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Il genere peplum secondo Sergio Corbucci in questo seguito apocrifo della ben noto Spartacus di Kubrick. Se lo svolgimento della trama è qualcosa che si può anche vedere lontano un miglio, anche perché il genere in quel periodo era più che rodatissimo e verso il viale del tramonto, questo non toglie che l'approccio di un regista carismatico dietro alla macchina da presa come Corbucci possa fare miracoli nella visione d'insieme delle cose. Se si dovessero cambiare le spade/gladi con delle pistole il film risulterebbe uno spaghetti western fatto e finito, ma il connubio è riuscito e quando comincia a prendere piede la figura del salvatore (figlio di Spartacus) difficilmente non si notano delle similitudini con Zorro nel modo eroico di presentarsi (elmo e spada su tutto). La storia viene ovviamente plagiata/romanzata/alterata alla sceneggiatura: Cesare buono/equo (intepretato da Ivo Garrani), Crasso cattivo/despota (intepretato Claudio Gora e Poppeo non presente. Buono il cast partendo dell'eroe Steve Reeves, tutti sul pezzo anche: Gianna Maria Canale, Jacques Sernas, Ombretta Colli, Enzo Fiermonte e Franco Balducci. Il team creativo è tutto ottimamente impostato: fotografia, production design e costumi sono tutti di gran qualità e ammantati dalla più che classica colonna di Piero Piccioni. Corbucci non fa un miracolo, ma di sicuro grazie alle sue scelte di ripresa e soluzioni narrative regala una buona pellicola per il genere.
carina l' idea di fare un film sul figlio di spartaco, per vendicare il padre e devo dire ke è anke ben riuscito. un classico anke questo , da vedere per tutti gli amanti dei kolossal, ma al di là dei gusti è un bel film, molto ben curato