belladonna of sadness regia di Eiichi Yamamoto Giappone 1973
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belladonna of sadness (1973)

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locandina del film BELLADONNA OF SADNESS

Titolo Originale: KANASHIMI NO BERADONA

RegiaEiichi Yamamoto

InterpretiTatsuya Nakadai

Durata: -
NazionalitàGiappone 1973
Genereanimazione
Al cinema nel Settembre 1973

•  Altri film di Eiichi Yamamoto

Trama del film Belladonna of sadness

Jeanne e Jean sono una coppia di novelli sposi che vivono in un villaggio nella Francia del Medioevo; la loro felicità tuttavia finirà molto prima del previsto: durante la sua prima notte di nozze, Jeanne perde la sua verginità venendo stuprata dal barone locale e dai sudditi secondo lo Ius primae noctis. Da questa esperienza la donna esce terrorizzata e dolorante, e dicendo tra sé "Dimentichiamo tutto nel passato" comincia ad avere delle visioni di uno spirito dalla testa fallica che la incoraggia a vendicarsi del barone; nel frattempo una carestia colpisce il villaggio, e il barone aumenta le tasse per finanziare il suo sforzo bellico. Jean viene nominato esattore delle tasse e il barone lo priva di una mano per punizione quando non riesce a estrarre abbastanza soldi dal villaggio. Dopo un'altra visita dallo spirito, Jeanne contrae un grosso prestito da un usuraio e intraprende lo stesso mestiere, finendo per divenire molto potente nel villaggio. Successivamente il barone ritorna dalla guerra e sua moglie, invidiosa del rispetto e dell'ammirazione accordata a Jeanne, la chiama strega e la fa cacciare. Jeanne cerca prima di tornare alla casa che condivide con Jean, ma l'uomo rifiuta di aprire la porta per lei e così la donna fugge nella foresta dove infine sancisce un patto con il diavolo che le concede notevoli poteri magici e li usa per guidare una ribellione nel villaggio, finendo però per trovare la morte sul rogo. Il suo spirito sarà la guida per molte donne francesi nella futura rivoluzione francese.

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Voto Visitatori:   8,86 / 10 (7 voti)8,86Grafico
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Voti e commenti su Belladonna of sadness, 7 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  20/02/2018 10:58:59
   8 / 10
Alla base c'è l' emancipazione femminile: Jeanne è infatti una donna privata di ogni diritto, costretta a subire soprusi e umiliazioni di ogni genere, sino a poi essere perseguitata nel momento in cui, liberandosi, diventa figura pericolosa per il potere tirannico che domina il villaggio in cui vive.
Una visione più ampia permette una riflessione sull' indottrinamento del singolo attraverso leggi e dogmi, imposti non per rispettare uno status di benessere e convivenza pacifica, ma per favorire una repressione sempre maggiore con l'intento di soffocare ogni spirito ribelle e assuefare il popolo all' accontentarsi.
Per questo motivo il sesso e il diavolo diventano metaforici simboli di ribellione, da sempre visti visto come male assoluto qui si elevano a strumento per affrancarsi da situazioni di totale asservimento.
Il particolare stile d'animazione risulta assai affascinante con movimenti ridotti ai minimi termini e un occhio di riguardo per strisce disegnate continue (i cosiddetti emakimono) a raccontare le vicissitudini della bellissima protagonista prigioniera in un medioevo oscuro, guidata da un satanello dalla forma fallica che quanto a malvagità è un dilettante in confronto a ciò di cui gli uomini sono capaci.
Altro fattore caratterizzante sono i numerosi trip lisergici (a volte fin troppo ridondanti) provocati dall' utilizzo della belladonna, una pianta dagli effetti allucinatori in questo caso surrogato delle sostanze stupefacenti e quindi bandite a prescindere dalla loro reale pericolosità in quello che è forse l' approccio liberatorio più discutibile, tuttavia comprensibile se contestualizzato al periodo (siamo nei primi anni 70).
La potenza espressiva di Eiichi Yamamoto trova forza nel minimalismo assumendo aspetti disturbanti adatti ad una storia dove il male si combatte proprio con quei mezzi che da sempre esso rifugge, qui sintetizzati in una fiaba nera morbosamente seducente e astutamente sovversiva.

