decalogo 6 (1989)

Intenso,doloroso e tenero allo stesso tempo,un bellissimo apologo sul significato dell' amore che ha il coraggio di andare fino in fondo senza concedere nulla di consolatorio allo spettatore.
Finale beffardo così come ci hanno abituato anche i precedenti episodi.
Regia raffinata che in un ora scarsa riesce a raccontare gli enormi sconvolgimenti psicologici che travolgono la vita dei due protagonisti.
Cast semplicemente perfetto che riesce a rendere commovente una storia ad alto rischio volgarità.
Ennesimo episodio capolavoro.

Ancora livelli altissimi, non mi aspettavo che il Decalogo fosse un'opera di tale portata.

Grande film ad episodi della televisione polacca, che mostra la visione pessimistica e drammatica di Kieślowski nelle dinamiche quotidiane dell'essere umano, la cui condizione viene rappresentata in varie tematiche. Emozionante, struggente, complesso, ambizioso. In quasi tutti gli episodi c'è una prima parte di costruzione e una seconda di esplosione degli eventi, talvolta intollerabile per i personaggi, talvolta duro anche per lo spettatore. Kieslowski ha il merito di far riflettere, ma senza la classica retorica. Alcuni episodi sono veramente belli e di grande impatto, altri leggermente meno, ma sempre su ottimi livelli (personalmente l'unico episodio al di sotto degli altri è l'ottavo, un po' noioso).

Il commento vale per l'opera complessiva, in quanto l'ho vista tutta di seguito in pochi giorni, invece i voti vanno per ogni singolo episodio.

Stavo per iniziare il commento con qualcosa del tipo "Di questo regista poco conosciuto..", prima di consultare la sua pagina Wikipedia che riporta, cito testualmente: "È riconosciuto universalmente come uno dei più grandi registi della storia del cinema".
Ammetto di averlo sottovalutato ma non sarà che si esagera leggermente? A parte questa inutile divagazione, il film mi è piaciuto.

Ho voluto iniziare da questo episodio, attirato (un po' alla Fantozzi, quando si guarda i filmetti con la lingua fuori) dai vari richiami sessuali che il tema suggeriva; col sennò di poi, il giudizio non sarebbe certo positivo se lo dovessi valutare sotto questo profilo.
La sessualità è sicuramente il tema portante ma, più che in termini di eros, diviene essa stessa la fonte della decadenza e dello smarrimento. Non c'è amore vero e non c'è eccitazione ma solo la distorsione nefasta di questi due elementi che la società ha prima liberato e poi corrotto. E' invece la purezza di Tomek, giovane emarginato che oggigiorno potremmo considerare un maniaco, a costituire la salvezza o almeno a spianare la strade per la redenzione (comunque avvolta da un'immancabile aurea di sconfitta).

In definitiva, un film delicato e originale che sconta qualche momento di lentezza. Sarà che la Polonia è comunque a est, ma mi è parso che quest'autore riveli una sensibilità davvero orientale (i.e. dell'estremo oriente), sia nella caratterizzazione dei personaggi che nella regia e nei tempi di montaggio.

La lotta struggente fra una grande fede e un esile ma prepotente ateismo.
L' amore non corrisposto, "ingiustissimo re", che tuttavia svela la corrispondenza di un altro sentimento. Forse il puro dolore dell' esclusione.
Meraviglioso.

Probabilmente il migliore tra i comandamenti di Kieslowski..
Uno sguardo profondo,delicato,ma anche potentemente drammatico sull'impossibilità di saziare il bisogno d'amore insito in ognuno di noi.
Da non perdere

Un altro capolavoro del Decalogo. Stavolta il regista incentra tutto sul conflitto interiore dei protagonisti. Non mancano le riflessioni atte a non commettere atti impuri. Imperdibile.

Grande lavoro di Kieslowski tra amore e sessualità. I protagonisti sono poli opposti che si incrociano, dall'incrocio vengono invertite le loro polarità per tornare così a respingersi.

