la belle bete (2006)

LA BELLE BÊTE è sinora il miglior film di questo grande regista canadese, che finalmente pare aver messo la testa apposto, perlomeno non presentando poi così tanto exploitation.

La rappresentazione della borghesia e delle sue incoerenze in film drammatici è quasi sempre una garanzia di qualità (Gli indifferenti, Teorema, ecc.) e anche questa volta tale assioma è rispettato.

Si chiamano a rapporto vari esperti già presenti in Subconscious cruelty - tra l'altro presente in una minicitazione mi pare, visto che la sua scena finale con Piggins immerso nell'acqua viene proiettata su di uno schermo televisivo - (Kristian per il suono, al solito magnifico, Goldman per gli effetti, strepitosi - e la scena del parto viene riproposta proprio quasi come per Subconscious Cruelty -) e gli attori, che non conoscevo, recitano tutti davvero al meglio.

Alla fin fine è un dramma sulla gelosia e sulle contraddizioni familiari, diretto divinamente e con tocchi weird alla Donnie Darko (l'uomo cavallo che ogni tanto salta fuori, non chiarissimo ma che dovrebbe impersonificare l'odio del fratello verso tutti gli altri componenti della famiglia).

Poche le scene di sangue ma quando ci sono son pesanti (visi immersi in acqua bollente, gente bruciata viva, uomini uccisi da zoccoli di cavallo).

Veramente un film maturo, intenso, adulto, solo di tanto in tanto pretenziosi, vuoi con dialoghi, vuoi con sequenze.

Lodi infinite a Hussain.