horror puppet (1979)

Curioso ed affascinante sotto certi aspetti, la vicenda è agitata da maschere di cera, pupazzi e poteri telecinetici con una spruzzata di "Non aprite quella porta". Non tutto è impastato alla perfezione, risultando eccessivamente bizzarro, però alcuni tocchi malsani e il finale folle lo degnano di attenzione.

Buon film anni 70....parte molto bene ,con molta tensione e una cupa atmosfera....l'idea di base nn sarà originale ma era una buona base sulla quale costruire un buon film ....
Il finale invece nn mi ha convinto molto ,poteva essere migliore ..
Se cercate un film con sangue a farla da padrone,non è questo il vostro film ....se invece cercate un film con un po' di tensione e una trama abbastanza interessante,allora merita un'occhiata....
Voto 6.5

SPOILER

Non è ancora l'epoca d'oro, almeno a livello quantitativo dello slasher, ma Horror Puppet o Tourist Trap che dir si voglia, pur non facendo gridare al miracolo è un film di genere di tutto rispetto. Merito di una buona location ben confezionata e definita da questi manichini realmente inquietanti e sinistri. Inoltre c'è una buona definizione del villain e questo è merito sicuramente di Chuck Connors veramente in parte e capace di offrire molteplici sfaccettature al personaggio. Pur strizzando l'occhio a Non aprite quella porta, il tono angosciante del film non manca di una certa dose di umorismo sinistro. Si fa il possibile per caratterizzare le potenziali vittime, non sempre riesce, comunque ad un livello superiore della solita carne da macello slasher. Non male ed inquietante l'ultima immagine del film. Da recuperare.

Sinceramente la prima parte non mi aveva convinto, troppo derivativa, poi "Horror Puppet" prende un'altra piega, grazie anche all'apporto di un ottimo Chuck Connors. I mezzi a disposizione sono pochi, comunque il regista Schmoeller riesce a realizzare un film dignitoso. Buono il finale.

Film anni 70 americano, anni fervidi per l'horror campestre. Il solito gruppo di amici con ragazze succinte e disinibite si perde.... Devo dire che il prologo è molto svelto e il film arriva subito all'incontro fatidico con la "persona del posto". La prima parte del film regge bene, devo dire che l'ambientazione è molto buona ed inquietante, bravo anche il villain di turno. Purtroppo ad un certo punto il film comincia a girare a vuoto, l'impressione è quella che il regista non sappia dove andare a parare. Dopo molti momenti ripetitivi si arriva ad un brusco finale, un po' buttato lì. Peccato, poteva meritarsi un voto in più.

Quando, al suono di una musichetta càzzàra, vedi scorrere nei titoli di testa i nomi di Charles Band e Ted Nicolaou, che poco dopo sarebbero diventati il gotha della famigerata Empire Pictures, ti prepari al peggio. In effetti i primissimi minuti del film sembrano (complice anche il doppiaggio infimo) del livello di scrausità che uno si aspetta, ma invece, la scena stessa si sviluppa in un crescendo di inquietudine malsana che sorprende ed elimina il pregiudizio sul film. Siamo sempre, sia chiaro, in uno slasher di serie B (diciamo pure C) con una sceneggiatura spesso molto approssimativa, mal sviluppata e sgangheratissima, sì, eppure... seppur a tratti, funziona. Omaggio (?) a "psyco" (cosa non rara in Band), remixato con "non aprite quella porta", "carrie" ecc., che punta tutto su una atmosfera macabra e malata, riuscendo ad ottenere il massimo dalla innata capacitá dei manichini di generare brividi, da sempre nella storia del cinema horror.
"Disturbante" in un modo che il cinema di oggi non sembra essere in grado di replicare, forse anche grazie alla rozzezza dell'insieme, senza essere mai splatter, questo Horror Puppet è, a suo modo e nella sua innegabile mediocritá, un semiunicum con una sua (inattesa, ripeto) dignità ed efficacia.
Tanya Roberts bonissima.
6,5 generoso

Come giustamente fa notare chi ha commentato prima di me, questo "Horror Puppet" (chiamato anche The Tourist Trap) è un film all'interno del quale si possono notare molti rimandi ad altri classici horror. Ma aldilà di questo dettaglio, devo dire che la prima volta che l'ho visto, mi ha turbato non poco e spaventato in molti passaggi. Ero scettico sulle prime ma poi (incredibilmente per un film del genere) ho cambiato idea e mi è piaciuto parecchio. Certo, la pellicola non è immune da ingenuità e difetti, ma nel complesso non è malaccio. La fase conclusiva è abbastanza paurosa.