Discreto ma non tra i migliori questo sesto episodio del Decalogo con inversione di ruoli di due personaggi abbastanza solitari. Più che di atti impuri (che volendo ne trovi tantissimi) è una storia che parla di amore e della sua idealizzazione ma anche del suo annullamento. Il quadro torna, forse un po' prevedibile, ma comunque apprezzabile...

Non so perchè, ma questo episodio del "Decalogo" di Kieslowski non mi ha impressionato eccessivamente... comunque è un buon film. Girato "alla Hitchcock" (vedi "La finestra sul cortile"), è un buon mediometraggio, che non stanca e che ha comunque una buonissima trama, sviluppata bene da un grande regista come Kieslowski (rip).
In sostanza, bello ma notevolmente inferiore alle altre "punte di diamante" della "serie", come il quinto episodio.

Il giovane e impacciato Tomek commette atti impuri spiando con un cannocchiale Magda,la disinibita dirimpettaia.Lei commette atti impuri a sua volta,concedendosi senza troppe remore a vari partner occasionali.Tomek osserva la donna da un circa anno ogni notte,la perseguita ed elude la propria emarginazione trovando nell'interesse per la bella vicina qualcosa che quanto meno lo accosti all'ignoto impulso dell'amore.
Magda non crede nella purezza dei sentimenti ma solo nel sesso,mentre Tomek,forse per timidezza o inesperienza,vive la sua infatuazione in maniera platonica in cui l'atto fisico non è conseguenza naturale dell'attrazione.
I ruoli saranno destinati a rovesciarsi dopo un incontro cui farà seguito la dolorosa presa di coscienza di entrambi.Ed è proprio nel disfacimento delle ciniche persuasioni di Magda e nella fragile insicurezza del ragazzo,oltre che nella sua frustrazione per aver sublimato eccessivamente l'amata, che Kieslowski tira fuori il meglio,cospargendo di ammirevole delicatezza questa storia dalle tematiche potenzialmente morbose e invece raccontata con grande eleganza, senza mai degenerare in un erotismo spinto e compiaciuto.
Partendo dal sesto comandamento Kieslowski si addentra in una splendida riflessione sull'amore,sulle difficoltà di rapportarsi e sulla solitudine diametralmente opposta dei due protagonisti,tra l'altro bravissimi.

uno dei migliori!!

Il mio preferito del 'Decalogo', almeno tra quelli visti.

Vedi recensione

Il migliore del Decalogo fino ad adesso. Le musiche sono meravigliose e la storia è malinconica e chiaramente tratta dell'amore,anche se in una situazione gia vista in molti film Kieslowski rimane originale. Per quanto riguarda il comandamento credo proprio si riferisca alla ossessione del protagonista di spiare dalla finestra,infatti ad un certo punto Tomek confessa alla donna di essersi anche toccato all'inizio delle sue spiate e lei gli dice che è peccato (o una cosa simile). I due protagonisti,recitati benissimo dai due attori,sono esattamente e sempre agli opposti anche se destinati a cambiare. La donna,che non crede più all'amore ma si interessa solo della sessualità fisica,e Tomek che invece si illude di un amore guardato da lontano,da una finestra,per poi scoprire che l'amore non esiste proprio come gli dice la donna che spia. Ma sarà lei stessa a contraddirsi innamorandosi del ragazzo che però nel frattempo ha smesso di spiarla. I due protagonisti si ritrovano in maniera invertita:ora è Tomek a non credere nell' amore mentre la donna si era innamorata di lui,cercandolo più volte anche con il cannocchiale. Ancora una volta presente il personaggio che simboleggia il caso (o Dio,o magari nulla) a cui per la prima volta viene rivolta la parola. In conclusione più si va avanti più gli episodi del Decologo diventano interessanti e nel complesso si puo capire perché sia un opera tanto bella e importante anche se difficile da vedere.

