la morte ha fatto l'uovo (1968)

Non mi è dispiaciuto, visto nella versione da 1h25, è un thriller atipico con un doppio intrigo che fino alla fine resta in parte misterioso e sul quale si specula cosa succederà e come andrà a finire. Interessanti alcune scene di montaggio e la trovata dei polli senza testa e ali per efficientare la produzione. Tutto sommato un film fuori dagli schemi...

Interessante opera di Questi. L'aspetto thriller si lega a una critica sessantottina al sistema industriale della produzione capitalista. L'uovo, da simbolo di vita, a simbolo di morte, la morte industriale, la non-vita dell'allevamento industriale, dell'esistenza come ingranaggi di un sistema folle e inumano.
Film in certo senso sperimentale, che non ebbe molto successo e venne presto, ingiustamente, dimenticato, ma che oggi può offrire qualche interessante spunto di riflessione e farsi apprezzare anche dal punto di vista tecnico.

Una pellicola che lascia piuttosto spaesati,siamo infatti davanti ad una pellicola che se da un punto di vista narrativo non ha praticamente niente da dire ( trama debolissima,ai limiti del ridicolo) invece non manca di riservare più di qualche sorpresa dal punto di vista tecnico ed estetico.
Psichedelico e sperimentale è un film ben girato e caratterizzato da un ottima fotografia e montaggio,straniante ed azzeccata la colonna sonora.
Il cast nonostante la presenza di nomi di un certo livello ( Trintignant, Lollobrigida) non regala proprio una gran prova,diciamo che gli attori non sembrano dare proprio il loro meglio.
Per concludere è un lavoro sicuramente coraggioso,figlio del suo tempo (il 68) e non del tutto riuscito,non mancherà però di esercitare un certo fascino sugli amanti del weird.

Assolutamente privo di senso, un film vuoto nelle interpretazioni, nella storia, praticamente in tutto. Giusto un paio di buone scelte registiche, ma nient'altro. Musiche terrificanti, credo di non aver mai sentito musiche più brutte di queste in un film.

Per fortuna non lo conosce nessuno.

Audace, sperimentale, malato. Ancora una volta la coppia Questi e Arcalli confeziona un opera originale e angosciante.

Caratteristica predominante dei film che segnarono un'epoca in Italia è la ricerca fantasiosa dei titoli; "La morte ha fatto l'uovo" ricade in modo praticamente inesorabile in questa fattispecie.
Confezionato da Giulio Questi "La morte ha fatto l'uovo" più che thriller è un giallo con le sue peculiarità e con tutti i suoi difetti.
All'occhio dell'esperto in risalto fin da subito il curioso e frenetico montaggio delle immagini da parte del regista. Buone e croniche le musiche. Sempre in campo tecnico da evidenziare una discreta prova del cast e una fotografia buona ma non perfetta, sicuramente da preferire, nel frangente, le specifiche e affascinanti coreografie che circondano la scena. Ritmo non altissimo ma è bilanciato da una breve durata della pellicola, 1h e 25.
Per il resto, ovvero per la storia, "La morte ha fatto l'uovo" ha le qualità del giallo incasinato ove a farla da padrone sono esclusivamente interessi economici. Insomma pathos molto basso e narrazione molto debole con un finale forzato e senza particolare enfasi.
A fine visione rimane veramente pochino, qualche scena si salva per la sua dose di bizzarria ma è certo che quello della regia italiana è un film carente nel lavoro di sceneggiatura ; nella sommatoria finale c'è da affermare che questa pellicola non entusiasma lo spirito del pubblico, ovviamente nel panorama del tempo c'è di meglio ma anche di peggio. Questo è una via di mezzo.

Non è un thriller o un giallo convenzionale. E' audace dal punto di vista visivo, soprattutto nel montaggio e nella fotografia, quest'ultima influenzata dalla pop art. Ma ciò che non funziona a dovere è la storia che dovrebbe essere la base solida per la struttura del film, troppo debole per controbilanciare lo sperimentalismo di Questi. Simile in diversi elementi allo stile sperimentale di Brass di Col cuore in gola, dove erano presenti tra l'altro, la Aulin e lo stesso Trintignan.

Odiosissimo filmetto vintage dall'estetica pop e dal cast assolutamente sprecato. Di una noia mortale, senza alcun accenno di ritmo, fastidiosamente weird e intellettualoide. Il regista perde più tempo ad inquadrare i polli, invece che puntare tutto su un ritmo teso ed una trama solida. Da dimenticare.

Inquietantissimo, surreale ed estremamente weird italian giallo (il primo in assoluto tra l'altro dice l'IMDB) trattante temi grotteschi in modo però abbastanza serioso; ottimo ed indicato cast (spicca un'insolita Lollobrigida), buon montaggio, storia accattivante ma messa in scena fin troppo confusa.

La parte con le galline senza testa nè ali, che vengon uccisi una ad una, fà venire i brividi per inquietudine e ribrezzo.

Il film è comunque scorrevolissimo anche perchè molto interessante; un lungometraggio insolito, particolare, da vedere.

Un thriller davvero insipido, con una colonna sonora agghiacciante e una vicenda troppo banale. Non ho trovato il finale particolarmente sorprendente, e la piccola parte dei polli

SPOILER fa abbastanza schifo. Dello stesso genere c'è di molto meglio! Bocciato.

non male, non male. buon esempio di giallo grottesco cum uso straniante di alternanze sonore melodiche/distorte e un montaggio inusuale.
vale una visione.

"Tutto era marcio inorno, la società che mi circondava, la gente". Capolavoro del genere giallo caduto putroppo nel dimenticatoio un pò troppo presto. Davvero sadico perverso e in certi frangenti davvero"forte". Finale shock

Un film che ho visto all'epoca e poi rivisto oggi:all'epoca mi aveva sconvolto, e devo dire la verità, ogni volta che guardavo le galline mi veniva un turbinio allo stomaco;rivisto oggi, rimane un principio di turbamento, ma il film è molto interessante ed attuale, nei mini particolari, perfino nella musica
Gilio Questi: e' l'unico film che ho visto, come mai nn si vede piu'?Sono a conoscenza di un western con Thomas Milian e un altro film con Lucia Bosé
Gian lollobrigida una vera rivelazione in questa parte.. mai pensato prima che avesse potuto interpretare un ruolo simile,sempre per avere sottovalutato le sue possibilità, forse a cominciare anche da lei stessa
Trintignat, questo attore, che io stimo moltissimo, in quegli anni forse si ripeteva un po' troppo
Ewa Aulin, parte, un po' forzata, l'attrice è un frutto del momento e niente di più, carina ma forse non giustificata nel ruolo