essential killing regia di Jerzy Skolimowski Polonia, Norvegia, Irlanda, Ungheria 2010
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essential killing (2010)

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locandina del film ESSENTIAL KILLING

Titolo Originale: ESSENCE OF KILLING

RegiaJerzy Skolimowski

InterpretiVincent Gallo, Emmanuelle Seigner, Stig Frode Henriksen, Nicolai Cleve Broch, David Price

Durata: h 1.23
NazionalitàPolonia, Norvegia, Irlanda, Ungheria 2010
Generethriller
Al cinema nel Settembre 2010

•  Altri film di Jerzy Skolimowski

Trama del film Essential killing

Un talebano, catturato dalle forze americane in una valle del Nord dell'Afganistan, viene trasportato in un paese europeo senza nome. Il prigioniero fugge e trova rifugio tra i boschi gelati: un mondo totalmente diverso rispetto ai deserti della sua terra d’origine, dalle condizioni estreme.

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Voto Visitatori:   6,98 / 10 (26 voti)6,98Grafico
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Voti e commenti su Essential killing, 26 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  08/10/2022 07:34:00
   7 / 10
Un grande Vincent Gallo tiene in piedi da solo un film che per quanto indipendente e scarno ( voluto o no) ha una sceneggiatura intuibile .
interessanti le riprese molto ravvicinate per meglio enfatizzare volti e aspetti di una natura spietata e selvaggia.

Oskarsson88  @  16/07/2020 21:53:45
   6½ / 10
Ha un che di affascinante nell'ambiente glaciale boschivo in cui si trova catapultato il protagonista nella sua lotta di sopravvivenza. La mancanza di dialoghi e di vicende però non aiuta la fluidità del percorso visivo. Vincent Gallo fa bene il suo ruolo, ma la visione potrebbe risultare un po' pesante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  07/11/2019 14:50:13
   7 / 10
Originale, soprattutto per la quasi totale assenza di dialoghi. Natura e paesaggi meravigliosi.

Buba Smith  @  18/01/2018 00:10:17
   3 / 10
Mamma mia che schifo di film.

Proprio una cosa inutile.

Overfilm  @  12/09/2017 14:34:47
   6½ / 10
Buon film anche se forse soffre di eccessiva lentezza.
Ma d'altronde non e' un action film...
Ottima interpretazione di Gallo.
Vista l'ambientazione forse si poteva offrire qualcosa in piu' dal punto di vista fotografico.... ma l'oggetto-soggetto del film e' quell'uomo, quella vita, i suoi pensieri, ed una guerra che lui probabilmente neppure aveva accettato/condiviso e che pero' lo ha trascinato "dentro".
Ora si ritrova in un ambiente... "avulso" a combattere per la sua vita e nonostante cio' e' disposto ad uccidere solo se e' davvero "essenziale".
Giusto quindi focalizzare l'attenzione su di lui e non sul resto.
Ad ogni modo probabilmente l'ho visto nella serata "sbagliata" e magari non ho l'ho saputo apprezzare al meglio.
Per il resto invito a legger i commenti di quanti mi hanno preceduto.

