il buco in testa (2020)

Ispirato dalla vita di Antonia Custra figlia di un poliziotto ucciso a Milano nel 1977 durante una manifestazione, Il film di Capuano si muove su diverse direttrici dove al presente, l'incontro con l'assassino di suo padre si antepone il flashback della sua vita attuale, fatta di marginalità, di un lavoro che non si trova, di tanto concorsi fatti e delle sua aspirazioni frustrate. Un'esistenza che condivide con una madre praticamente muta in un limbo esistenziale dalla morte del marito. Un personaggio carico d'odio che parte per Milano per incontrare l'uomo che ha ucciso suo padre armata di pistola, solo per trovarsi di fronte un individuo annichilito dal rimorso e dal suo passato. Capauno usa il mezzo cinematografico per descriverci il percorso di una donna anch'essa annichilita, ma dal presente che tuttavia è una diretta conseguenza del passato. La Saponangelo sfonda più di una volta la quarta parete per farci entrare ancora più in sintonia con Maria con il suo quotidiano difficile e del perchè nel bel finale sceglie coraggiosamente di rinunciare all'odio per trovare almeno la pace. Bellissimo film, purtroppo poco visto.