Anni '70. Un giovane studente è in prigione, aspetta di essere rilasciato. Il suo gruppo, ora comandato da una donna (presumibilmente la sua donna), lo aspetta. Ma l'odio, la rivalità, l'incapacità di approdare a qualcosa di realmente costruttivo serpeggiano all'interno del gruppo. Un giovane si stacca, e dopo il suicidio del capogruppo ancora in carcere (che molti non han neanche conosciuto, vera sorta di Godot giapponese) tradisce gli altri. La sete di vendetta della ragazza, non solo reale mente dell'organizzazione ma anche amante di quasi tutti i componenti, innescherà una spirale di violenza che porterà tutti alla morte, fino al suicidio in autentico stile giapponese, con la sciabola da Samurai, dell'ultimo sopravvissuto.
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