il bambino di macon regia di Peter Greenaway Gran Bretagna, Olanda, Francia, Germania 1993
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il bambino di macon (1993)

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locandina del film IL BAMBINO DI MACON

Titolo Originale: THE BABY OF MACON

RegiaPeter Greenaway

InterpretiJulia Ormond, Nills Dorando, Ralph Fiennes, Tony Vogel, Philip Stone

Durata: h 2.00
NazionalitàGran Bretagna, Olanda, Francia, Germania 1993
Generedrammatico
Al cinema nel Luglio 1993

•  Altri film di Peter Greenaway

Trama del film Il bambino di macon

Nel 1659 un masque mette in scena la vicenda di un bambino a cui vengono attribuite prerogative divine. Nato a Mâcon, città colpita da carestia e sterilità per i suoi peccati, ha una sorella che fa credere di esserne la madre, vergine. Smascherata, lei stessa uccide il piccolo e viene condannata a essere stuprata dai soldati, fino a morirne. Il corpo del bambino viene smembrato e le sue reliquie vendute a caro prezzo.

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Voto Visitatori:   7,92 / 10 (18 voti)7,92Grafico
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Voti e commenti su Il bambino di macon, 18 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  20/05/2023 18:05:15
   7½ / 10
Peter Greenaway firma un film complesso, grottesco e allegorico, visivamente potente.

Ciaby  @  01/05/2016 17:48:06
   9 / 10
Leggo in giro pareri fin troppo tiepidi su questo film.
Eppure è il mio Greenaway preferito: come assistere a una messa nera per due ore. Annichilente.

Danae77  @  02/12/2015 14:54:33
   9 / 10
Nella città della fame, dove il seme non sboccia a carezzare l'utero, un messia giunge dal ventre sfatto di un viso coperto. Gambe aperte ad un nobile pubblico che incita lo spettacolo del travaglio. Va in scena il miracolo. Nel rosso, nel bianco e nel nero si gioca il tutto e per tutto di una parte. Dell'oro e del mare, il rimedio venduto. Il prode maschio di una stirpe con la gonna. Presto diffuso l'odore della tenera ricchezza e, la madre come la Vergine Maria, offusca il gineceo reietto e prostituito e l'adorato padre. Nell'abito di neve, pare incredulo, solo una, vestita di dodici stelle. Ammaliatrice e seduttrice, il piccolo tesoro, come oracolo ventriloquo, la priva di gioia e le corna trapassano il membro virile prescelto. Figliolo importante, nascondiglio crollato, inganno svelato. Dolore e vendetta, nella fuga il sacrificio del torto. Senza vita al seno e non più proiettato diletto, la tenda si chiude al cader dei birilli. La purezza per il trapasso. Elisir nella vita, reliquia nella morte, la fama smembrata, della leggenda della provvidenza.

RI.GA  @  20/07/2013 01:05:42
   7½ / 10
Un film dentro il film; è proprio come vuole Greenaway, li vuole tutti dentro un quadro, e li dentro li ha messi. L'illuminazione, la recitazione - che spesso intercorre nel cinema di Greenaway - sono puramente voluti e studiati con finezza acuta. Basti pensare che ripeté un'inquadratura per diverse giornate;
e che il suo gusto di creare quadri, come un perfezionista, non lascia scampo alle imperfezioni. Le lunghe carrellate orizzontali, i long take e i piani sequenza che rendono univocamente l'immagine strabiliante, si spingono a mostrare questa messa in scena (che si rivelerà vera, con il vero stupro) fino alla fine. Rarissimi sono i primi piani, proprio per far si che lo spazio, il movimento, prenda vita sopra quel palcoscenico.
Io non penso sia stata fatta una critica alla religione, ma ben si una critica all'uomo che la pratica, e che l'ha sempre praticata male. Alla fine il bambino - che sia il famoso Gesù non si sa - viene dato in pasto al popolo, al popolo ignorante, che per avere un pezzo del bambino farebbe di tutto.
Rappresenta, più che una presa in giro, una mera critica alla società ecclesiastica, che non pratica più una dottrina, ma si è ridotta a vendere indulgenze per denaro, al popolo credulone e ignorante.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  29/08/2012 14:10:01
   7 / 10
Un film penso unico ne suo genere. Meta-arte ibrida.