alex94  @  27/04/2015 13:49:33
   8 / 10
Straordinario,non esistono altre parole per descrivere questo bellissimo film diretto da Jerzy Skolimowski ed interpretato da uno spettacolare Vincent Gallo.
La storia è quella di un uomo e della sua disperata lotta per la sopravvivenza in una terra a lui sconosciuta ed ostile,braccato e ferito,spinto a continuare la sua disperata lotta solo dal desiderio di tornare a casa dove come si può supporre dai suoi sogni/visioni lo attendono la moglie ed il figlio/a.
La trama forse non è una delle più originali ma a rendere totalmente riuscito e coinvolgente il film sono alcuni elementi che raramente sono presenti in opere di questo genere.
Primo e secondo me più importante, è il protagonista,non parla,mai,tutti i sentimenti sono affidati alla splendida espressività di Gallo,qui alla sua miglior interpretazione ed in cui dimostra di essere veramente uno dei migliori attori in circolazione.
Altro aspetto molto importante è l'ambientazione,una foresta fredda ed inospitale,valorizzata al meglio dall'ottima regia che alterna splendide riprese panoramiche a delle altrettanto ottime riprese a telecamera a mano.
Un film molto particolare e forse non per tutti,che merita però di essere visto,assolutamente consigliato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  28/02/2015 10:49:50
   4 / 10
Uomo solo e braccato in mezzo alla natura avversa, niente di nuovo sotto l'ombrellone, tutto ciò che rimane da fare è dare il meglio nella messa in scena. Niente: la regia è lineare e di conseguenza il ritmo soporifero a livelli micidiali, certo è comprensibile visto il contesto ma in un'ora e mezza di film dovrà pur succedere qualcosa di interessante (non bastano certo cinque secondi di violenza spinta ogni quarto d'ora a ravvivarlo); sicuramente non aiuta un protagonista che, oltre ad avere la faccia di Vincent Gallo, si ritrova con una caratterizzazione dello spessore di una piuma. Anche le ambientazioni non donano nulla, si limitano a confermare quello che già sappiamo tutti ovvero che il clima è gelido.

Ci sta che è una produzione indipendente dell'Europa dell'est e che quindi non ci sono gli stessi mezzi delle stelle e strisce, ma se l'intento del regista era questo allora garantito che il tutto poteva durare anche solo venti minuti e il risultato sarebbe stato esattamente lo stesso (per non dire migliore).

L'aggettivo del titolo racchiude alla perfezione ciò che la pellicola ha da offire; quindi perchè disturbarsi quando abbiamo ancora a disposizione gioielli come "Rambo" o "Caccia Selvaggia"?

Inconsistente, appena finito e già dimenticato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  23/02/2015 11:37:59
   7½ / 10
Catturato dopo aver ucciso tre uomini, (quello che si presuma possa essere) un combattente talebano finisce imprigionato e torturato dalle forze americane. Deportato in una sperduta landa dell'Europa Orientale durante un trasferimento riesce a fuggire, dando così il via ad un'odissea in mezzo a foreste copiosamente innevate martoriato dal morso di un gelo che non lascia scampo.
Non è un lavoro politico quello di Jerzy Skolimowski, è un film sull'imbarbarimento dettato dalla necessità. Efficace nel sondare la resistenza umana in situazioni critiche, pregevole nell'esplicitare fin dove ci si possa spingere guidati dall'istinto di sopravvivenza. Il regista polacco elimina i dialoghi e mostra i fatti, dei quali si fa carico uno spaventato e ferino Vincent Gallo, meritevolmente premiato con la Coppa Volpi a Venezia nel 2010.
L'estenuante lotta per restare attaccato alla vita fa il pari con la solitudine da cui è circondato, splendidamente concretizzata nell'avversa natura circostante oltre che nell' impossibilità di comunicare con le rare persone incontrate durante il disperato vagabondare senza meta, con la consapevolezza di poter cedere alle intemperie da un momento all'altro.
Deve uccidere chiunque rappresenti una minaccia e cibarsi di quel che trova, ingegnarsi per depistare gli inseguitori sino ad un finale ampiamente interpretabile in cui la raffinata cifra stilistica di Skolimowski riempie schermo e sguardo.
Pellicola realistica contrassegnata da brevi strappi allucinati, parentesi oniriche in flashback di una vita passata e altre surreali generate da bacche allucinogene o dalla fame. Assente l' empatia col protagonista del quale sappiamo pochissimo. Il calore bruno delle terre Medio Orientali cozza violentemente con l'abbacinante candore della neve, panorama ideale per portare a galla un istinto animalesco, dominato dell'impulso dell' autoconservazione a tutti i costi.

gio123  @  27/09/2014 23:09:42
   4½ / 10
clint 85  @  27/09/2014 03:03:50
   6 / 10
Ammettetelo... vi sentiti esperti cinefili nel commentare e sopravvalutare le pellicole indipendenti....dai ammettetelo su!!!

