arthur rambo - il blogger maledetto (2021)

Davvero un buon film, a volte risulta didascalico nell'essere piu' concentrato su questo tipo di scandali che sulla storia stessa, pur seguendo le vicende di Karim, in realta' si sta parlando della Francia intera se non dell'occidente intero.

Ne scaturisce una situazione limite un po' impersonale ma che ci da due ottimi spunti sull uso dei social network e sul registro di comunicazione che cambia:
dal lato social network abbiamo, spunti ceh sono leggibili anche fuori dalla Francia:
- il narcisismo come scrittori che ci porta a essere intellettualmente disonesti per i like
- la rabbia e l'indignazione facile come lettori che ci porta a cercare solo conferme di cio' che gia' pensiamo.

Dal lato dell'humor nero o del trolling in rete abbiamo quello che ritengo essere la parte piu' pesante del film: rispetto a pochi anni fa abbiamo una societa' piu' povera, piu diseguale, piu arrabbiata, e meno capace di capire il contesto di cio' che legge. Inoltre qui si parla di Francia e di Banlieu, un luogo di intregazione culturale fallita.

Il danno di un humor nero o di un trolling maneggiato con poca cura, non sta tanto nelle persone che prendono sul serio la trollata e si indignano, ma piuttosto in quelle che condividono il pensiero seriamente e si sentono confermare e convalidare nel loro stesso odio.

C'e' poi una terza chiave di lettura, quella personale dello scrittore che pero' risulta essere la piu' debole, Karim e' infatti spaccato fra la sua identita' di sedicenne arrabbiato nelle Banlieu, e quella di scrittore ventunenne affermato nella societa' francese. Pur avendo raggiunto la seconda identita', dentro di se non ha superato la prima.

Il mix di questi tre fattori da luogo alla vicenda di Karim, che solo alla fine si rendera' conto degli effetti reali che i suoi twitt hanno avuto.

Chi è veramente Arthur Rambo? un personaggio fake da social media creato dalla fantasia di uno scrittore proveniente dalle banlieues ed ideato per provocare ed estremizzare ogni dibattito con tweet deliranti oppure il lato oscuro dello stesso scrittore Karim D. che attraverso tale personaggio esprime quella rabbia repressa del disagio della seconda generazione di immigrati? Cantet in questo suo breve film ci pone di fronte a questo quesito ma non ci dà una risposta e non ce la vuole dare, mantenendo fino alla fine quel velo di ambiguità intorno allo scrittore del momento che nel breve volgere di poche ore passa dalle stelle alle stalle. E' una riflessione non solo sul personaggio ma ovviamente sulle distorsioni dei social media, mezzi che semplificano i significati ed appiattiscono le sfumature. Un film che pur seguendo il suo protagonista dall'inizio alla fine non ci offre risposte, lasciando allo spettatore l'onere del giudizio.