CyberWYX  @  28/08/2017 13:55:45
   9 / 10
Opera d'autore di grande bellezza ed artisticità, un quadro vivente.

I primi anni 70 si sentono molto, nel bene e nel male: l'animazione a volte è troppo statica ma comunque non pregiudica la qualità complessiva del prodotto.

Una perla inestimabile, va visto e rivisto assolutamente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/08/2017 17:35:15
   8 / 10
Nei anni settanta un lungometraggio del genere era una discreta novità, in pieno monopolio Disney. Belladonna for sadness non fu un successo ma è stato riscoperto più avanti. E' una storia di emancipazione, figlia di quei tempi, nello stile psichedelico del film che può apparire datato, ma che in realtà esprime in pieno tutta la sua carica emotiva. Una donna violentata nel corpo e nell'anima, innamorata di un uomo debole e soggiogato dal potere del Signore locale. Lo spirito si rivalsa si manifesta sotto forma del demonio, l'erotismo e la sensualità sono gli strumenti attraverso cui opera la sua rinascita. Un lungometraggio affascinante costruito principalmente da tavole animate e veri trip lisergici. La scena dello stupro, l'apparizione della morte nera sono solo degli esempi di un lavoro ben curato e valido sotto l'aspetto visivo ed emotivo.

ferzbox  @  23/06/2017 19:03:14
   9 / 10
Mi è sembrato di fare un tuffo nel passato....quando da ragazzino vedevo le serie a cartoni animati giapponesi targate anni 70; "Belladonna of sadness" è un'autentico film d'animazione che trasuda quel decennio da tutti i pori; sia per lo stile registico che le stesse musiche(molto simili a quelle che si sentivano nella primissima serie di Lupin III.....e infatti il periodo era proprio quello li)...
Ora, al di la di questo il film di Yamamoto Eiichi è una vera e propria opera d'arte; addirittura mi verrebbe quasi da dire un precursore di quello che sarebbero poi diventati gli hentai nel tempo; non tanto perché si parla di un'opera erotica(anche se dell'erotismo ne fa uno degli ingredienti principali), ma per lo splendido effetto delle animazioni, molto povere e utilizzate di tanto in tanto su delle immagini quasi statiche che riuscivano a dare una sensazione da libro illustrato; qualcosa di davvero straordinario; da vedere per poterlo capire davvero(c'è stata un'immagine del presunto diavolo del film che ho ritenuto a dir poco spettacolare; esso scende verso la protagonista a mo di "Batman" accompagnato da una regia e da delle inquadrature che mi hanno lasciato esterefatto).....
La storia di Belladonna è una storia di sofferenza, stregoneria e occulto, raccontata con una modalità che ha dell'incredibile; probabilmente una delle opere giapponesi più singolari che abbia mai visto.....che mostra l'immenso valore degli anni 70(assolutamente meravigliosi)......
Consigliato a tutti gli amanti di anime giapponesi e non solo.....ma attenzione, è un'opera molto autoriale e onirica....non aspettatevi una storia raccontata con criteri classici.......questa è arte......

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  12/03/2012 08:10:35
   8 / 10
La storia è molto semplice e anche poco appassionante, ma la qualità di questo folle lungometraggio animato è certamente da ricercare altrove. Nei disegni, nella sperimentazione, nel lato artistico e nella follia erotico-psichedelica che permea i novanta minuti della durata del film. Un viaggio davvero allucinante di cui difficilmente ci si può pentire.

VikCrow  @  10/04/2009 14:05:37
   10 / 10
Uno dei film d'animazione più belli che io abbia mai visto. Visto in lingua originale, purtroppo senza sottotitoli =__=
Oltre il capolavoro. Un viaggio psichedelico, un panorama acquerellato, poesia ed erotismo. Non basta il 10! VOGLIO L'11!!!

21 risposte al commento
Ultima risposta 18/04/2009 05.18.51
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Ciaby  @  23/12/2008 21:01:50
   10 / 10
ma che bello! bellissimo film d'animazione anni '70 psichedelico, ardito ed erotico

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