Un soldato della Guerra Civile ritorna a casa da suo padre il quale non riesce ad accettare la sconfitta della Confederazione. La famiglia si spacca a metà per via di questo conflitto.
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Siamo nel 1965 , è già esplosa la moda degli Spaghetti Western , ma qualcuno , perfino in Italia , si ostina a produrre film più vicini ai canoni classici del western americano , anche se aggiornati con qualche tocco di violenza in più . Persino il soggetto è ispirato ad un romanzo statunitense , in questa pellicola , che appare però più come un dramma familiare di ambientazione western che un film di avventura . Nella storia aleggia quasi un' atmosfera da tragedia greca , con questo irrazionale scontro intestino che spezza in due blocchi una grande e ricca famiglia texana , dominata da un dispotico capofamiglia all' antica . Comunque , a differenza della maggior parte dei western italiani , qui si nota anche un tentativo di introspezione psicologica dei personaggi , che ha il suo culmine nel sanguinoso finale . La regia è affidata all' italo-americano Alfredo Antonini , alias Albert Band ( anche se c' è chi la attribuisce a Mario Sequi ) , ed il cast è di buon livello , con il culturista ( ex Tarzan ) Gordon Scott a fare da contraltare al grande Joseph Cotten . Li affiancano l' esordiente Franco Nero , la giovane Ilaria Occhini e James Mitchum ( che somiglia come una goccia d' acqua al sommo padre , ed è pure bravino ). Ah , naturalmente il film è girato interamente in Italia , nelle verdi campagne laziali ( con l' onnipresente Villa Mussolini ! ) ma le scene con le grandi mandrie , senza attori , vengono addirittura dalle pampas argentine ! Non è fatto male , ma è fuori tempo massimo ... voto 5 .