lo specchio scuro (1946)

Uno dei più vertiginosi esempi di noir psicologici degli anni quaranta, con il sempre affascinante tema del doppio in bella evidenza e con una tensione narrativa che ci accompagna dall'inizio alla fine senza dare mai segni di cedimento. Grandioso il lavoro della fotografia per "sdoppiare" in modo assai realistico la protagonista ( sorte toccata curiosamente lo stesso anno anche a Bette Davis ne " L'anima e il volto " ) mentre Siodmak è abile a giostrare un cast convincente anche nelle parti secondarie: ma senza il talento impareggiabile della De Havilland di delineare coì bene un personaggio dalla duplice, opposta personalità forse oggi non parleremmo di questo film come di un capolavoro ma solo di un buon lavoro.

"Lo specchio scuro" di Robert Siodmak è un buonissimo esempio di thriller, ragionato e innovativo.
La data di produzione del 1946, è un elemento da non trascurare ai fini dell'analisi cinematografica.

Per idee e sostanza, quello di Siodmak è un film che non sente il peso dei suoi anni, è attuale e persino curioso.

Il plot si presenta splendidamente, "Lo specchio scuro" è un racconto di psicologia ove il concetto investigativo è posto sotto colori diversi.
La narrazione, nel frangente, non ha particolari obblighi, il grande lavoro è svolto sapientemente da una sceneggiatura di qualità. Sotto alcuni aspetti, la struttura de "Lo specchio scuro" non è intrigata, le varie sfumature circa le situazioni della scena, sono portate in auge da un grande lavoro introspettivo sui personaggi. "Lo specchio scuro" è una sorta di simpatico trattato di psicologia, il tutto, risulta essere ben al di là dell'ordinaria rappresentazione.
Siodmak propone una fotografia interessante, l'uso dei colori indirizza il film su una costruzione di forma molto vicina ai dettami del noir. De Havilland è la novità, svolge un difficile doppio ruolo.

Improbabile annoverare particolari difetti ne "Lo specchio scuro", si tratta di un film di altri tempi che non subisce pesanti scossoni da parte della frenetica "modernità" e (presunta) evoluzione del Cinema di oggi, anzi offre lo spunto per riscoprire vecchie pellicole…

JOKER1926

Buon noir di Siodmak, che intriga e colpisce grazie ad una raffinata sceneggiatura che ci regala un ottima introspezione psicologica dei personaggi.
Superlativa la De Havilland alle prese con un doppio ruolo.
Qualche incongruenza narrativa ci sarebbe anche ma poco importa, una pellicola tesa dall'inizio fino alla fine.
Bello.

Solo leggermente inferiore a "La fossa dei serpenti", un'inezia dovuta più che altro a una mia impressione personale che non alle qualità delle due pellicole... sì, perché in entrambi i casi stiamo comunque parlando di grandissimi film con la medesima, straordinaria protagonista.
Di cosa dovrei parlare? Di una regia di Siodmak a tratti favolosa nel donare la giusta atmosfera con una semplice inquadratura (quelle con gli specchi, poi, sono eccezionali)? Oppure nel giocare con luci e ombre? Senza dimenticare le scene in cui le due De Havilland si trovano una accanto all'altra senza che ci si accorga del fatto che siano la stessa persona... considerato l'anno una tecnica notevole, paragonabile senz'altro a quella utilizzata in quei periodi per sdoppiare un'altra diva, la Davis.
L'intreccio, invece, è meno contorto del previsto ma sfrutta benissimo l'argomento "gemelle" non solo per trarre in inganno l'ispettore di polizia, ma anche lo stesso spettatore, spinto a fare la massima attenzione a chi è Ruth e chi Terry: differenze sottilissime ma fondamentali per la risoluzione dell'omicidio. Unica, piccola pecca è lo stratagemma finale intuibile con un certo anticipo.
Ancora una volta, invece, rimango ammirato dalla straordinaria capacità interpretativa della De Havilland. Che la sua prova sia di poco inferiore al film citato sopra poco importa, stiamo comunque parlando di un'interpretazione fenomenale in cui anche un solo sguardo, un sopracciglio inarcato, un minimo gesto riescono a dare la giusta prospettiva ai due personaggi che interpreta. E quella favolosa, delicata espressività che nel finale acquisisce sempre più consistenza mentre


SPOILER
... semplicemente da immortalare e tenere custodita come uno dei punti più alti raggiunti da questa bellissima pellicola.

Più o meno stesso discorso fatto per 'La donna fantasma' dello stesso regista: film ben fatto, ben interpretato e di classe ma con la pecca di una trama piuttosto inverosimile.

Siodmak utilizza al meglio la tematica dei gemelli per costruire un noir intrigante dove lo spettatore al pari del medico ha lo scopo nel trovare le sottili differenze tra due donne all'apparenza identiche. Su questo gioco, su una fotografia molto suggestiva e l'intepretazione eccellente della De Haviland Lo specchio scuro è una delle perle noir del periodo.

