Trama del film Dream scenario - hai mai sognato quest'uomo?
E se all’improvviso un terzo della popolazione mondiale sognasse proprio te? Paul Matthews (Nicolas Cage), anonimo professore universitario e padre di famiglia, trova la sua vita stravolta quando inizia ad apparire in sogno a milioni di perfetti sconosciuti. Da un giorno all’altro, è famoso, uno status che potrebbe permettergli forse di realizzare ogni suo desiderio. Ma la fama, si sa, è una cosa effimera, passeggera. E dopo l’inaspettata, travolgente celebrità, Paul scoprirà presto che basta un attimo per trasformare ogni sogno nel suo opposto.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Da premiare per l'idea e l'originalità metafora dell'estrema variabilità di mode, simpatie/antipatie in epoca di social ed influencer e per l'interpretazione di Nicholas Cage, una volta tanto è perfettamente calibrato nel ruolo. Regge bene e si segue con piacere ho notato un certo "scollamento" però quando subentra l'aspetto fantascientifico.
Si potrebbe già apprezzare per l'ottima regia e per la favolosa interpretazione di Nicolas Cage, ma queste sono solo le fondamenta di Dream Scenario un film complesso che ha vari piani di lettura....Si potrebbe pensare anche che sia una solo sogno di un solo uomo, o meglio una serie di sogni (come cantava Bob Dylan), ma in realtà ogni sogno è una riflessione profonda dei tempi moderni, dei social, della cancel culture, della responsabilità, colpa, destino, il tempo...Une dei migliori film del 2023 in assoluto
Scenografia confusa Minestrone di ottimi argomenti, ma che non intrattengono tutti. Sembrano buttati dentro il prmentolone e totalmente poi scordati per arrivare al nuovo messaggio del film. Merita un buon voto, ma rientra nei film che ho capito e va bene così non lo rivedrò. Cage fa bene il proprio ruolo. Mio parere andava approfondito maggiormente ogni tema. Un film ottimo deve coinvolgere ed arrivare a tutti e non solo ai più esperti.
Ho trovato la sceneggiatura piuttosto originale (un mix di generi che va dalla commedia passando per il drammatico ed il sentimentale ma soprattutto grottesco con venature fantasy-horror) e l'interpretazione di Nicolas Cage perfetta...lo ritengo l'uomo giusto al posto giusto in questo caso e per quanto se ne dica peste e corna nell'ultimo ventennio ha azzeccato parecchi ruoli negli ultimi anni. Il problema di questo film è che dopo una prima mezz'ora di stupore e divertimento per il soggetto particolare e la divertente performance di Cage comincia a perdere di freschezza e la trama diventa ripetitiva fino a cercare una via d'uscita confusa con tanto di inserti fantascientifici che non mi sono piaciuti. Comunque diciamo che anche solo per i peti di Cage in fase di eccitazione sessuale (scena che ho riguardato varie volte) il gioco vale la candela!
Un trattato onirico sulla celebrità virale, quando un sogno diventa un vero e proprio incubo. Sarebbe abbastanza fuorviante definirlo una commedia, in realtà commuta diversi aspetti del cinema stratificato di Kaufman e anche di quello fantasioso di Michel Gondry. Un'opera contemporanea senza dubbio, che tratta tante peculiarità della nostra società: dall'invasivita delle pubblicità in rete, la cancel culture fino ad arrivare ai famosi 15 minuti di celebrità. Oltretutto il film è basato su un esperimento sociale che ha creato una leggenda urbana, di sicuro tale premessa permette una meglio introspezione di tutto il prodotto. Il norvegese Borgli rimane sulla scia del precedente "Sick of myself", scrivendo e dirigendo questo suo debutto americano senza troppi fronzoli o virtuosismi e con qualche citazione che mette in faccia un sorriso (immancabile la figura del Kruger). Il dettaglio del film che da più forma alla visione è il montaggio ad opera dello stesso cineasta, che adopera il concatenamento delle sequenze reali con quelle dello scenario onirico in modo accattivante, ironico e inquietante. Arma in più è il protagonista: il grande Cage, che nella rete lo si è ricordato dal popolino internauta solo per i meme (per qualche tempo), quindi miglior mezzo vincolante per far risaltare ancora di più la triste parabola di un signor nessuno finito nei sogni di tutti. Toccante, grottesco e in fin dei conti più tendente al cinema del fantastico in un contesto più contemporaneo che futuristico. Una zebra si mimetizza assieme alle altre per salvarsi dai predatori, in quella teoria sociale/evolutiva di sopravvivenza si può trovare la chiave di lettura del film.
Chi mette un voto basso , non ha capito un caz.. Film sofisticato che affronta temi delicati ed attuali . Da vedere assolutamente. Un eccellente Cage ritornato ad un livello che merita .
Dream scenario rappresenta una certa continuità con il precedente Sick of myself. C'è un bisogno nemmeno tanto inconscio del protagonista di veder riconosciuto il proprio valore a livello professionale, invecedi essere un griogio docente di biologia di un'università di Vattelapesca. Poi all'improvviso, senza un motivo che non verrà mai spiegato, appare nei sogni di di tantissime persone. Il comportamento che attua nei sogni è sostanzialmente passivo, sembra passare per caso come un puro osservatore. Lasciando un'impronta profonda nell'inconscio collettivo, diventa una celebrità suo malgrado. Ma in epoca di social media puoi essere portato alle stelle in un attimo e fagocitato in quello dopo, perchè mutano e la sua figura da passiva diventa la nemesi del sognatore con connotazione da serial killer cinematografico. E perde tutto suo malgrado. Borgl costruisce un film non privo di trovate sagaci e di un umorismo nero che trova in Cage un contraltare ideale, sia nell'interpretazione dell'attore stesso, sia nello stesso Cage, sorta di meme vivente in tante salse. Un film che fa riflettere, magari con qualche scelta di sceneggiatura non appropriata, ma che tutto sommato confermano la bontà d'intenti di questo regista norvegese che conferma le buone aspettative già da Sick of myself.
Una vicenda surreale, una narrazione magnetica, una grande interpretazione di Cage (che limita al massimo le sue gigionerie). La pellicola di Borgli che si ritaglia il suo spazio tra commedia e dramma con accenni horror, mi ha ricordato nelle dinamiche il bellissimo "Il Sospetto" di Vinterberg quando nella seconda parte il protagonista viene praticamente sempre più emarginato socialmente e sbeffeggiato da tutti. Una critica alla società dove anche le persone più anonime possono essere messe al rogo senza motivo apparente. Non mancano scene divertenti ma allo stesso tempo drammatiche come quella di metà pellicola del professore con la ragazza che finisce in un modo quasi tragicomico. Forse avrei preferito un finale più concreto, ma rimane un film da vedere.