fuga dalla scuola media regia di Todd Solondz USA 1996
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fuga dalla scuola media (1996)

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locandina del film FUGA DALLA SCUOLA MEDIA

Titolo Originale: WELCOME TO THE DOLLHOUSE

RegiaTodd Solondz

InterpretiChristina Vidal, Victoria Davis, Christina Brucato, Heather Matarazzo

Durata: h 1.27
NazionalitàUSA 1996
Generecommedia
Al cinema nel Gennaio 1996

•  Altri film di Todd Solondz

Trama del film Fuga dalla scuola media

L'undicenne Dawn Wiener (Matarazzo), secondogenita di una famiglia ebrea, frequenta una normale scuola in una cittadina qualunque del New Jersey. A volte odiata, spesso rimproverata, raramente compresa, Dawn cerca invano di avere un atteggiamento aperto ed essere allegra, mentre lotta per superare quella che sembra essere una pubertà senza fine. Dawn è bruttina, porta occhiali spessi e vestiti orrendi. I genitori le preferiscono Missy, sempre a posto nel suo vestitino rosa. Il solo amico di Dawn è il teppistello Brandon che minaccia sempre di "stuprarla", ma che in fondo non è poi così malvagio.

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Voto Visitatori:   7,44 / 10 (18 voti)7,44Grafico
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Voti e commenti su Fuga dalla scuola media, 18 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  22/05/2019 21:37:06
   7½ / 10
Solondz firma una commedia amarissima, un vero e proprio dramma che mette in scena la terribile esistenza di una preadolescente, tra una scuola dominata da bulletti e una famiglia anafettiva, in una provincia americana popolata da gentaglia di tutti i tipi.

BlueBlaster  @  11/04/2014 16:31:37
   6 / 10
Innanzitutto il titolo italiano è una porcata assurda...
La pellicola è alquanto strano per via dei tanti generi toccati come la commedia il sentimentale ed infine un bel pò di drammatico!
E' interessante questo approccio all'adolescenza e sopratutto ai disagi della protagonista....una ragazzina bistrattata in famiglia per via di un fratello ed una sorellina quasi perfetti rispetto a lei che è un pò "ritardata", vittima di bullismo a scuola e derisa per il suo aspetto fisico (in effetti la Matarazzo è proprio brutta).
Quando il ragazzino la minaccia di stuprarla alle 3 mi è venuto subito in mente "L'ora della rivincita" con cui ha qualche somiglianza sparsa.
Ad occhio sembrerebbe una commediola mentre è una produzione impegnatissima che scava in una fetta di società cinica...il profilo della protagonista è ben delineato e l'interpretazione di Heather Matarazzo è davvero valida.
Però il film ha un qualcosa che non mi ha convinto...è molto astratto e manca di un vero e proprio filo logico, sembra più un insieme di situazioni incollate (cosa neanche male a dire il vero) con un finale tronco.
Alla fine ti rimane impresso per certe cose ma il film nella sua interezza non decolla mai e rimane sempre in sospensione con sia una sceneggiatura che una regia che non colpiscono poi molto.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  29/12/2013 14:25:47
   8 / 10
Solondz si oppone a un certo tipo di cinema americano che privilegia la storia acrobatica e buonista. Acrobatica nello svolgersi narrativo, con situazioni improbabilissime, di quelle appunto che hanno alimentato il vecchio mito anti-neorealista, da dream factory, sintetizzabile nella massima "succede solo nei film". A Solondz interessa invece un filone della realtà che poco ha di sensazionale, bensì anzi si muove su binari opprimenti e banali, in cui l'intervento dello sceneggiatore-regista si osserva solo in alcune scelte tecniche, oculate, come la musica, fantastica, ironica, micidiale, che scandisce l'evoluzione-involuzione psicologica della grandiosa protagonista. Solondz accompagna il disagio della piccola adolescente come la musica americana, specialmente il rock, ha fatto per le sue generazioni. La figura di Steven è macchiettistica, perché Solondz si dimostra scettico che anche la principale fonte di evasione/identificazione collettiva del Novecento, la musica, possa aiutare gli esseri umani quando non integrati con i micro e i macro contesti della società. Solondz, in un film minimale e ancora piuttosto acerbo (sebbene contenga più spunti di bagliore che di opacità), smonta con sguardo impietoso ogni fonte di fuga (come al solito ideologicamente ignobili i titoli italioti) inventata dalla società più disagiata dell'Occidente, sostenendo implicitamente la tesi che semel "out" (come dice sempre il fratello Mark) semper out. In sé Solondz non ha avuto bisogno di modificare nulla nel situazionismo stereotipato di questi film, ricorda la scrittura di Dahl, di tutta quella letteratura giovanilistica basata sugli psicodrammi sociali degli adolescenti e delle loro famiglie escludenti che ha avuto un boom di successo proprio negli anni '90. L'aspetto interessante di questo film è nell'ironia e nella delicatezza con cui si tratteggiano queste figure-tipo, il fuckfinger e il fraintendimento di Dawn, la tenera minaccia di stupro di Brandon sono piccoli dettagli disturbanti, ma che in fondo rappresentano l'occhio di un autore che ha ben chiara la situazione intellettuale e artistica della più pesante e probabilmente infruttuosa stagione cinematografica da quando il cinema è nato, gli anni '90.