Ad una prima parte abbastanza interessante e con dosi di tensioni evidenti fa seguito una seconda parte meno intensa e meno facile da digerire per colpa di scene ripetitive, con minor pathos e con personaggi che non vanno a segno, nonostante le interpretazioni non sono male, e dove in molti punti si sfiora la noia.
A mio avviso non raggiunge la sufficienza e anche se l'idea non è malaccio non riesce ad essere coinvolgente quanto basta.

Prodotto da Charles Band, un macabro horror di fine anni 70 che sfrutta con efficacia e fino in fondo l'idea dei manichini viventi.
Buona atmosfera e buona suspense, con sentiti omaggi a "Psycho" ma soprattutto a "Non Aprite Quella Porta" (uno dei manichini è uguale sputato a Leatherface).
Tanya Roberts mozzafiato, ma è Chuck Connors a rubare la scena.

Nonostante tutto, non posso dire che mi abbia preso particolarmente, quindi con il voto preferisco una mezza via.
In ogni caso, merita una rispolverata, essendo peraltro molto lontano dalle dinamiche del teen-slasher che nel breve diventeranno prassi.

Film molto citazionista (Psycho, Non aprite quella porta, giusto per fare qualche esempio). Atmosfera malsana e a tratti onirica. Sebbene nella trama non ci sia nulla di nuovo per l'epoca, il film si lascia seguire e non annoia mai, inoltre i manichini sono davvero inquietanti.

Come giustamente osservato, è un film abbastanza particolare…Il personaggio principale è costruito sulla figura di Psycho; se ne abita da solo nella sua vecchia casa sperduta in mezzo alla provincia americana con accanto il suo museo di cianfrusaglie, che ormai è chiuso e nessuno visita più…per colpa dell'autostrada. La costruzione dell'autostrada è stata una mazzata, a causa di essa nessuno ormai più passa di lì ed il posto è rimasto isolato e desolato. Insomma, è il posto perfetto per diventare pazzo come un cavallo.
Horror Puppet è una specie di slasher, uno dei primissimi, ma è più complesso dei film che appartengono a questo sottogenere, sia per l'approfondimento maggiore dei personaggi che per una serie di situazioni particolari e a deliranti, come quelle che hanno per protagonisti manichini. Deliranti è proprio la parola giusta, perché questa è la strada che prende il film man mano che si avanza nella trama, fino ad arrivare ad un finale anch'esso delirante, ma carino.
I riferimenti a Non Aprite Quella Porta sono moltissimi, in primis le maschere indossate dal villain: una di esse è molto somigliante a quella del Leatherface, inoltre la corporatura è simile quindi pare che si siano molto ispirati alla sua figura.
Tanya Roberts è straripante :-)

Filmetto horror di serie B carino e divertente.
La trama è abbastanza banale e scontata ma si sviluppa in maniera leggera, senza annoiare mai,grazie ad un atmosfera piuttosto riuscita e grazie a degli omicidi abbastanza originali.
Nella media naturalmente la regia e la recitazione.
Filmetto meritevole di una visione.