sweetyy  @  01/04/2012 14:41:59
   7½ / 10
Film impegnativo di Greenaway, una grande dramma teatrale, forse un pò lento ma comunque mai noioso.

lupin 3  @  01/04/2012 14:05:39
   6 / 10
Caruccio anche se il mio preferito di Peter Greenaway resta "Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante"

Guy Picciotto  @  11/01/2011 23:27:03
   8½ / 10
il film più dirompente di Greenaway senza dubbio, che libera tutte le forze primordiali della sua arte di suggestione.
Solenne e magniloquente, un film che davvero sembra una messa nera officiata da un sacerdote-androide.
Secondo me totalmente azzeccata nel contesto una messa in scena così frastornante (periodo della controriforma cristiana a seguito della riforma protestante, nel periodo più nero con il primo dei papi della Controriforma determinato a eliminare il Protestantesimo, introdurre l’Inquisizione e la censura dei libri proibiti)

paride_86  @  06/11/2010 01:20:05
   6½ / 10
Straordinario Peter Greenaway: nessuno come lui sa costruire un film in questo modo. Piani-sequenza eccezionali, costumi e scenografie che sembrano uscire da quadri di grandi autori, regia originale e inventiva. Eppure, nonostante questo, forse gli è un po' scappata la mano con "The Baby of Macon". Nella polemica - azzeccata - contro la Chiesa della Controriforma e la mercificazione dei bambini e delle reliquie, perché confondere la recitazione con la realtà?

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A me sembra solo una perfida trovata per colpire lo spettatore; eppure un regista come Greenaway non ha certo bisogno di questi stratagemmi.
Peccato, poteva essere il suo capolavoro.

2 risposte al commento
Ultima risposta 10/11/2010 00.51.13
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  17/10/2010 22:15:45
   6 / 10
Un film particolare dalla struttura molto teatrale e da una buona tematica di fondo fortemente anticlericale, attaccando senza mezzi termini la Chiesa come istituzione e sulla pericolosa commistione d'interessi che si instaura fra potere temporale e spirituale. Peccato che l'eccessivo formalismo di Greenway soffochi un po' il complesso dell'opera che, pur possedendo delle ottime sequenze come tutto il finale, rimane tuttavia meno sostanziosa per i miei gusti.

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/11/2010 15.43.54
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  27/05/2010 15:33:33
   8 / 10
Due ore di blafemia e violenza per l'esteta Greenaway,qui alle prese con il suo lavoro più controverso e disturbante.
La messa in scena è,come sempre,stilisticamente splendida e allo stesso tempo potente e violenta nelle scene di maggior impatto visivo. Ma l'intento del regista è chiarissimo: la sua è una critica feroce alla chiesa e allo sfruttamento e pone queste due cose nella storia del bambino di Macon come l'una conseguente all'altra.
Tutto si svolge in un teatro,un masque,in cui ci viene narrata questa particolare storia che rimanda in maniera blasfema (dato quello che succede) a Gesù e Maria. Solo che qui Gesù è un bambino inerme e vera e propria carne da macello e quella che considera sua madre altri non è che la sorella,vergine (e che si nasconde continuamente dietro la sua verginità per proprio tornaconto) e che lo sfrutta.
La trama va avanti in maniera lugubre e crudele,tra stupri ecclesiastici e mercificazione di religione.
C'è uno scambio continuo tra spettatori e attori,tanto che ad un certo punto si perde anche il senso della realtà e nessuno capisce più cosa sia finto e cosa sia vero.
Alla fine non resta che a noi riflettere,mentre il pubblico applaude,su cosa abbiamo visto.

Molti critici si sono scagliati contro il regista all'uscita del film. Dato che Greenaway voleva mettere in evidenza lo sfruttamento dei bambini e lo fa senza mezze misure,eccedendo come sempre e parlando poi di altri tipi di sfruttamento,si è preso una critica del genere:
"Greenaway ha dichiarato (o crede veramente) di provocare con la sua "blasfema" rappresentazione l'istituzione Chiesa, e di scendere in campo in difesa dello sfruttamento dell'infanzia sfruttata. Per parlare biblico: farebbe meglio a guardare la trave nel suo occhio e in quello della madre che gli ha prestato - si suppone non gratuitamente - quel bel bamboccio biondo per sfruttarlo come hanno fatto".

