Recensione anywhere anytime regia di Milad Tangshir Italia 2024
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione anywhere anytime (2024)

Voto Visitatori:   7,50 / 10 (1 voti)7,50Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film ANYWHERE ANYTIME

Immagine tratta dal film ANYWHERE ANYTIME

Immagine tratta dal film ANYWHERE ANYTIME

Immagine tratta dal film ANYWHERE ANYTIME

Immagine tratta dal film ANYWHERE ANYTIME
 

Guardando Anywhere Anytime non si può non rimarcare l'universalità di un film come Ladri di Biciclette di De Sica. L'esordiente regista Milad Tangshir di origine iraniana in un film italiano non prende uno dei caposaldo del neorealismo come semplice riferimento e modello, ma traspone la sua narrazione ai giorni nostri. Diverse sono le epoche e diversi sono i contesti, ma proprio la sua universalità ne testimonia l'indubbia efficacia di un soggetto senza tempo che non conoscerà mai il termine datato o desueto.

Issa, immigrato irregolare diciannovenne, viene licenziato dal lavoretto al mercato che gli permetteva di sopravvivere. Un amico lo aiuta a iniziare a lavorare come rider, professione che gli piace fin da subito. Ma anche questo nuovo precario equilibrio crolla quando il suo primo giorno di lavoro gli rubano la bici. Disperato, Issa inizia una lunghissima domenica di ricerche, precipitando in un vortice drammatico di eventi.

Issa, un giovane immigrato clandestino di stanza a Torino lavora in un mercato rionale ad un banco ambulante di frutta e verdura. Sfugge di poco ad un potenziale controllo da parte della polizia locale, ma tanto basta al suo datore di lavoro, al nero ovviamente, per poterlo licenziare per non rischiare multe e finire sul penale. La vita di Issa è comune a qualsiasi immigrato clandestino. Pur avendo degli zii in Francia, a lui piace stare in Italia, seguendo le regole senza immischiarsi in giri più pericolosi come la malavita comune. Vuole cercare di costruire un proprio futuro lavorando onestamente e mantenendo l'alloggio presso un modulo abitativo tenuto dalla Croce Rossa.

Viene in aiuto un suo amico, immigrato anch'esso, che lavora in un ristorante. Ha fatto il rider e dato che deve lavorare nel fine settimana gli presta cellulare dove è installata l'applicazione Anywhere Anytime con cui può ricevere gli ordini di consegna dei clienti e fare le consegne a domicilio. L'account è quello dell'amico quindi non c'è bisogno di registrarsi perché agisce in pratica col suo nome. Viene aggirato l'unico problema logistico, cioè quello dei vari spostamenti da fare in bicicletta che viene risolto grazie alla "liquidazione" del precedente datore di lavoro. Tutto sembra procedere secondo i voleri di Issa: ha trovato un modo per sbarcare il lunario, la situazione non è compromessa pur rimanendo difficile ed inoltre stringe amicizia con una ragazza conosciuta presso le abitazioni della Croce Rossa. Vorrebbe fare la cantante, ma non ha ancora trovato un lavoro fisso. Malgrado le difficoltà che possono derivare dall'essere un clandestino, possono svilupparsi delle prospettive in positivo. Questo è il punto dove il film si lascia andare ad un cauto ottimismo.

Ottimismo che viene confermato durante la prima giornata lavorativa con Issa che effettua le consegne senza particolari problemi. Dopotutto è solo un delivery che effettua consegne e non un'identità particolare, facendo parte di quella manovalanza che vediamo tutti i giorni, figuriamoci in una realtà piuttosto grande come Torino, città dove viene ambientata la storia, ma mai resa veramente riconoscibile dal regista. E' Torino perché si vede la Mole nell'inquadratura iniziale, ma potrebbe essere qualsiasi altra città metropolitana italiana. Nelle dinamiche narrative del film, il luogo non riveste alcuna peculiarità particolare, perché è un contesto assimilabile ad altre realtà.

Il vero punto di svolta del film è il furto della bicicletta, lasciata solo per un attimo incustodita mentre sta effettuando una consegna. E' l'inizio di un incubo e della spirale di disperazione di Issa. Come per il Mario di Ladri di biciclette, il mezzo è l'unico mezzo che gli consente di stare sulla linea di galleggiamento della sopravvivenza, senza di esso tutto ciò non è più garantito. Il film di Tangshir diventa più teso cupo. La città diventa agli occhi di Issa un essere tentacolare ed alienante nel suo brulicare di persone. Ed è in questo momento che con l'ausilio degli occhi di Issa veniamo a conoscere altri tipi di marginalità, come la solitudine degli anziani (Issa aiuta un'anziana signora a portare la spesa a casa), la mensa dei poveri della Caritas. La ragazza che aveva conosciuto che chiede l'elemosina fuori un supermercato. Momenti di piccola umanità in un contesto che di umanità ne offre ben poca perché l'amarezza di fondo è che la guerra per la sopravvivenza, perché di questo si tratta, coinvolge persona che vivono sotto la soglia di povertà e che non hanno mezzi di sussistenza per poter arrivare non tanto alla fine del mese, ma come nel caso di Issa, alla fine della giornata. A volte il film offre delle tonalità ai limiti del beffardo perché in una città grande, Issa scorge ed insegue sempre invano, la bicicletta e colui che gliel'ha sottratta. Ti fa balenare la possibilità di recuperare il maltolto, ma è solo un'illusione. Lo stesso ingresso alla mensa dei poveri non era per il semplice bisogno di mangiare, ma per non perdere d'occhio un senzatetto, complice del ladro che gli aveva rubato la bicicletta. Tono beffardo anche nel sottolineare alcuni momenti in cui quel mezzo di sostentamento, cioè la bicicletta, viene messo in mostra molto spesso, in negozi o mercati rionali, come ad un invito a rubare. Issa fino a quel momento ha tenuto un comportamento pressoché irreprensibile, ma è altrettanto ovvio che la necessità di sopravvivere induce ad una continua tentazione perché, non avendo soldi, nessuno gli dà credito per acquistarne una, sia pure a poco prezzo. Issa non ha ancora varcato la soglia del compiere atti illegali.