"Non commettere atti impuri".
Eh come tutti i cineamatori e cinefili, anche Kieslowski si è lasciato prendere dal suo spirito voyer, prendendo spunto dalla Finestra del Cortile di Hitchcock per farne un episodio del tutto personale e intimo. Come sempe abbiamo due caratterizzazioni opposte che si scontrano, Tomek, timido amatore del vero amore, idealizzato così tanto da riuscire a vederlo solo in maniera platonica, totalmente oppresso da una imposizione cattolica. Tomek è infatti ancora vergine, e non si capisce se il tentato suicidio, ufficialmente "per amore" sia avvenuto in realtà per un senso di colpa nell' aver commesso un atto impuro. Lei è una donna bellissima (ma proprio donna!) che vede l' amore razionalmente come una combinazione di fluidi. Epilgo: lei inizierà a spiare dalla finestra per cercarlo, lui smetterà. Un altro grande capitolo del Decalogo, non sono certo della connessione al titolo, forse l' atto impuro sta nel spiare una persona dalla finestra, con la solita relazione causa/effetto presente in tutta l' opera che ne comporta un cambiamento radicale della propria vita. Comunque un' ora sensuale e avvincente.

il mio episodio preferito.

Giocando con Hitchcock, Kieslowski confeziona uno dei capitoli migliori della serie e della sua intera filmografia. Grazie anche alle perfette interpretazioni dei due protagonisti, calati perfettamente nelle rispettive parti, il decalogo 6 mi apparso estremamente realistico, poetico, intimo, in una sola parola "kieslowskiano". Sta diventando sempre più difficile per me riuscire ad individuare il miglior capitolo del decalogo, dato che questo straordinario regista riesce ogni volta a sorprendermi.

Non commettere atti impuri.

Si ritorna ad altissimi livelli.
Tomek, timido impacciato ragazzo single, sogna la donna della finestra accanto, Magda, una ninfomane di facili costumi, di una bellezza matura, che porta a casa tutti i suoi uomini e li lavora davanti alla finestra.
Lui è assolutamente fiducioso nell’amore, lei no e gli mostra con crudeltà cosa sia effettivamente:
una rapida “venuta” e tutto finisce.
Il rapporto flash avrà esiti opposti: la donna si ricrede sull’inesistenza dell’amore, il giovane però smette di spiarla.
Dopo Hitchcok, lo spionaggio da palazzo a palazzo è diventato un tema più volte calpestato dalla cinematografia horror e viene anche qui utilizzato, anche se degnamente, da Kieslowski.

questo regista riesce ad emozionare raccontando storie semplici...che abbiamo anche gia visto,ma la sua magia è unica...si vede che mette passione in quello che fa!
episodio che parla dell'amore vero e proprio(altro che muccino)in maniera elegante...
praticamente perfetto!

Non smettete di guardarla per nessun motivo, vi assicuro che il finale di questa pellicola è una vera e propria perla di saggezza.

Un'altro degli episodi magistrali del decalogo. Il dramma della disillusione, dell'amore non corrisposto in una persona fragile. Kieslowski è abilissimo nel mettere le dita sulle piaghe dell'umanità.

L'AMORE VERO, INCONDIZIONATO... L'AMORE FRUSTRATO E CALPESTATO. IN QUESTO CAPITOLO DEL DECALOGO (FORSE IL PIU' DOLCE E POETICO) VIENE RACCONTATO L'INNAMORAMENTO DI UN GIOVANE NEI CONFRONTI DI UNA DONNA SUA DIRIMPETTAIA (CHE VIENE OSSERVATA CON UN BINOCOLO DURANTE I SUOI CONVEGNI AMOROSI CON DEGLI UOMINI): LA DISILLUSIONE DEL SUO AMORE LO PORTERA', IN UNA SORTA DI INVERSIONE DEI RUOLI, A NON ESSERE PIU' "L'INSEGUITORE" BENSI' L'"INSEGUITO". MA LA SUA DISILLUSIONE E LA MORTE DEL SUO AMORE NON SARANNO VANI, IN QUANTO SERVIRANNO AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DONNA UN TEMPO CONCUPITA, LA QUALE CAPIRA' -PER LA PRIMA VOLTA- COSA SIGNIFICA ESSERE VERAMENTE AMATI. E LO CAPIRA' GRAZIE AD UN RAGAZZO. DA NOTARE LA CITAZIONE DE "LA FINESTRA SUL CORTILE" DI HITCHCOCK.