Accidenti...questo film è davvero strano...tutt'ora non so bene come giudicarlo.
Sostanzialmente è l'ennesimo horror di serie B prodotto alla fine degli anni 70,soltanto che gioca principalmente sul grottesco,piuttosto che sulle scene sanguinolente o lo splatter.
Vi confesso che la prima scena orrorifica che si vede è molto inquietante;credevo che mi sarei trovato davanti ad uno di quegli "horror-movie" dal gusto decisamente macabro...invece poi non si è rivelato esattamente così.
Non dico questo perchè la pellicola non regala più niente di inquietante,anzi di scene inquietanti ce ne sono diverse...però la storia zoppicava un pò..non si riusciva a capire bene dove volesse arrivare.
Ci sono troppe cose che non si incastrano bene,ed il finale mi è arrivato in modo un pò assurdo.
Tutta la parte conclusiva la si potrebbe quasi definire visionaria,ma credo che non fosse questo l'intento...probabilmente era la sceneggiatura stessa a non essere studiata troppo bene....
Che dire....lo catalogherei come uno "Slasher" un pò particolare,ma non so quanto ci azzeccherei a definirlo così...bhoo...ma si,forse si....ma secondo me ci sono troppe cose che non sono state curate come si deve...


SPOILER

Diciamo che se si è cultori dei B-movie,e si vuole avere una conoscenza a larga scala di questo genere,risulta una visione obbligata....però non mi ha entusiasmato più di tanto...
Arrivo al "6" perchè alcune scene sono abbastanza inquietanti .....ma non vado oltre con la mia generosità.

Niente di eclatante.

Uno dei tanti figliastri di Psyco, un discreto horror a basso costo.

Film a basso budget e ormai datato, gli attori sono mediamente insufficienti, il sonoro è pietoso purtuttavia grazie alle ambientazioni macabre e grazie a delle scene inquietanti girate con i manichini e ad alcune trovate che sono state fonte di ispirazione per altri film successivi di maggiore successo, questo Horror Puppet merita almeno la sufficienza.

In paricolare i manichini animati e l'inquietudine che tendono a sprigionare viene ripresa dal capolavoro di Lustig "Maniac", Più semplice poi notare il paragone sul tema delle bambole per la serie di Chucky della bambola assassina che sicuramente deve qualcosa a questo film, poi c'è una scena sul finale dove viene squarciata una porta con l'accetta che ricorda lontanamente quella in Shining quando Nicholson cerca di entrare nel bagno con la variazione che la moglie lì riesce a impedirglielo ferendolo col coltellaccio sulla mano nel momento in cui Jack Torrence sta girando il pomello della porta.

Il finale invece è una copiatura riadattata di Carrie lo sguardo di Satana, con la sopravissuta di Horror puppet che ride come una pazza mentre se ne va in auto con sottofondo una colonna sonora dai toni molto simili a quella del capolavoro di De Palma.

Facili anche le analogie con Non aprite quella porta.



Note :

La bonazza mora in jeans inguinali corti e tette strizzate in un top di 2 misure più piccolo è Tania Roberts, una delle Charlie Angel's nota anche per aver interpretato Sheena regina della giungla.

Pochi dubbi sul fatto che appaia come una pellicola datata, a mio parere "Horror Puppet" merita giusto per le ambientazioni macabre e per la massiccia presenza di inquietanti manichini che rendono quasi surreale la visione d'insieme.
Il resto appare invecchiato male e privo di lampi, a partire dal solito incipit con combriccola di ragazzi pronti a spassarsela ed invece destinati alle fauci del lupo.
Comportamenti insensati e buchi di sceneggiatura abbondano, mentre il killer mostra un certo carisma anche se i rimandi a "Halloween" e "Non aprite quella porta", oltre a "Psycho", rendono la pellicola per la platea moderna poco sorprendente nei risvolti che dovrebbero fare la differenza.
Le scene degli omicidi non sono mai particolarmente truci, più di atmosfera oserei dire: la prima lascia il segno in quanto resa stupendamente angosciante dalle risate isteriche dei fantocci, poi degna di menzione è quella con il gesso (in realtà impasto per il pane) a coprire per intero un viso.
Il ritmo però è molto lento e non basta lo "strambo" e bravo Chuck Connors a rendere più intrigante una pellicola purtroppo avvizzita col passare degli anni, tuttavia salvabile in parte perché da correlarsi al periodo in cui uscì.
Non mi hanno convinto i poteri paranormali del killer, si potevano tranquillamente evitare, mentre nel ruolo di Becky è impossibile non ammirare Tanya Roberts destinata a diventare una delle famose Charlie's Angels.

