io so che tu sai che io so (1982)

Un Risi o un Monicelli, tanto per fare degli esempi, avrebbe reso molto più un soggetto di partenza niente male come questo. Ma Sordi alla regia non è il Sordi attore e purtroppo in questo piattume viene coinvolta pure Monica Vitti.

Fabio Bonetti è un piccolo borghese di mezza età che vede pian piano sgretolarsi il suo mondo di banali apparenze ed inizia ad intravedere problematiche e dinamiche famigliari fino ad allora nemmeno supposte.
L'espressività di Sordi ben si sposa con il suo personaggio che ad ogni scena deve stupirsi per una verità svelata, così come brava è Monica Vitti nell'interpretare la moglie dagli innumerevoli segretucci. Peccato che il film non sia sufficientemente curato; infatti molte parti sono trattate superficialmente, come il tema della droga appena sfiorato, inoltre la forzatura finale per assicurare il moralismo piccolo borghese non è per niente riuscita.

Sarebbe stato un ottimo spunto per una commedia satirica, pero' onestamente Albertone come regista non è niente di che: il suo personaggio aveva qualcosa di "autentico" sulla carta, ma qui viene enfatizzato dallo stesso e trasformato in una figura grottesca e poco incisiva.
Si ride poco e quel che è peggio è che non riesce minimamente a "far pensare": qualunquista