Gli agenti dell'intelligence britannica sono alla serrata ricerca di un traditore tra i loro ranghi. Mentre il mistero si svela, diventa chiaro che nessuno è al di sopra di ogni sospetto.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Steven Soderbergh è una garanzia per quanto riguarda le storie cinematografiche, qui si cimenta con la spy story costruendo un mondo credibile e senza fronzoli. Due agenti dell'inteligence britannica che devono confrontarsi con un danno causato indirettamente da entrambi che può portare ad una crisi e molti morti. Fassbender ovvero l'analista e agente George viene incaricato del caso, sospetta di tutti, anche della moglie, oltre che di alcuni colleghi. Soderbergh costruisce una trama ad incastro, i sospetti vengono invitati a cena, due volte, conversazioni e comportamenti vengono analizzati e reinderizzati, c'è un colpevole ma soprattutto la vita delle spie in realtà non è complicata, si trascina tra noia, tradimenti mondani e sentimentali e anche legati al lavoro. Tutto però viene tenuto nel Black Bag la borsa nera, separata dalla vita "normale" anche se poi le due cose il lavoro e la vita quotidiana si incrociano. Ottimo cast spiccano ovviamente Fassbender e la Kate Blanchett, affascinante e sensuale ma anche lei ha fragilità che rivela solo alla psicologa degli agenti, una Naomie Harris pudica e morale , Tom Burke è il classico "vecchio" che vive di rimpianti e rancori con la giovane moglie
la ragazza, affascinata da George, che sembra un burocrate duro ma onesto parla a ruota libera in questo l'interpretazione di Marisa Abela ha più di una sfaccettatura. Così come quella di James il classico giovane agente d'azione spalla di George e confidente interpretato sottilmente da un Regè Jean-Page perfettamente a suo agio. Completa il quadro Pierce Brosnan, sempre a suo agio nei panni dell'agente segreto, e qui soprattutto in quelli di un capo dipartimento duro, spietato e senza scrupoli, ma c'è sempre moolto di più nella sceneggiatura di David Koepp che riesce senza sofrzo a regalare buoni colpi di scena e una risoluzione che è meno Ian Fleming e più John le Carrè.
Questo film non navigava nelle migliori premesse, considerando che Steven Soderbergh sono vent'anni che ha smesso di fare film interessanti e ha iniziato ad essere una fucina di mediocrità artistica, inseguendo un'idea di cinema imborghesito e imbellettato per i festival. Tra l'altro sta tornando di moda un'idea di spionaggio in chiave soap-drama capace di abbottonare, con british humor, la freddezza dei killer con le problematiche umane quotidiane, come la serie di Mr e Mrs Smith. E Michael Fassbender viene chiamato per fare il solito ennesimo ruolo del gelido, affascinante, psicopatico ossessivo. Insomma, c'erano tutti gli ingredienti per un film saporito come l'acqua del rubinetto. Però, dopo la prima parte dialogata, si sviluppa una trama di qualità che non ha solo l'esperienza di David Koepp alle spalle ma anche una configurazione degna di un romanzo ed ha un plot twist ben contorto. Nel frattempo vengono mostrati edifici high-tech e post-futuristici nonché tutta una serie di strumentazioni per le spie mai viste prima. Il lato "vita privata" dei protagonisti non è di troppo e, anzi, diverte come il resto del film, che ha dalla sua anche una bella fotografia.
A parte il fatto che, ma potrebbe essere solo una mia personalissima idea, un'agenzia di intelligence che si rispetti dovrebbe cercare di evitare che i propri agenti segreti si leghino sentimentalmente fra loro, per scongiurare il rischio che possano farsi confidenze inappropriate o scambiarsi favori mettendo a repentaglio, come infatti qui accade, il successo di delicatissime operazioni internazionali…anzi io credo che nella realtà gli "007" che lavorano ad uno stesso progetto non dovrebbero neanche conoscersi fra loro, questi invece vanno a cena insieme e si accoppiano senza soluzione di continuità, però non so magari non è così… Tralasciando questo aspetto direi che la pellicola intrattiene a dovere e con intelligenza, guardando ai classici film di spionaggio ambientati nel periodo della guerra fredda (non a caso anche qui viene coinvolta la Russia). Ovviamente siamo nel 2025 ed i vetusti armamentari degli spioni anni '60 vengono sostituiti dalle tecniche più avveniristiche, facendo sì che a quelli come me che non ne masticano molto di avanguardia tecnologica alcuni dialoghi e passaggi risultino poco comprensibili. Ho apprezzato molto la durata contenuta, ormai sempre più rara nella moderna concezione di cinema dove non sono più i film a doversi adeguare agli orari di programmazione delle sale (semmai il contrario) e anche le commedie e gli horror arrivano a durare oltre 2 ore, allungando spesso il brodo in maniera invereconda.
Il contesto del film mi ha incuriosito, cioè di osservare degli agenti segreti che si frequentano a livello più informale anche aldifuori dell'ufficio, ma quando il superiore di George gli comunica che uno dei cinque è un traditore e che fra i sospetti c'è la sua stessa moglie, ecco il dilemma nel salvare i propri interessi personali (il matrimonio) oppure gli interessi professionali, cioè la nazione. Ecco quindi che grazie ad una buona qualità dei dialoghi si cerca di svelare cosa c'è dietro la maschera di ognuno degli indagati, sotto lo sguardo inflessibile del personaggio di Fassbender. Gran ritmo ed ottimo coinvolgimento per un film che riporta in parte alle origini del suo cinema di Sesso, bugie e videotape concepito più in un ottica di genere.
Black bag, ovvero come le borse nere possono minare la vita di coppia.
Può modificare genere ma lo stile autoriale e asciutto rimane intatto – a mio parere, una garanzia di qualità, soprattutto sul piano tecnico. Black bag è un film di spionaggio in cui non ci si può fidare di nessuno, nemmeno delle proprie intuizioni. La splendida Blanchett e il meticoloso Fassbender ci offrono delle ottime performance, come il cast tutt'attorno. La trama intreccia vita privata e lavoro con un tocco leggero e simpatico, che condito da azione e cura nei dettagli, per cui bisogna stare ben attenti ai dialoghi, animano la pellicola in modo perspicace. Per quanto mi sia piaciuto poteva durare di più. Peccato che non offra nessun'altro spunto che vada oltre o innovazione. È un film che si rifà ad altri classici, rimaneggiandoli bene a modo suo. Black Bag è un cinema, come spesso Soderberg ci ha abituato, non banale e non retorico.
Allora, "Black Bag" ha avuto un bel successo critico. Effettivamente la scrittura di David Koepp è di buon livello, gli attori sono tutti in parte, l'atmosfera della spy story è riuscita. E allora qual è il problema? Forse la durata di 90 minuti per un film del genere a mio avviso è troppo breve, perchè le potenzialità di fare un grande film c'erano tutte, però sembra che non si è voluto esplorare il background dei personaggi, la sottotrama diciamo che dovrebbe estendere anche le parti estere della vicenda non mi sembra approfondita a dovere. Poi c'è la grande Cate Blanchett che viene un po' sacrificata perchè nel poster viene messa come primo nome ma il più presente sullo schermo è l'ottimo Fassbender. Comunque è una visione consigliata.