Gualty  @  09/09/2013 03:14:54
   8 / 10
Delicata immersione nel club delle persone particolari, i diversi, emarginati. Nei panni di una figlia "di serie b", trascurata e maltrattata da una famiglia di mediocri modellini a stampo.
Una regia intima per una grande prova autoriale, Solondz punge come sempre

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  30/08/2013 13:26:00
   6½ / 10
Non all'altezza di "Happiness".
Un ritratto realistico e non esagerato di una ragazza con problemi sociali, la sceneggiatura quindi è onesta e scorrevole.
Il finale non mi sembra un vero e proprio "finale".
In generale non mi ha emozionato molto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  18/01/2013 13:38:25
   7½ / 10
Ritratto genuino di un'adolescente brutto anatroccolo, emarginata da tutto e da tutti, ed intrappolata in una realtà famigliare/sociale insostenibile e senza via di scampo (se non la fuga vera e propria). Sincero al 100% e cattivo senza esagerazioni, con una sceneggiatura molto accurata e una grande prova della protagonista Matarazzo. Il fatto poi che il tutto sia ambientato in un contesto così reale, calmo e monotono lo rende decisamente più spiazzante di un qualsiasi altro film che parli di problemi e frustrazioni adolescienziali (a dimostrazione che non conta il ceto al quale si appartiene, ma solo ciò che la famiglia riesce a trasmetterti all'interno di questi... nel caso specifico, il nulla più totale).

E' vero che Solondz affronta la storia con una vena (perfida) di humour nero (giusto per stemperare gli animi sensibili), ma bisogna anche ammettere che, durante la visione, lo spettatore tutto può fare tranne che ridere.
Perciò attenzione a non snobbare questo sottovalutato titolo; non fatevi ingannare nè dal genere nel quale viene spesso catalogato (commedia... parola che in questo caso suona così banale...) nè tantomeno dal superficialissimo titolo italiano. Attenzione... perchè le due cose messe assieme potrebbero ingiustamente tenere alla larga a priori i più scettici (c'est moi!).

Da recuperare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  16/01/2013 02:03:20
   8½ / 10
Charlie Brown: Dopo il Kindergarten devi fare ancora dodici anni di scuola…poi vai all' università, per altri quattro, o cinque, o sei anni…
Linus: E poi?
C. B. : Poi sei libero di fare quello che vuoi…
L: Troppo gentili!

In genere gli anni che finiscono in "ici" sono i peggiori, poi uno si abitua allo sfacelo.
Dawn è un personaggio-simbolo, e come tale esibisce gli stereotipi di una certa figura adolescenziale, compresi quelli strettamente estetici: occhialoni, abiti fluorescenti elasticizzati, coda di cavallo, postura abbattuta. Non si può biasimarla, frequenta la scuola me.rdia.
Ho adorato Brandon, quasi un redivivo River Phoenix (Stand by me), ma più schizzato e decisamente più truce.
I ritratti umani di Solondz sono straordinari. Comici, commoventi e terribili.
Il titolo italiano è osceno.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/02/2011 00:36:51
   8 / 10
Freddo tagliente come la lama di un coltello Todd Solondz riesce a far percepire il senso di disagio di una pre-adolescente, il subire quotidianamente violenza senza che sgorghi una sola goccia di sangue. Il contesto, quello tipico della middle-class, è opprimente, tendente alla marginalizzazione del diverso o del più debole e non offre vie d'uscita se non la fuga.
Bellissimo esordio di un dei migliori registi indipendenti a livello mondiale. Può non piacere, ma non lascia indifferenti.

