la magnifica preda (1954)

QUALCHE SPOILER PRESENTE

Incursione di Preminger nel mondo del western, purtroppo con risultati non soddisfacenti, anche alla luce della presenza di due star come Mitchum e Marilyn Monroe (se non sbaglio anch'essa alla sua prima e unica esperienza con il genere) che ci mettono la presenza scenica ma che decisamente hanno dato interpretazioni migliori (tra l'altro si dice la stessa Monroe non fosse soddisfatta del suo ruolo), oltre a non dimostrare grande alchimia reciproca. Dall'altra parte della macchina da presa Preminger se la gioca in maniera dignitosa e ne esce bene, pur risultando palese che questo genere non sia il suo campo e trovando anche modo (con l'aiuto della Monroe, s'intende) di tirare fuori qualche sequenza dalla forte carica erotica. Ma soprattutto "La Magnifica Preda" (molto meglio il titolo originale, "River of No Return") poggia su una sceneggiatura debole e trita che si dipana in una lunga sequela di stereotipi e luoghi comuni riguardanti il cinema western e la corsa all'oro vista con lo sguardo dell'industria hollywoodiana, oltre a mostrare passaggi narrativi che ben poco hanno a che fare con una credibile costruzione di trama: basti pensare alla famosa scena del tentato stupro di Matt ai danni di Kay, tirata fuori dal nulla senza un minimo di costruzione logica che giustifichi l'improvvisa azione (senza contare che il film in questione sarà pure figlio del suo tempo, ma fa una certa specie rivisto oggi e vedere il personaggio di Mitchum, assassino e stupratore, trattato come una figura positiva).
In quello che è il racconto del film la cosa migliore (ma forse anche l'unica valida) risulta essere il rapporto padre-figlio, con quest'ultimo che, forse per uno scherzo del destino, si trova a seguire suo malgrado le orme del padre (dover uccidere per difesa altrui).
Rimane un film mediocre che sarebbe probabilmente totalmente dimenticato se non fosse per la presenza degli stessi Mitchum e Monroe. E l'unico reale motivo di visione è proprio quello di vedere assieme queste due leggende.
Ah, c'é pure un cinemascope molto buono, che valorizza appieno gli splendidi paesaggi.

Storia d'amore e redenzione nelle selvagge terre canadesi.
Una sempre conturbante Marilyn Monroe accompagna un granitico e generoso Robert Mitchum in un viaggio di vendetta irto di pericoli, sotto la regia di Preminger che dirige bene una storia però un po' ingenua in alcuni punti e decisamente prevedibile in altri.
LA MAGNIFICA PREDA, comunque, assicura una visione godibile senza sforzi, anche a fronte di una durata non eccessiva e scene di una certa carica visiva, nonostante le due o tre canzonette dell'icona bionda americana.

Per me è uno dei peggiori film interpretati dalla Monroe, ineccepibile nel suo ammaliante charme senza tempo quando canta elegantemente abbigliata nei saloon del vecchio West, tremendamente spaesata quando scende il fiume in cerca di fortuna in compagnia del rude Matt, cioè nella stragrande maggiornaza delle scene. La storia è una delle più banali tra quelle filmate da Preminger il quale - forse perché a contatto per la prima volta con il colore o semplicemente perché si è avventurato in un genere a lui poco congeniale - non riesce ad imporre il naturale sex appeal dei protagonisti né riesce ad entrare in profondità delle psicologie dei personaggi, passaggio fondamentale quest'ultimo per decretare il successo di numerosi suoi film. Anche se il rapporto padre-figlio ritrovato è ben disegnato ( con le medesime implicazioni di "colpa" e di auto-difesa ) la ritengo una pellicola non propriamente riuscita, tra le più perdibili del regista.

carino con un risvolto che attraversa molte tematiche tra cui la corsa all'oro, la guerra con gli indiani, l'amore, la prigione, la lotta alla sopravvivenza.
Non avvincente ma ben fatto e con una brava Marilyn...

Un Mtchum di legno e una Marilyn totalmente spaesata sono il centro di questo western dall'impianto davvero fiacco. L'unica cosa che funziona è il rapporto tra i vari personaggi, anche se è tutto talmente scontato che il finale è quasi imbarazzante.

Premiger, Mitchum, Marilyn Monroe...insolito dare 6,5 con artisti di questo calibro, ma anche insolito vedere un Preminger che cerca di introdurre elementi e numeri musicali in modo così copioso. Probabilmente fu costretto a farlo, dovendo far apparire la povera Marilyn come l'eroina che durante la traversata del fiume cambia opinione (e uomo), in abiti e atteggimenti che non le competono. Nonostante tutto però e la cava egregiamente fornendo una prova più che dignitosa.
Forse troppo lunga l'introduzione nei saloon, dato che si tratta fondamentalmente di un western avventuroso, con un Mitchum un po' impacciato nel ruolo del padre che deve nascondere un passato di cui non va fiero al figlioletto ritrovato.
Finale un po' scontato e prevedibile.
Tutto questo però non impedisce al film di intrattenenre per un ora e mezzo all'insegna di fiumi vorticosi, indiani cattivi e bari senza scrupoli.
Si sarebbe potuto fare di meglio...ma io sono forse troppo esigente.

Se non sbaglio è l’unica incursione di Preminger nel western e il risultato è tutt’altro che disprezzabile. Il titolo italiano tradisce il senso del film: un rischioso viaggio in zattera su un fiume ("senza ritorno”) diventa un viaggio di purificazione per un padre che aveva abbandonato un figlio e un’ingenua cantante illusa di aver trovato l’amore. Forse troppo frettoloso nel finale e in qualche scena (l'alterco con i bifolchi), e smielato in alcuni punti però la storia tiene, la Monroe è alle prese con uno dei personaggi più completi della sua carriera e il paesaggio montuoso è una bella cornice.

Un western al miele, edulcorato e poco credibile, decisamente fuori le corde del ben più robusto Preminger. Marilyn non è a suo agio tra fiumi senza ritorno, montagne, boschi e saloon ma, nonostante una serie di disaccordi col regista, riesce non di rado ad ammaliare lo spettatore. Onesta la prova di Mitchum. Godibile, ma l'intea squadra ha fatto di gran meglio in altre occasioni.

Devo dire che è insolito vedere una donna al centro di un Western! Merilyn però è sensuale e molto brava a lasciare lo spettatore a bocca aperta e anche se siamo abituati a vedere sparatorie e inseguimenti a cavallo sanguinosi, vi consiglio di dare un'occhiata a questo film, magari cambierete il modo di intendere una pellicola di questo genere.