Un sicario, il suo capo, un mercante d'arte e un piano di riciclaggio che accidentalmente trasforma l'assassina in una sensazione d'avanguardia che la costringe a giocare il mondo dell'arte contro la malavita.
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Samuel L. Jackson con una bella barbetta che ci avrà messo mesi a farsela crescere così, in un film che fa abbastanza c@gare,noioso e senza spunti, eppure l'occasione per farlo svoltare c'era perché quando il boss sc0opa nel cul0 a pecora sul tavolo della sala da pranzo rompendole due vertebre lombari,la madre del suo migliore amico che li becca in flagrante, se invece di fargli il saluto saltando e picchiando "petto a petto" come fanno nel basket, gli avesse spaccato il cranio con una roncola sarebbe stato tutto un'altra cosa ma va beh se gli va bene che il suo migliore amico gli scopi la madre nel cul0 va bene così, dai
Non mi ha convinto per nulla...qualche momento simpatico ma nel complesso noia e ripetitività. L'inizio non era male ma poi.......... Nota positiva le interpretazioni (su tutte Jackson) altrimenti sarebbe inguardabile a mio gusto.
Lo spunto non sarebbe nemmeno male perché descrive con una certa arguzia alcuni aspetti del mondo dell'arte concettuale, luogo d'incontro delle seghe mentali artistiche con le seghe mentali di collezionisti o presunti tali. Pur avendo un parterre di attori di tutto rispetto come la Thurman e Jackson, il film rimane sempre su un piattume di crociera, non decollando mai fra commedia nera, heist movie e gangster. Complessivamente un film che punge meno di quanto dovrebbe e risultando abbastanza incolore malgrado le buone premesse.