sweetyy  @  25/10/2010 03:01:27
   6 / 10
Se non fosse stato per il finale,avrei alzato un pò il voto... il film sembra praticamente interrotto. Inoltre non si capisce bene la personalità di alcuni personaggi, abbastanza contraddittori

Gruppo COLLABORATORI julian  @  02/04/2010 03:20:19
   7 / 10
Quella delle scuole media può essere un'esperienza disturbante come poche.
Favola nera, crudele, fredda e reale, con finale rassegnato come nei bei vecchi film neorealisti in cui non c'era altro finale possibile.
Piccolo cult anni '90.

LilyMary  @  27/12/2009 01:49:04
   9 / 10
E' una metafora accurata, minuziosa e cinica della classe media... da tanti spunti di riflessione e di discussione... da ridere, meditare e rivedere!
Crudelmente ironico, aiuta a crescere in fretta!
Buona visione!

miciobello82  @  16/03/2008 01:42:17
   7 / 10
lo visto tantissime volte,è un film che mi fà tenerezza

edo88  @  18/04/2007 19:26:40
   8 / 10
Nepoleon Dynamite?? Ma dove!
Questo è molto, molto meglio!
La trama qui c'è, non è una serie libera di eventi senza quasi un nesso logico da uno all'altro.
Ma non sono qui per i paragoni.
Heather Matarazzo è bravissima: la sua down è vera, semplice, sì bruttina ma che si comporta esattamente, sia nei gesti che nelle espressioni che nel tono di voce, come una ragazzina così (...) si comporterebbe.
Condizione famaliare che la opprime, con dei genitori che non la considerano quasi e che preferiscono nettamente il fratello e la sorella.
Questione scolastica dello stesso genere: la colpa non è sua ma l'incapacità di difendersi la frega sempre.
Non mi è troppo chiaro il ruolo dell'amico Brandon. 1) Amico? 2)

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER 3) Speravo avesse facesse una fine diversa, o che comunque il suo rapporto con Dawn prendesse una piega definitiva.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Mauri206  @  05/04/2007 01:38:19
   9 / 10
Sono d'accordo il film valrrebbe la pena di essere visto e rivisto solo per l'ottima recitazione e interpretazione di Heter Matarazzo. Il film piu' che grottesco e' impietoso questo si ma perfavore non facciamo i benpensanti da 4 soldi.

In sostanza la cruda realtà tragicomica di una quattrocchi con l'apparecchio hai denti che a dispetto dei suoi tredici anni mostra le p.... e riesce comunque ad emergere traendo forza proprio dalla capacita' di sapersi sottomettere asubire le piu' disparate cattiverie e tremende umiliazioni.

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/09/2010 22.05.52
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benzo24  @  03/03/2007 18:22:43
   8 / 10
uno dei primi film di solondz, per l'esatezza quelo che lo ha fatto conoscere anche in europa. un film intelligente, non allineato, crudele e crudo. un vero gioiello.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  28/02/2007 17:23:33
   5½ / 10
film grottesco che non fa molto ridere...sulla scia di questo è uscito "napoleon dynamite"!

lampard8  @  22/01/2007 13:55:29
   7 / 10
Un film tutt'altro che sciocco che affronta tematiche serie non scadendo quasi mai nel banale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  16/01/2007 15:53:49
   7½ / 10
Nonostante il titolo che orienta lo spettatore su una commedia per adolescenti, questo lavoro di Solondz è tutt'altro che spensierato e divertente. La ragazzina protagonista del film è bruttina, irritante e circondata da una famiglia che spesso la ferisce e la ignora ed il futuro che vede attraverso i suoi "occhialoni" non è sicuramente dei più brillanti. il film racconta cosa si è disposti a fare per essere amati e di quanto è difficile trovare un posto in cui stare bene nel mondo.
Da standing ovation l'interpretazione di H. Matarazzo.

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