Per quanto mi riguarda, sbadigli parecchi sbadigli!

1 risposta al commento
Ultima risposta 27/09/2014 23.08.19
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joker4479  @  28/05/2014 19:04:06
   8½ / 10
Si può dire tutto senza parlare?
Bhé, Vincent Gallo ci riesce, ci dona una delle migliori interpretazioni degli ultimi anni (meritatissima la Coppa Volpi a Venezia).
In questo bellissimo e originalissimo film Vincent Gallo è un...?che viene catturato in...?poi viene portato a...?ma riesce a scappare nei bochi del/la...? e bla bla bla.
In questo film Vincent Gallo è...semplicemente un uomo. Tutto il resto è futile.
Un uomo che lotta per la sopravvivenza, che cerca l' essenziale per vivere.

Il film è scritto e diretto dal bravissimo Skolimowski (meravigliose le riprese con camera a mano e le riprese i soggettiva).

Ovviamente consiglio il film a chiunque ami il cinema indipendente o opere originali e impegnantive.
Mentre chi ama il cinema "mainstream" o chi, ingannato dalla locandina, si aspetta di vedere un film della Bigelow o semplicemente un film sulla guerra, rimarrà un po' contrariato dalla visione. Ma tentar non nuoce.
Buona visione

TheLory  @  04/05/2014 21:27:54
   9 / 10
Uno straordinerio Vincent Gallo vi invita a impersonare per un'ora e mezz la parte del topo inseguito dal gatto. e allora noi che gli si dice al signor Gallo? grazie signor Gallo, grazie per l'esperienza emozionante e per nulla pesante (specie perchè il topo per davero lo fai tu! ihihihi, povero signor Gallo).
insomma un film ammaliante che si inerpica come edera alle gambe raggiungendo la sede remota dei sentimenti ovvero il cuore che piano piano ti scoppierà, spettatore, di battiti sospesi e ansia tanto che il diaframma sembrerà di ghiaccio! hurrà, hurrà, emozioni come fulmini e saette! hurrà!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  23/04/2014 15:41:47
   8 / 10
presenti spoiler