Ovvero: in questo film Greenaway ha sfruttato un bambino (il bambino recita solamente e non parla mai),ergo è colpevole di ciò che vuole incolpare. Qualche critico ha perso il senso della parola "sfruttamento minorile".

Evidentemente molti hanno fatto finta di non vedere il film o,peggio ancora,hanno accampato scuse insulse per bocciarlo a prescindere. Ci può stare che l'eccessività del regista non piaccia,ma scrivere cose del genere per me è inconcepibile.
Paradossalmente era proprio questo l'intento di Greenaway e chi ha stroncato questo film in questa maniera ha recepito il messaggio ma non ha capito il film. Assurdo.

Piuttosto è da vedere,ma le due ore sono pesanti e trovarlo in italiano credo sia molto difficile. Ne vale la pena ma Greenaway non è per tutti,specie per chi ancora non lo conosce per i suoi film precedenti.

rapture  @  29/12/2009 18:39:26
   10 / 10
Lo vidi in una rassegna subito dopo I racconti del Cuscino mi pare. Se al primo film stavo quasi crollando dal sonno, il secondo mi tenne invece sveglio e attento a contemplare la bellezza/malvagità di cui questo film è pregno. Molto inquietante e bello, da vedere.

gandyovo  @  29/12/2009 16:53:24
   7½ / 10
film difficile da vedere. la genialità e la raffinatezza di greenaway però ci sono.

donfabios  @  30/10/2008 02:04:40
   9 / 10
questo film merita più dell'oblio e della misconoscenza al quale è stato destinato. Meriterebbe molta più attenzione. A tratti un po' dilatato (vabbé, il solito Greenaway), ma complessivamente rasenta il capolavoro. ( e non è poi così shoccante)...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  31/12/2006 01:42:04
   6½ / 10
Assurdo...Per una volta avrò la presunzione di dire che ho vista tantissimi film nella mia vita e sono sicuro che questo film di Greeneway 9 persone (anche più) su 10 non l'apprezzeranno..Io sono tra questi.
Già fare un commento è difficilissimo: partiamo dalla trama, che è scritta TUTTA nella scheda del film. Ok, lo dico: il film l'ho trovato di una noia pazzesca!!!La cosa più importante comunque credo non sia quello che succede ma la sua rappresentazione. Ora capisco perchè un utente di film scoop (per la privacy non posso rivelare il nome..) mi ha detto che Lynch si ispira a questo regista. Colpisce il fatto che il film è a cavallo tra un'opera teatrale (dove i protagonisti sono a volte gli attori a volte gli spettatori) e un film vero e proprio. Ogni scena ha una sua specifica scenografia con un ottima fotografia ma dettagli che alcune volte mi sembrano veramente incomprensibili; i dialoghi poi li ho trovati spesso pesanti e ripetitivi.
Il mio giudizio sarebbe perciò negativo, la sufficienza la dò perchè il film sarà sicuramente valido ma di difficile comprensione ai più. Accetto con piacere delucidazioni!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/01/2007 21.28.06
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  04/07/2006 14:13:46
   10 / 10
fra i film dell'eclettico e geniale regista-pittore-scultore-scrittore greenaway,questo è in assoluto quello che preferisco.
dire che sia diturbante è eufemistico.
duro,violento,geniale.

7 risposte al commento
Ultima risposta 07/08/2007 05.47.12
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benzo24  @  03/11/2005 18:32:18
   10 / 10
Un film incredibilmente atroce e cattivo, cattiveria che viene superata soltanto dalla sua bellezza. Semplicemente geniale.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  24/10/2005 09:31:40
   7 / 10
Terribile: uno dei film più disturbanti della storia del cinema. Fotografato in maniera superba, sembra, come ha scritto più di un critico, una messa nera lunga due ore. Astenersi se siete facilmente impressionabili.

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