Kieslowski, alle prese con il tema del doppio, firma per l'ennesima volta un capolavoro.

Il voyerismo di Tomek e la spregiudicatezza di Magda. Da una parte un qualcosa di idealizzato ed illusorio, quasi innocente per certi versi. Dall'altra il cinismo, il rifiutare apertamente l'idea dell'amore lasciando il posto unicamente al vizio ed al vuoto interiore. Un episodio magnifico.

il più bello della serie. un'opera trascendentale su Sessualità e Sesso. due interpretazioni magistrali.

Sesto capitolo del Decalogo, sesto comandamento: "Non commettere atti impuri". In realtà, più che gli atti impuri, sono trattati i complessi aspetti dell'amore con le imprevedibili conseguenze che esso porta. Il giovane Tomek, invaghito di Magda, donna più matura e sessualmente attiva di lui, passa le ore a spiarla col cannocchiale, dalla finestra. Quando riesce ad avvicinarla per confessare e dichiararsi, lei, inizialmente, lo respinge seccata ed, in seguito, lo accetta, ma solo per deriderlo. Le conseguenze saranno drammatiche e drastiche. Ciò che risalta, più che il consumo del peccato in oggetto, solo vagamente accennato, è appunto la mutevolezza delle forme dell'amore: a volte quasi banalmente materiale e carnale, altre platonicamente idilliaco; più scontato ed abusato il primo, intenso ed ossessivo il secondo. Il risultato è un viaggio realistico sulle montagne russe dei sentimenti umani, ottimamente espressi dai bravissimi attori, dalla sceneggiatura, al solito, essenziale e lineare e dalla consueta fotografia spenta e gravosa. La location è la medesima dei precedenti capitoli; non ho notato, sta volta, comparse di personaggi protagonisti delle altre storie, mentre il personaggio-misterioso/Dio compare in un paio di momenti mentre, a piedi, incrocia Tomek nel viale condominiale. Apprezzabile.

Uno degli episodi del decalogo che preferisco. Sessuofobia e ricerca del piacere. Ricerca dell'illusione e bisogno dell'immediatezza. Due ritratti affascinanti di due persone nettamente agli antipodi, che si incontrano e si scoprono, ma non si capiscono.

Epilogo meraviglioso.

Riflessione di Kieslowski sulla purezza dell'amore, dettata dall'incontro di un ragazzo con una donna. I due compiono percorsi inversi: il primo, cullatosi a lungo nel mondo dei sogni, scopre la realtà del sentimento e ne rimane sconvolto, ma da questa presa di coscienza saprà meglio affrontare la vita. La seconda scopre per la prima volta i sentimenti di un uomo che non la vuole per un puro desiderio fisico e si lascia coinvolgere da un amore finalmente vero, da un sogno. Personalmente ho trovato questo episodio meno coinvolgente degli altri e anche un po' scontato nella sua analisi del precetto.
Nel Decalogo ci sono dei simboli che spesso si richiamano tra loro in più episodi, uno di questi è la presenza del latte come bevanda, qui nel sesto episodio ancora più accentuata, probabilmente in senso allusivo al concetto di purezza.

Se si legge la trama così come proposta da film scoop si ha l'idea di vedere un film sull'idiozia dell'amore. Il film credo parli si di amore ma sopratutto dello spiare l'amore, ovvero si cerca di rivelare allo spettatore quei riflessi psicologici devastanti che investono persone che in quanto ancora estranei ai rapporti di coppia sovente si perdono nell'immaginazione sia sentimentale che sessuale. Grande in quest'episodio del Decalogo il risvolto morale della narrazione: la donna si sente spiata, ha la certezza di esserlo e fa di tutto per continuare ad esserlo, l'essere spiata in fondo gli piace, gli piace quell'attenzione sessuale e perversa mentre il ragazzo antepone alla perversione di facciata un retroscena di sentimenti che non trovano spazio nell'incontro psicologico oltre che reale dei due: le persone viaggiano su binari diversi come spesso accade nei nostri rapporti di coppia.