L'uomo scappa nel bosco innevato.
Lo stesso uomo che una volta scappava o si nascondeva in dei lunari deserti di roccia.
L'uomo scappa nel bosco innevato perchè c'è qualcuno che lo insegue.
E quel qualcuno sono tanti, tanti soldati che vogliono catturarlo ancora una volta.
Lui è un talebano? Loro americani? Quel deserto l'Afghanistan? Quel bosco innevato la Polonia? Quale guerra?
Rispondete a tutto se volete.
Ma non è importante.
Quello che è importante è che c'è un uomo che scappa e vuole sopravvivere.
Niente più.
Una meraviglia.
Non sappiamo da dove viene l'uomo, pochissimi e lucenti flash back ci suggeriscono una moglie, un figlio, un sole abbagliante, colori, vita.
E ora solo bianco, tutto bianco intorno a lui.
Non sappiamo se è un criminale, non sappiamo se è giusto che paghi.
Già, perchè è questo l'essential.
Quest'uomo non ha più una famiglia, non ha più una patria, non ha più una persona conosciuta intorno, non ha più un clima, non ha più un luogo, non ha più un'identità, non ha più niente.
Come un animale deve solo adattarsi al nuovo ambiente, cercare di sopravvivere senza avere nemmeno un altro fine da appaiare alla sopravvivenza, senza un oltre.
E tutto è essenziale.
L'uccidere è solo se essenziale, nessun uomo o animale verrà ucciso dall'uomo se non per stretta difesa, nessuno. Molti animali gli passeranno davanti ma lui si accontenterà di formiche e corteccia.
Il parlare è solo se essenziale. Solo in Ferro 3 mi era capitato un protagonista che non pronunciasse parola, lo sarà anche per quest'uomo che mai parlerà, o perchè non potrà (la bomba l'ha assordito) o perchè non vorrà o perchè nel nuovo luogo dove sta nessuno lo capirebbe.
Per citare proprio Rocco con cui ho scambiato una battuta questa è la storia di un uomo che torna alo stato di natura. E, paradossalmente, forse per cultura o valori va anche contro lo stato di natura perchè preferisce non uccidere, nemmeno per mangiare, solo per difesa.
I cani scandiscono il ritmo, un cane lo troverà, lo attaccherà e per questo dovrà essere ucciso, un altro cane lo aiuterà a non farsi trovare, altri cani lo accoglieranno festoso in un luogo finalmente non più disabitato, un ultimo cane lo salverà portandolo dalla donna. E lui è come loro, nè più nè meno.
E questo ritorno alle proprie origini, alla propria essenza, ai bisogni basici, all'essenziale, sarà magnificamente raccontato nella superba scena dello stupro di latte materno, quella bocca che cerca violentemente nutrimento.
E così l'uomo sopravvive sconfiggendo natura, animali e altri uomini. E noi lo seguiamo con una regia pazzesca, con delle riprese aeree di somma bellezza che descrivono location da brividi, con delle soggettive nel bosco di una morbidezza ed estetica uniche, così incredibili che ci si può permettere di lasciare la camera a mano e carrellare dentro il bosco, pazzesco. E non c'è colonna sonora perchè niente qui deve essere superfluo, ormai l'avrete capito.
E poi lo stato di natura si evolve, c'è la casa, c'è la donna.
Ma non è la tua casa, non è la tua donna.
E l'uomo deve ripartite lordando di sangue il cavallo che lo trasporta.
Come lui nel bosco, quel cavallo bianco pieno di sangue, come lui nel bosco, bianco e sporco di sangue.
Lui sopra il cavallo.
Poi sarà solo cavallo.
Perchè per tutte le cose c'è una fine.
O un nuovo inizio.

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/04/2014 15.46.22
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Alex22g  @  31/03/2014 22:48:48
   8½ / 10
Semplice nello svolgimento ma ben diretto ed interpretato.Fatta questa premessa, e dopo aver letto la trama ,difficilmente si rimarra'delusi. Il film e'praticamente un assolo di Gallo ,ma non gli serve altro :)

franzcesco  @  01/11/2013 01:57:36
   7 / 10
L'essenza della sopravvivenza.
Vincent Gallo da Oscar.
Manca qualcosa a livello emozionale...

Badu D. Lynch  @  10/09/2013 14:28:28
   8½ / 10
L'Essenza della vita, della morte, di Dio. L'Assenza della vita, della morte, di Dio. Sopravvivere alla fame e alla sete. Fame e sete di potere - princìpi bellici. Impossibile avere possibilità di scelta - eppure sopravvivere. Trovarsi con le spalle al muro senza preavviso, ricucirsi i polsi. Fondersi con gli alberi, con il suolo e poi con il sottosuolo - il cielo non esiste. Soldati che diventano cani, cani che diventano soldati. La natura è un ottimo tetto, ma anche una meravigliosa tomba. L'ambizione umana divora tutto, oscura la mente, l'anima, ogni cosa. Eppure nel suo silenzio c'è ancora un pò di luce, luce bianca come la neve. Mutismo esistenziale. Divinità che parlano, parlano e parlano. Ma il sangue non si ferma, e nemmeno le lacrime ; esse scorrono via come fiumi silenziosi. Chi se ne frega delle lacrime altrui, no? E' solo un fuggitivo, tanto è solo un fuggitivo. Sembra un animale umanizzato, trascendentale, empatico ; sembra un'entità primordiale, appena (ri)nata, ma già pronta a morire, con la consapevolezza di chi ha il fiato (di cerbero) sul collo, senza paura, lontana dalla Terra, dalla Luna e dalla razionalità. Nevica ancora, dentro e fuori, soprattutto dentro. Congelati e infreddoliti da sempre. La fortuna non esiste, il coraggio e la forza si, ma appartengono a pochi ; appartengono a chi si allontana dal mondo, a chi fa ritorno alle origini - all'essenza del guerriero primitivo, con le spalle al muro -, a chi si affida completamente ai propri sensi, a chi è messo a dura prova, a chi lotta contro se stesso, contro il mondo. Finalmente in pace, silenzio - lontano dal mondo, lontano dai mostri, lontano dalle armi. Silenzio, è giunta l'ora di tornare a casa, alla pace dimenticata, di aspettare la primavera dello spirito imprigionato. Libertà e morte - reale (co)esistenza.
Jerzy Skolimowski realizza un'opera sincera, che non scende a compromessi. Essential Killing trascende Hollywood ; è un film d'azione pura - un'azione che parte dagli organi, dallo sguardo, dall'uomo indifeso, senza appoggi e senza vie di fuga ; azione degli sguardi, dei silenzi, delle urla interiori.

