Dall’alto di una fredda torre pone l’angoscioso dilemma se sia giusto o no incidere sul destino degli altri, se sia lecito sostituirsi al fato, ponendo i protagonisti di fronte alla facoltà/responsabilità di dover decidere se far Vivere e/o far Morire un uomo, facendosi carico di tutta la questione morale e sociale che ne consegue. Grandi temi universali che, focalizzati in un contesto più piccolo, la famiglia, permettono, proprio grazie alla riconoscibilità di situazioni quotidiane, di predisporre il pubblico ad un meccanismo automatico d’immedesimazione e di catarsi. Tutto ciò facilitato da un’idea di allestimento che tiene il pubblico dentro la scena, che accompagna lo spettatore per mano dentro la storia stessa e lo induce a condividere le emozioni dei personaggi fino a farsi carico delle loro domande e dilemmi
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