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Il mio primo approccio con Jean Rollin, regista spesso discusso e in bilico tra le produzioni di interessanti horror a tema vampiresco e scadenti b movie che poi lo porteranno nella seconda parte della carriera a doversi vendere alla pornografia, questo "Fascination" è un buon horror che ha il punto di forza nelle atmosfere e in una certa anticonvenzionalità della rappresentazione della morte, qui non più il cupo mietirore, scheletrico e vestito di nero quanto nelle vesti di due belle ragazze vestite di bianco, che teoricamente dovrebbe essere il colore della purezza, dell'innocenza, e invece qui assume ben altri significati.
La storia, ambientata ad inizio novecento, narra di questo ladro che prova a fregare la refurtiva ai suoi collaboratori e per scappare da essi si rifugia in questo vecchio castello in cui vi sono soltanto queste due donne in vesti bianche che dicono di essere della servitù, in un'atmosfera abbastanza straniante in cui le due donne non riescono a spiegare bene l'assenza di altre persone dal castello, ben presto la trama, virerà sul rapporto tra il protagonista e le due donne, che hanno in programma una festa abbastanza particolare per la notte, lo stesso bottino, verrà presto dimenticato, una sorta di McGuffin, come accadeva per i 40.000 dollari di Psycho per intenderci, e la vera posta in gioco non sarà più il denaro, quanto il sangue, oggetto della brama di queste affascinanti e sanguinose donne che aspirano a prosciugare il malcapitato che si è rifugiato nel castello.
Il film prende presto una svolta tra l'horror gotico più puro e l'erotismo che diventa preponderante, con queste donne che girano mezze nude per il castello a mostrare le loro grazie e un'alta frequenza delle scene di sesso, che siano tra loro stesse, che siano col protagonista o gli altri membri della banda, sesso e morte si mischiano, alcuni omicidi stessi avvengono durante un rapporto sessuale, con una delle donne che prende le sembianze della morte con il cappuccio nero e la falce da mietitore, è un'opera dal grande fascino visivo a partire dalle ambientazioni prettamente autunnali di questo castello sperduto nel mezzo della campagna del nord della Francia, con i soliti gingilli tra armature, quadri, candelabri e via dicendo, arrivando a scene molto suggestive dal punto di vista visivo come l'inquadratura totale del ponte per entrare di notte, con la luce spot che illumina solo il ponte e il resto tutto al buio, rendendolo quasi sospeso nel vuoto, creando una buona componente onirica, o ancora le scene finali col raduno delle donne in giro per il castello e il gioco di scegliere il partner bendato da parte del protagonista, fino alla fuga con una delle donne, innamorata di lui e combattuta tra la brama di mangiarlo e l'amore che prova, come uno scontro tra le pulsioni, quella sessuale e quella più legata ad un aspetto di fame o sopravvienza di queste vampire, con annessa scena in cui si mangiano una di esse per soddisfare la sete di sangue.
Nel complesso un horror elegante, morboso e dalla forte componente erotica, suggestivo visivamente e nelle sensazioni, pulsante e diretto, sensuale e ammaliante, come può essere il fascino della morte qui in contrasto con l'eros.
Rollin non è tra i miei registi preferiti, però questo Fascination possiede le atmosfere giuste grazie alla buona locaion del castello. Le intepretazioni non sono proprio di livello eccellente però bisogna ammettere che quando la Lahaie appare scatta la standing ovation. Tema vampiresco anche se non ci sono veri e propri vampiri. Belle alcune sequenze come il rapporto saffico fra la Lahaie e la Mai. Sufficente.
Buon horror diretto da Jean Rollin nel 1979. La trama naturalmente non è particolarmente originale, sviluppata come al solito in modo piuttosto lento e privo di tensione ma nonostante questo non annoia praticamente mai grazie ad un bella ed affascinante ambientazione e grazie a delle buone scene erotiche. Discreta la regia e la recitazione,ottima naturalmente la fotografia. Uno dei migliori film di Rollin,merita una visione.
Affascinante horror dal ritmo lento anche se quasi privo di tensione. Fantastica la scena di B. Lahaie (travestita da "morte") con in mano la falce. Non male anche se Rollin ha fatto di meglio.