Federico  @  22/07/2013 13:39:07
   6 / 10
Mi risulta difficile commentare questo film. Da un lato devo dire che mi è parso troppo lento (sembra che duri un'ora in più). Dall'altro lato non posso che apprezzare l'interpretazione di Vincent Gallo, bravissimo, e il coraggio di realizzare un film che non mira al botteghino.
Alla fine attribuisco un 6 che è una media tra i sentimenti contrastanti che mi ha suscitato la visione.

topsecret  @  28/05/2013 16:14:43
   6½ / 10
Interessante ma piuttosto monotono sia nell'ambientazione che nei fatti svolti.
Un Vincent Gallo che veste bene i panni del talebano in fuga, trasmettendo rabbia, dolore e smarrimento in maniera più che dignitosa, facendo partecipe lo spettatore di una visione discretamente coinvolgente.

cicatesta  @  24/05/2013 08:56:55
   8½ / 10
Affascinante, particolare, atmosfere, Vincent Gallo bravo senza dire una parola.

Febrisio  @  01/04/2013 11:45:53
   5½ / 10
Riuscendo nel rappresentarsi come da titolo, "nell'Essential Killing", non mi ha coinvolto in una profondità che questa vicenda potrebbe rappresentare. Il regista da una visione asettica, muovendo un pedina in uno scenario naturale anch'esso incontaminato, in cui le immagini si dichiarano limpidamente affascinanti. Dietro alla bellezza e al trastullo dell'essenziale, si priva volutamente di qualsiasi emozione, e si lega ad un susseguirsi di fatti più o meno assurdi. Due cose che non si abbinano molto bene assieme. È come guardare un immagine con un filtro di contrasto troppo accentuato. Immagine visivamente a primo impatto unica, ma realmente sfalsata. O se non fossero assurdi i fatti, tenetemi questo tizio almeno almeno 10km di distanza, perchè sfigatissimo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  21/03/2013 15:06:33
   8 / 10
Skolimowski opera di sottrazione: prima di tutto la parola, inutile per il protagonista e la donna che lo aiuterà, riempitivo di chi gli da la caccia; poi l'ambientazione: prima un deserto di pietre, caverne e rocce, poi di ghiaccio, neve e freddo. E ancora, la sottrazione di un facile significato per chi guarda speranzoso Essential Killing cercandovi una denuncia politica.
Vero, il contesto che viene messo in scena è quanto di più contemporaneo possa esserci essendo il protagonista un talebano in fuga da americani e da tutti. Non manca una frecciata forte verso il governo americano e la CIA perché lo stesso Skolimowski ha detto candidamente che aerei americani atterrano a pochi chilometri da casa sua in Polonia quando di basi USA, teoricamente, non dovrebbero esserci. Ma la critica politica passa in secondo piano grazie al minimalismo introspettivo che il regista regala con grazia e potenza: tralasciando le scene di tortura prima della fuga, il resto è un continuo ribaltarsi di ruoli da preda a cacciatore e viceversa, fino a fondersi entrambe, per il protagonista ovvero un grandissimo Vincent Gallo che deve fare tutto con la sua fisicità, con i grugniti, i lamenti, i pianti, la mimica facciale e sottraendo qualunque parola sia essa di minaccia, rabbia, gioia o ringraziamento. Ci riesce in pieno e con lui Skolimowski, che arriva alla radice stessa dell'essenza dell'uccidere (dell'essenza, dell'uccidere) in un crudele e naturale gioco di sopravvivenza.
Alcune scene colpiscono profondamente, ad esempio l'avido allattamento privo di qualsiasi sottinteso sessuale (o magari no) o il cavallo bianco "sporcato" di sangue sul finale. Una sorta di estasi, un viaggio all'interno di una mente e una cultura lontanissima sradicato in un luogo a lui estraneo, ma però di fronte alle intemperie tutto: convinzioni, religione, preconcetti si svuotano e resta solo l'uccidere prima di essere ucciso. Per il resto non pare esserci spazio a parte nel finale, quasi mistico nella sua semplicità (e nonostante i sogni pure essi surreali e mistici del protagonista in cui riascolta il muezzin recitare il Corano).