Una volta rintracciato in un grande condominio il ladro che ha rubato la bicicletta, che a sua volta cerca di rivendere, viene respinto dallo stesso e dal numero dei complici che lo allontanano. A quel punto la soglia dell'illegalità viene varcata e ruba una bicicletta di un altro rider che inseguendolo viene falciato da un'auto uccidendolo. L'ultimo passo verso la sua disumanizzazione avviene nell'assistere all'arresto del suo amico che lavorava ad un ristorante. Avendo perso il suo telefonino per rispondere agli avvisi di consegna, viene creduto colpevole del furto e portato via dalla polizia. Issa non batte ciglio. Era stato aiutato per avere un lavoro ma adesso non muove un dito per prendersi la colpa dell'accaduto, perché significherebbe essere arrestato a sua volta, facendo mancare i sostentamento alla famiglia in Senegal con i pochi soldi che inviava. Una guerra fra poveri dove la solidarietà scompare e fuggendo dalla città per andare a lavorare al mare a prendere ordinazioni dai bagnanti, potrebbe essere l'inizio di un altro circolo vizioso con un orizzonte indefinito.

Come detto in precedenza la storia che ottant'anni fa mise sullo schermo De Sica è perfettamente replicabile nella nostra realtà attuale e merito va alla regia ed alla buona sceneggiatura che riesce ad equilibrare la descrizione del contesto con una narrazione tesa ed emotivamente forte che ha delle cadenze da thriller. Merito anche di un cast di attori non professionisti, in cui primeggia Ibrahima Sambou nei panni di Issa, bravissimo per essere un non professionista ed esordiente, molto espressivo e dallo sguardo che gradualmente diventa disperato nell'inseguire quell'unico mezzo che gli garantisce quel minimo di sopravvivenza. Un film anche apprezzato con qualche riconoscimento all'ultima Settimana della Critica di Venezia '81. Il fatto che sia in distribuzione nelle sale italiane, dimostra la validità e la qualità di questo progetto.

Commenta la recensione di ANYWHERE ANYTIME sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di The Gaunt - aggiornata al 17/09/2024 14.56.00

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

30 anni (di meno)a man fella quiet place: giorno 1acidalien: romulusamen (2024)amici per casoanimale umanoanimali randagi
 R
anywhere anytimebanel e adamabeetlejuice beetlejuiceblink twiceborderlandscampo di battagliacattivissimo me 4cinderella's cursecome far litigare mamma e papa'coppia aperta quasi spalancatacuckoocult killer - la vendetta prima di tuttodeadpool & wolverinedivano di famigliaemilia perezera mio figlio (2024)falla girare 2federer: gli ultimi dodici giorni
 NEW
finalementfinche' notte non ci separifly me to the moon - le due facce della lunafremontfreud - l'ultima analisifuga in normandiaghost: rite here rite nowgli immortaligli indesiderabili (2023)glory holehere after - l'aldila'
 R
hit man - killer per casoholy shoeshorizon: an american saga - capitolo 1horizon: an american saga - capitolo 2il magico mondo di billie
 NEW
il magico mondo di haroldil mistero scorre sul fiumein a violent natureindagine su una storia d'amoreinside out 2invelleio & sissiit ends with us - siamo noi a dire bastal’amante dell'astronautala memoria dell’assassinola morte e' un problema dei vivi
 NEW
la scommessa - una notte in corsiala sindrome degli amori passatila trecciala vita accantolimonovlinda e il pollol'innocenzal'invenzione di noi duelonglegs
 NEW
love lies bleeding
 NEW
l'ultima settimana di settembrel'ultima vendetta
 NEW
madame clicquotmadame lunamatrimonio con sorpresa (2024)mavka e la foresta incantatamaxxxinemiller's girlnon riattaccarenonostanteoddityparadise is burningparadox effectpericolosamente vicinipersona non grata (2024)quasi a casaquattro figlie (2023)racconto di due stagionirebel ridgeshoshanashukransottocopertaspeak no evil - non parlare con gli sconosciutitaxi monamourthe bikeridersthe crow - il corvothe instigatorsthe strangers: capitolo 1the union
 NEW
thelma (2024)touch (2024)traptwistersun messicano sulla lunaun oggi alla voltaun piedipiatti a beverly hills: axel fwindlesswoken - nulla e' come sembra

1054066 commenti su 51176 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

ASUNTABODKINGREEDY PEOPLERAISING VOICES

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net