krieg (2017) 

Krieg si muove su due linee narrative che si alternano in maniera parallela. Quella principale del protagonista che si ritira dal mondo e conduce una vita da eremita in un villaggio di montagna presso una baita isolata e quella secondaria dove viene raccontato il passato recente che ha portato a quella scelta. Come in Wolfkinder, la guerra, che è anche il titolo del film, mostra la sua capacità di cambiare radicalmente le persone fino a farle perdere la propria identità e iniziare dei percorsi che mai si sarebbe immaginato di fare. La guerra su scala globale e militarizzata nel quale muore il suo unico figlio e porta al suicidio la moglie, si trasferisce anche nelle lande innevate di montagna in cui condurrà un'altra guerra personale senza quartiere con un misterioso vicino che penetra nella sua abitazione, ferisce a morte il cane. Lui pacifista convinto imbraccia il fucile e risponde colpo su colpo, anzi prendendo l'iniziativa per debellare a qualunque costo la minaccia. In fondo sia pure un po' schematico Krieg funziona anche se non ai livelli di Wolfkinder. Matthes comunque offre una buona prova d'attore passando dall'indole pacifica della sua vita da borghese a spietato cacciatore di uomini. Mi ha convinto poco il finale.