benzo24  @  23/11/2012 11:46:59
   9 / 10
Assolutamente fantastico, angosciante e disperato. Vincent Gallo è da oscar.

Invia una mail all'autore del commento ziokartella  @  13/11/2012 12:06:24
   7½ / 10
Indipendentemente da dove venga e per chi combatta questo è semplicemente un prigioniero in disperata fuga in un mondo lontano dal suo, con l'unico disperato obiettivo di sopravvivere , un talebano nell'Europa dell'Est invece del solito americano in Afghanistan o Vietnam, film essenziale come il suo titolo, immenso Vincent Gallo.

CavaliereOscuro  @  21/10/2012 10:59:37
   7 / 10
Essenziale come la storia e la narrativa che lo rappresenta. Semplicistico ma mai banale. Forte e chiaro il messaggio. Prodotto sorprendente che se fosse stato curato in maniera leggermente più realistica su alcuni episodi chiave della trama avrebbe sfiorato la perfezione. Stesso discorso per l'epilogo un tantino apatico. Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  02/11/2011 18:46:38
   8 / 10
Un plot ridotto all'osso, essenziale come il suo titolo. Potrebbero ingannare i primi minuti del film, infatti c'è molta filmografia recente come la guerra in Afghanistan o la guerra al terrorismo globale, dove i prigionieri sono sistematicamente torturati nelle prigioni militari. Un condensato di tanti luoghi comuni, ma dura soltanto pochi minuti, perchè il film diventa qualcosa di completamente diverso. La guerra fra Oriente e Occidente perde ogni senso di fronte alla guerra per sopravvivere. Dolore, fame e sofferenza sono ridotte appunto alla sua essenzialità, cioè di soddisfare i propri bisogni primari, lottando e uccidendo se significa appunto sopravvivere.
Vincent Gallo offre probabilmente una delle sue migliori intepretazioni in assoluto, non pronuncia nemmeno una parola per tutto il film. E' una caratterizzazione fisica che trasmette sofferenza in ogni sequenza, in cui di fronte ad un territorio sconosciuto, si perde il senso della causa per il quale si combatte. E' un uomo solo che deve lottare per la propria vita.

marfsime  @  27/07/2011 00:11:41
   6 / 10
Film particolare..dai ritmi lenti e molto freddo..come l'ambientazione in cui si svolge gran parte della pellicola. Una fuga disperata drammatica e senza speranza di un talebano braccato e senza scampo fuggito dalla sua prigionia ma una volta libero a sua volta prigioniero della natura selvaggia che non guarda in faccia nessuno. E' un film molto lento e ad alcuni potrebbe non piacere..tutto sommato però merita la sufficienza piena.

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