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Quarto,evitabile capitolo,la trama poteva anche essere divertente ma è sviluppata in maniera abbastanza noiosa e ripetitiva,mediocre la regia e la recitazione,nulla di speciale anche il combattimento finale. Filmetto da evitare.
Non malissimo ma sicuramente il peggior episodio della saga inoltre l' ormai abusato presonaggio di Tong Po non è più interpretato da Michael Qissi ma dallo scarso Kamel Krifa, visto in ruoli di contorno in diverse pellicole con Van Damme, che non gli somiglia affatto. Nella locandina italiana viene poi pubblicizzata un' apparizione speciale di Van Damme ma altro non si tratta di qualche immagine presa dal primo film della serie. La storia vede ancora come protagonista Sasha Mitchell nel ruolo del fratello minore di Van Damme. Il cattivo Tong Po, per vendicarsi dell' umiliante sconfitta subita nel secondo film, fa arrestare ingiustamente Mitchell per droga e gli rapisce la moglie. Costui è diventato nel frattempo un ricco trafficante di droga che i poliziotti non riescono a incastrare. Allora decidono di far evadere Mitchell per farlo partecipare sotto uno pseudonimo a un torneo di arti marziali organizzato proprio da Tong Po con l' obiettivo di ucciderlo e di liberare la moglie tenuta prigioniera. Il film riesce a risultare passabile grazie a un' elevata quantità di combattimenti quasi tutti ben coereografati e di notavole spettacolo grazie anche al cast secondario composto tutto da ottimi atleti. Il livello però è nettamente inferiore non solo al primo KICKBOXER con Van Damme ma anche ai precedenti due sequel. A parte la poca credibilità della trama che tenta malamente di ricollegarsi al film capostipite, il tutto è girato in maniera molto povera con delle scenografie sul tipo dei pseudothriller di Gregory Dark. Lo svolgimento non appassiona più di tanto in quanto molto prevedibile e veramente mal realizzato. Nel complesso una sufficienza stiracchiata, personalmente non mi è piaciuto per niente come la storia sia stata portata avanti nei sequel del film iniziale. Sguirà un quinto capitolo con Mark Dacascos senza alcun riferimento coi precedenti ma molto più godibile per gli appassionati
Più che accettabile sul piano dei combattimenti, molto ben coreografati, penoso e tarocco tutto il resto. Albert Pyun ci regala una confezione trash degna del suo nome, quasi un Tv movie, con regia, musiche e dialoghi pietosi, ed usando un patetico e risibile pretesto, cerca di riallacciarsi direttamente con il primo episodio (manco fossimo stupidi), ormai solo un pallido ricordo. E la cosa peggiore, oltre all'omissione del maestro Xian, personaggio storico della saga, è stata la pessima scelta di far ritornare il cattivo dei primi due episodi rinnovato ed interpretato da un'attore completamente diverso: qui il tipo parla più del protagonista, è un pappone ed un trafficante di droga, si veste come un omosessuale, fa il buffone in continuazione e sopratutto, pur di farlo assomigliare all'originale, è truccato malissimo (matita, rimmel e parrucchini visibili ad 1 km di distanza).
Una pellicola orrenda esteticamente, ma che fortunatamente ( se si ignorano i difetti sopra elencati) si lascia guardare, in quanto non manca di ritmo, nè di combattimenti e sopratutto, dura poco. In più, ci regala una bollentissima scena di sesso (quasi da film porno) e qualche altrà nudità sparsa qua e là che non guasta. Il resto, spazzatura.
Peccato, perchè lo stesso regista con il secondo capitolo era riuscito a creare un degno seguito ed un film più che decoroso. Questo a dimostrazione che con una sceneggiatura (di David S. Goyer, futuro scrittore di Blade e Batman Begins) ed una crew all'altezza qualcosa di buono si può sempre realizzare. Queste cose qui mancano completamente, e lo stile dilettante di Pyun è evidente ad ogni inquadratura, anche per come contraddice tutto quello che avevo detto in Kickboxer 2.
La famosa apparizione di Van Damme, tanto pubblicizzata sulla copertina italiana, altro non è che qualche immagine presa dal primo episodio. L'antagonista Kamel Krifa invece, sempre sulla copertina italiana, viene accreditato con il nome storpiato del personaggio che interpreta, Tom Po! No comment.
Il benritrovato regista Albert Pyun ridà interesse alla serie, resa pessima dal terzo fiacchissimo episodio, con una regia abbastanza curata, violenza media, scene di lotta molto ben realizzate, scene softcore molto indicate e che lascian davvero poco all'immaginazione :) .
Viene citato all'inizio, mi pare, pure La prova di Van Damme, con tanto di immagini tratte dal discreto film di JCVD (l'attore che fà il cattivone qui del resto mi pare interpretasse lo stesso ruolo anche in quella pellicola con Roger Moore).