il segreto del bosco vecchio regia di Ermanno Olmi Italia 1993
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il segreto del bosco vecchio (1993)

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locandina del film IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO

Titolo Originale: IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO

RegiaErmanno Olmi

InterpretiPaolo Villaggio, Giulio Brogi, Riccardo Zannantonio, Lino Pais Marden

Durata: h 2.14
NazionalitàItalia 1993
Generecommedia
Al cinema nel Maggio 1993

•  Altri film di Ermanno Olmi

Trama del film Il segreto del bosco vecchio

Il colonnello Sebastiano Procolo e il piccolo Benvenuto, suo nipote, hanno ereditato una casa di montagna e i boschi che l'attorniano. Benvenuto entra subito in sintonia con gli animali, i geni degli alberi, le canzoni del Vento Matteo e altre presenze metafisiche. Suo nonno, invece, pensa che i boschi siano solo fonte di guadagno. E se il bambino è un ostacolo alla realizzazione di questo guadagno, peggio per lui...

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Voto Visitatori:   6,85 / 10 (10 voti)6,85Grafico
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Voti e commenti su Il segreto del bosco vecchio, 10 opinioni inserite

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Testu  @  13/08/2019 14:56:58
   6 / 10
Sotto certi aspetti la regia di Olmi, fedele ma al contempo più umano nel delinare i personaggi, soprattutto il Colonnello, è adattissima, ma visto il racconto già mancante di alcune spiegazioni e con comparse poco incisive, lo stile pacato rischia presto di annoiare. Villaggio fa un buon lavoro, e in effetti quando lessi il libro mi immaginai proprio lui in uno dei suoi ruoli tirannici e meno fantozziani. Il comico genovese tuttavia era già sulla strada del declino, una decina di anni in meno avrebbero fatto la differenza e francamente i suoi comprimari non sono molto carismatici, ne il Bernardi ne soprattutto l'evidentemente spaesato Benvenuto. Sulla questione degli animali, indubbiamente l'uso occasionale di marionette avrebbe fatto bene, ci sono limiti ma non è un difetto.

pak7  @  05/01/2014 03:00:58
   5½ / 10
Purtroppo questa pellicola, nonostante i buoni spunti, soprattuto dal punto di vista registico e della fotografia, rimane ancorata a un cinema essenzialmente infantile e destinato a un pubblico più giovane, anche se le immagini degli animali ripresi da vicino rimangono affascinanti.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  10/11/2013 22:41:36
   7 / 10
"Il segreto del bosco vecchio" è un film tratto da una fiaba. La sua caratteristica è quella di essere stilisticamente un film realistico. In altre parole tutto quello che è sovrannaturale (animali e eventi naturali che parlano, spiriti degli alberi in forma di persone emotive e raziocinanti, ecc.) viene trattato con la massima naturalezza e normalità.
Lo scopo è quello di dare dignità e serietà alla storia e al suo messaggio. Non è quindi da prendersi come una semplice fiaba da svago, è piuttosto un auspicio e un monito a rispettare scrupolosamente il mondo naturale (visto come un essere animato, di pari dignità rispetto al mondo umano).
La storia del protagonista (il Colonnello, interpretato da Paolo Villaggio in una delle sue migliori interpretazioni di sempre) è invece un esempio di vita buttata via, sprecata nell'aridità dei formalismi egoisti e nel mito del dominio (culto della posizione sociale e della proprietà). Paolo Villaggio ci dà del Colonnello un ritratto molto umano, intimamente dibattuto fra ideologia e sentimento. Quest'ultimo avrà il sopravvento, ma troppo tardi. La sua storia è un monito a essere sinceri, a non vergognarsi delle proprie debolezze.
L'interpretazione di Villaggio è la parte più bella e riuscita del film.
Olmi dà alla storia diversi tocchi ironici e si diverte a volte a farla apparire quasi horror (richiama vagamente Nosferatu di Murnau). Splendide poi le riprese in esterno (meravigliose le scene che evidenziano il passaggio delle stagioni) e all'interno della Villa.
Fin qui i lati positivi. Purtroppo, secondo me, Olmi non è riuscito a fondere adeguatamente il lato fantastico con il lato realista. Rendere lo speciale con l'ordinario e il prosaico in qualche maniera finisce per svilirlo e soprattutto crea uno strano effetto di straniamento nello spettatore, il che non depone a favore della migliore fruizione e comprensione dell'opera. Il credibile e l'incredibile non sono ben amalgamati fra di loro.
"Il segreto del bosco vecchio" è un altro tassello nel cinema spiritualista e etico di Olmi. E' un'opera quasi panteista, un invito a guardare con occhii "altri" il mondo che ci circonda e a considerarlo in maniera sentimentale più che materiale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  09/05/2011 19:34:42
   7½ / 10
è sempre un piacere godersi il cinema di Olmi,un cinema fatto di pace dei sensi e di una calma difficile da trovare in altre opere. Qualitativamente il livello è sempre altissimo e se Il segreto del bosco vecchio ha dei difetti,il principale è da ricercarsi nell'eccessiva lunghezza che lo rende meno emotivo e sentito.
Ma senza trucchi tecnici di chissà quale spettacolarità,Olmi riesce a regalare alla natura lo spazio predominante raccontando una fiaba cinica e che non sembra proprio essere per bambini,tratta da Buzzati,in cui i rimandi ecologisti e la tecnica di ripresa tanto naturale e spesso quasi da documentario riesce a rendere tutto vivo e palpitante,soprattutto credibile. Gli animali hanno bisogno solo di voci umane per essere credibili,così come il vento e gli alberi; il finale che sembra essere cinico e pessimista ad una prima occhiata in realtà è una sorta di lieto fine in cui il protagonista finalmente accetta tutto ciò che lo circonda,tardi per salvare ciò che voleva ma in tempo per diventare un tutt'uno con la natura. Quindi è una pellicola intensamente spirituale e animista ma non faccio confronti con il romanzo poiché non ho avuto il piacere di leggerlo.
Il protagonista,appunto,è un ottimo e credibile Villaggio (in una delle interpretazioni più sottovalutate della sua carriera) che pure ha creato maschere,al di là di quella fantozziana,in cui si dimostra una bravura d'attore invidibile. Crudele ma anche terribilmente umano e solo,riesce a farci affezionare al suo Sebastiano Procolo e la sua fissa per l'ordine militare.
Cinema lontanissimo anni luce da regole commerciali e anche per questo il sette e mezzo vale come un voto in più,non fosse che di Olmi ho visto cose ancora più belle e con difetti meno marcati.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  06/04/2011 17:25:42
   8 / 10
"Da Bergman ho tratto la lezione della purezza, della costante tensione alla miracolosa autenticità dell'infanzia, l'età della vera innocenza e del contatto misterioso con ciò che ci sovrasta e ci rende davvero vivi."
(Ermanno Olmi)

