in the market (2009)

Assieme al precedente "Il bosco fuori",uno dei primi esempi di cinema horror indipendente nostrano post 2000.Il regista(anche co-produttore e co-sceneggiatore con buona parte del cast)punta ovviamente ai modelli americani,cercando forse di ricreare un'ambientazione fuori dall'Italia(e non riuscendoci):cita Tarantino con "Grindhouse" in tv,fa parlare i protagonisti di "Hostel"(ma qualcosa di più decente no?),"Psycho" e mette un cartellone con scritto "From dusk till down",ossia "Dal tramonto all'alba".Se i limiti di budget(25.000 euro)non influiscono a livello tecnico(riprese,fotografia e musiche sono decisamente buone)c'è comunque una macroscopica e pesante mancanza...la sostanza in termini di azione e sangue.Con una robusta dose di gore e una seconda parte movimentata avrebbe potuto essere perlomeno un trash involontario godibile,perchè aldilà della competenza tecnica i tre protagonisti e i dialoghi(forse è merito del doppiaggio) sono si ridicoli ma non insopportabili come ci si aspetta.E invece dopo la cattura si scade nel piattume totale,con un cattivo insopportabile nei suoi sfiancanti e risibili monologhi(dove cita anche Albert Fish)e quei continui tic da ebete,un pizzico scarso di splatter(ad opera di Sergio Stivaletti)e un'inutile sequenza di sogno riguardo l'ultima vittima.Inutile quanto la risibile sequenza della rapina nella prima parte(dove si cita addirittura "Point Break"...).Un gradino più in basso rispetto al sopracitato film di Gabriele Albanesi,ma a dispetto della pessima nomea che si è fatto(pare sia riuscito ad arrivare al cinema dove è stato visto da meno di 200 spettatori...)non è il peggior prodotto indipendente nostrano di sempre.C'è tanta altra roba successiva e anche recente che lo farebbe sembrare non indegno dei modelli a cui si ispira(ed è tutto dire...).Direi un'occasione mancata per girare un exploitation nostrano senza pretesa alcuna ma di onesto intrattenimento.