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Affascinante corto di Melies che traspone brevemente il famoso romanzo riguardante il gigante Gulliver e il suo viaggio nella terra dei lillipuziani, la pellicola è caratterizzata da splendidi fondali colorati, con scenografie tipiche dell'europa centrale, casette fiabesche, torri antiche e via dicendo, con Gulliver che tramite giochi di prospettiva e trasparenza giganteggia in mezzo agli altri personaggi, molto più piccoli di lui, presentando una buona effettistica che si ripeterà in maniera opposta nei minuti successivi col rimpicciolimento di Gulliver nei confronti del contadino che incontrerà, molto carino e con un lavoro scenografico notevole.
Melies traspone a modo suo il romanzo di Swift, in pochi minuti. Il film è come al solito un gioiellino di trucchi, con un uso delle proporzioni ingegnoso e creativo. Preferisco altri suoi film, ma anche questo è imperdibile e imprescindibile..
Méliès non più impegnato nel mettere in scena dei semplici trucchi, bensì racconta una vicenda, quella di Gulliver. Il gioco delle proporzioni è fantastico per l'epoca, un vero gioiello del genio.
Quoto, ingegnosissima pellicola con un grande senso delle proporzioni, l' immensamente piccolo e l' immensamente grande che ha fatto la fortuna di molti film. Un altro precedente fondamentale di Georges Méliès.