Imbattersi con la visione di "Horror Puppet" ai giorni nostri è, a tutti gli effetti, una gran bella rarità.
Ma tale rarità saprà, almeno parzialmente, soddisfare le attese. Quello di David Schmoeller è evidentemente un prodotto cinematografico di altri tempi. Però, una visione spassionata, è sicuramente da consigliare.

"Horror Puppet" ha la classica base del film Slasher in voga negli anni addietro in America e in Italia. Da ciò, si evince, allo stesso tempo, la superficiale infarcitura di storia. Insomma gli sviluppi della trama sono minimi, essenziali. Il plot è debolissimo, lo scopo della regia è quello di caricare sulla sequenza, fine a se stessa, ove fra fantasia e macabro vien fuori un qualcosa di veramente significativo. Infatti il film ,se perde colpi a livello di storia, si rifà, senza dubbio alcuno, per quanto concerne la sceneggiatura. Nascono quindi scene davvero scoppiettanti, alle volte qualche sobbalzo dalla sedia non è da escludere; alcune trovate della regia risultano essere all'altezza della situazione.
L'idea di amalgamare il film in un bunker di incredibili (e vivi) manichini è una scelta che porta immediatamente i risultati. Si instaura nel film un'area fra il fantasy e l'horror di egregia prominenza. Le ambientazioni ed alcune scenografie le ritroveremo anche in "Maniac" del 1980.
"Horror Puppet" a parte alcune crepe come fotografia e assetto di trama, si fa valere, si fa rispettare. Prodotto meritevole di una riscoperta, disegno di rivalutazione, ahimè largamente teorico, quasi inapplicabile.

Come giustamente detto è uno slasher citazionista, nonostante sia anche esso del lontano 1979 e quindi da citare..
Le atmosfere mi hanno ricordato molto "Non aprite quella porta"...davvero molto inquietante dalla tetra fotografia alle ambientazioni. Da riscoprire

Tutto sommato carino..bel film che crea una buona atmosfera ed anche abbastanza inquietante grazie ai pupazzi. Bravo Connors nella sua parte..effetti speciali molto semplici ma efficaci..scena finale particolare..si lascia vedere.

Buon horror citazionista (Psycho, alcuni film di Hooper e Argento e via dicendo), ben diretto ed interpretato.

E' tutto incentrato sui burattini e sulle riproduzioni in cera (e del resto Schmoeller è anche il regista di Puppet master).

Fenomenali le musiche di Donaggio, discreto il ritmo e buone certe scene di paura (come quelle situate prima della trashissima scena finale della protagonista in auto).

Un film invecchiato bene, purtroppo poco diffuso, che avrebbe meritato più successo, oggi come allora.

Conosciuto anche come Tourist trap; Unhinged, di 3 anni dopo, lo citerà perlomeno in premesse di trama e in rimandi al capolavoro Hitchcockiano.

Direi, tutto azzeccato.
Si possono riscontrare argomenti già passati in altri film più moderni.
La realizzazione degli effetti è passabile, non affrontata con grossi costi, ma proprio con i trucchi del mestiere. La storia è carina. I personaggi sono buoni.
Molto interessante, non mi aspettavo nulla di buono... ed invece, un buon horror. Che magari non fa saltare sulla sedia, ma intrattiene molto per lo svolgimento della storia.

SPOILER NON LEGGERE per il finale.

SPOILER

Slasher gustoso e soprannaturale come purtroopo non se ne fanno piu'.Belli gli effetti,inquietante e malato il finale.Piccolo cult.

Non male!
Horror un poco soprannaturale e slasheroso.
Atmosfere inquietanti e fotografia bellissima.
Il cattivo è un bel cattivo e c' è sufficiente divertimento.

Film abbastanza carino con qualche spunto preso qua e là da film come "La maschera di cera" e "Non aprite quella porta". Interessante l'idea di base e la scelta delkl'identità del cattivo. Protagonisti stupidi come al solito, che devono fare sempre il contrario di quel che gli viene detto (beh, se no oviamente non si sarebbe potuto fare il film...). Notevole la dentiera del signor Slausen.

SPOILER