Il regista bergamasco confeziona questo film delicato che racchiude tutte le sue tematiche più care: la bucolica vita rurale, il rapporto con la natura e la solitudine.
Il film è sostanzialmente una favola, come disse lo stesso Olmi, quando i figli gli chiedevano quando avrebbe realizzato un cartone animato, lui rispondeva: "Le mie favole sono come cartoni animati dentro la realtà".
La favola è tratta da un racconto del noto scrittore bellunese Dino Buzzati ed è ambientata appunto tra le montagne e nelle valli dolomitiche.
Ha tutti gli elementi di una favola: lo zio maligno, il povero orfanello, gli spiriti dei boschi e gli animali parlanti.
Paolo Villaggio ottimo nei panni dell'austero e algido Sebastiano Procolo.
Un buonissimo film, forse un po' troppo lungo, ma comunque da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  13/08/2010 12:12:59
   6 / 10
Ermanno Olmi è un regista molto particolare che scade però spesso nel prolisso con questa sua voglia di marcare l'aspetto religioso nei suoi film. Questo lavoro è indubbiamente interessante e mostra qualche trovata elegante ( il bosco incantato, vento che parla ecc. ) nonchè un onorevole prova del buon Villaggio, tuttavia non amo molto il modo di rappresentare questi concetti alla maniera di Olmi e in effetti i suoi lavori mi piacciono sempre meno. "Il segreto del bosco vecchio" è comunque gradevole.

dave89  @  02/12/2009 12:59:09
   8 / 10
film molto bello e ottima interpretazione di villaggio

pazzomatto  @  08/12/2008 11:21:51
   8½ / 10
Davvero molto bello...la media un po troppo bassa...

sweetyy  @  13/04/2008 16:17:00
   2½ / 10
Monotono, non mi è piaciuto, per non parlare poi del bambino, con quella voce a dir poco fastidiosa.
Sicuramente il libro sarà migliore del film.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  13/09/2007 10:29:12
   9½ / 10
Grande poesia di Olmi con un film metafisico che lascia di sè un ricordo indimenticabile.

C'è in questo film tutto il dramma di oggi: il mancato rispetto della natura e degli animali, la speculazione selvaggia legata all'edilizia, la perdita di una immmagine del bosco come richiamo e fonte evocatrice poetica, l'impossibilità di vedere e sentire la vita vera del bosco con le canzoni del vento e i misteri delle presenze metafiche.

Un altro film capolavoro di Olmi che il mercato in parte ignora perché non adatto ai nuovi gusti delle masse sempre più prese da ciò che fa rumore e stordisce. Poi dicono che dopo i nostri grandi film del passato anni '60,'70, il cinema italiano non esiste più, ma chi l'ha detto?

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Ultima risposta 10/12/2007 14.13.26
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