslovacchia 1969
Generecorto
Al cinema nel Luglio 1969

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Trama del film A quiet week in the house

Un uomo coperto da aghi di pino si mimetizza in un prato a bordo di una strada mentre con un cannocchiale scruta in lontananza una vecchia casa abbandonata. Dopo essersi tirato fuori dal naso un piccolo pezzetto di carta su cui è incisa una mappa (probabilmente della casa stessa) controlla con una bussola la corretta posizione e si dirige a tutta velocità verso l'entrata della casa.

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Voto Visitatori:   6,00 / 10 (4 voti)6,00Grafico
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Voti e commenti su A quiet week in the house, 4 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

alex94  @  26/01/2016 21:48:32
   5½ / 10
Ecco, questo è per ora l'unico lavoro del grande regista ceco che non sono riuscito ad apprezzare,l'ho trovato ben realizzato certo, ma anche parecchio noioso............
E stato difficile arrivare alla fine,sono convinto che anche questo presenti dei significati profondi però questa volta non sono riuscito a coglierli...............

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  14/08/2014 23:15:03
   7 / 10
Non uno dei corti migliori del ceco, è vero. Ma non posso essere per nulla d'accordo sulla mancanza di senso.
Questo corto è girato a ridosso del '68 e della primavera di Praga. Il protagonista è un novello si nasconde, non si sa da cosa o da chi (sappiamo però dei problemi fortissimi di Svankmajer con la censura comunista, dell'impedimento a lavorare per anni e anni).
Tecnicamente è affascinante il modo in cui sono contrapposte le sequenze con l'uomo, un tramite per lo spettatore voyer - l'occhio che guarda dal foro è immagine suggestiva, hitchcockiana o bunueliana ad intermittenza - e sono scene in un bianco e nero giallognolo, piene di effetti sonori; come contrapposizione c'è il silenzio dall'altra parte del foro, il colore e la meraviglia allucinatoria di osservare diversi oggetti vivere nel quotidiano: ma non arrivare a nulla in nessun caso.
Come nel più riuscito e gradevole "Picnic with Weissman", gli oggetti di uso comune diventano materia viva per Svankmajer che però non li rende antropomorfi. In "A quiet week in the house" non c'è una vera e propria ribellione all'essere umano, si limitano a vivere i loro brevi cicli di distruzione quotidianamente.
Lungo quasi venti minuti, risulta un cortometraggio pesante perché il primo Svankmajer è schematico e si attiene allo schema in modo rigido, in questo caso fino all'estremo: l'uomo compie le stesse, metodiche azioni ogni giorno, cancellando con una lunga linea la lista compilata.
Giunti alla fine con il protagonista, indaffarato in occupazioni sostanzialmente inutili e che torna indietro prima di fuggire nella selva per compiere un gesto assurdo, ci rendiamo conto che è il tipico personaggio surrealista: un uomo ligio ad un dovere piovuto chissà da dove, fissato fino al parossismo.
C'è però una caratteristica che potrebbe sfuggire: il fatto che il protagonista, alla fine, cancelli l'ultima riga della lista perché osservato. Noi spettatori ci siamo intrufolati con il nostro occhio. Quell'uomo che guarda mentre viene guardato è in fuga da Svankmajer, dallo spettatore, da Dio.

Anche nei corti meno riusciti e più pesanti, il maestro ceco resta indispensabile e profondo.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  30/08/2012 23:51:11
   5½ / 10
Ottima stop-motion, ma corto abbastanza anonimo in effetti. Fa parte di quella categoria di corti svankmajer che sono senza senso anche nel non-senso. Sostanzialmente d'accordo col commento precedente. Inoltre la formularità su cui si basa e l'eccessiva lunghezza del corto rendono noiosa la visione.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  21/10/2011 18:59:42
   6 / 10
Svakmajer gioca con la sua amata stop motion. Corto molto strano, non dissimile ad altri lavori del surrealista ceco.

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