full time - al cento per cento (2020)

Venti minuti circa iniziali di thriller puro. Azione concitata, montaggio serratissimo, tensione ansiogena allo stato puro. Ma non c'è un serial killer all'inseguimento di una ipotetica final girl bensì una madre single che si reca al lavoro da semplice pendolare, dalla periferia parigina per raggiungere il centro dove lavora in un hotel di lusso. Il viaggio andata e ritorno diventa un qualcosa superiore ad un'odissea perchè il tempo ti è sempre nemico, fra coincidenze mancate e soprattutto uno sciopero dei mezzi pubblici che paralizza una nazione. Bambini piccoli che vede solo a fine giornata e custoditi dalla scuola e da una sua vicina, la prospettiva di un altro lavoro che significherebbe la svolta della propria carriera fin lì sottoutilizzata, un madre divorziata con un marito che ritarda negli alimenti. Non è una vita questa, è un inferno quotidiano peggiore di mille serial killer. Un equilibrio che deve essere sempre ricalibrato reso in maniera eccellente sullo schermo, anche grazie alla bravura della protagonista. In fondo bisogna vivere CON il proprio lavoro, non vivere PER il proprio lavoro.