Splendido noir che gioca sull'ambiguita' di due sorelle gemelle. Una di loro ha commesso un delitto ma chi delle due?
Un ispettore cerchera' indizi "materiali" mentre uno psichiatra trovera' la soluzione analizzando le menti delle due.
Forse la storia d'amore è un po' forzata ma anche necessaria per un film di quel periodo.
La protagonista è straordinaria nel caratterizzare alla perfezione due figure femminili che in realta' sono la stessa persona...tanto che pensavo di trovarmi veramente di fronte a due attrici gemelle.
Siodmak si conferma un maestro del genere.

Un bel film con una buona sceneggiatura e una stupenda doppia interpretazione della de Havilland.

Ottima doppia interpretazione dellla bravissima de Havilland. Non è mai stato così facile distinguere due gemelle, anche senza collarino con nome. l'attrice riesce a caratterizzare le due sorelle rendendole diversissime - anche senza sentirle parlare, solamente con le espressioni del viso, i movimenti, il linguaggio del corpo. Non è un film perfetto perché talvolta manca di tensione, ma la simbologia dello specchio e la splendida interpretazione dell'attrice lo rendono molto interessante.

Breve ma intenso questo noir sul tema del doppio che, sebbene avrebbe potuto offrire qualche spunto in più, ci regala la prova superlativa della De Havilland. L'attrice, già brava di suo, come se non bastasse è aiutata anche da una regia di Siodmak precisa ed elegante, che ne esalta le doti recitative facendone cogliere anche le più sottili sfumature.

Forse all'epoca il film poteva suscitare impressioni differenti da quelle di oggi. Un film indiscutibilmente molto affascinante ma anche abbastanza prevedibile. Sapiente regia di Siodmak, fantastica la duplice deHavilland in un interpretazione che ha fatto scuola.

Uno dei lavori più convincenti, scorrevoli e privi di lacune di Robert Siodmak. Un intreccio da perfetto noir-thriller che è buono per tutte le stagioni e non scade mai. Da sottolineare la prova della De Havilland, di gran lunga la mattatrice del film. Del regista solo la Scala a chiocciola mi è piaciuto di più

Splendido noir che a oltre 60 anni di distanza regge benissimo il confronto.
Bravissima Olivia de Havilland, straordinario Siodmak alla regia. Bellissimo il continuo gioco di specchi e riflessi, grande tecnica registica e fotografica e, infine, bellissimo script che unisce una suspence raffinata ad una storia dalle tinte fosche incentrata molto sulla psicologia delle due sorelle.
Veramente un film eccellente. Da vedere assolutamente.

Un grande Noir dell'epoca che mi ricorda nell'atmosfera un altro film di Siodmak ( La scala a chiocciola). Una memorabile interpretazione di Olivia de Havilland qui impegnata in più ruoli. Il film non incespica mai. Fotografia spettrale.

Intrigante “noir” giocato sull’ambiguità, dove ciò che nasconde l’apparenza viene lentamente messo a nudo dalla analisi interiore di due gemelle così uguali esternamente, ma tanto diverse nella loro indole. Forse un po’ prevedibile in alcuni punti, ma si tratta comunque di una pellicola impedibile per gli amanti del genere.

Ennesimo capolavoro di Siodmak che stavolta mette la sua regia magistrale al servizio di un noir psicologico che snocciola con una semplicità disarmante temi universali quali la competizione, l'inadeguatezza, la gelosia e la morbosità.
La De Havilland è straordinaria nel suggerire l'animo del proprio personaggio con un semplice sguardo, rivelando quale delle due sorelle stia interpretando, in un sottilissimo gioco con lo spettatore.
Sopraffina la tecnica registica, in grado di "sdoppiare" la protagonista senza che se ne abbia la minima percezione.

Assolutamente uno dei top film di Siodmak. Trama molto avvincente, personaggi interpretati alla grande e molto ben caratterizzati psicologicamente. Insomma, una pellicola che non risente affatto degli anni. Magistrale la prova di Olivia de Havilland. Questo sì che è cinema.

Grandissimo film, dialoghi perfetti, attori in stato di grazia (fantastica la De Havilland), sceneggiatura di ferro e sopratutto effetti visivi superlativi.

Noir di Robert Siodmak a metà anni 40.
Basta solo questo per descrivere questa ambigua e memorabile pellicola di uno dei maestri inarrivabili del genere americano degli anni '40.
Gioiello di suspance e grande raffinatezza, "Lo specchio scuro" , colpisce, come molto del cinema di Siodmak (si veda "la scala a chiocciola"), perchè a distanza di 60, non ha una ruga. E in + aggiungiamoci una sublime Olivia De Havilland.

Ricordo curiose analogie con il film di Brian De Palma "Le due sorelle".

Siodmak è una garanzia di film superiori alla media. Questo è uno dei migliori se non addirittura il più bello. Un noir ambiguo e psicanalitico, ancora attuale a distanza di più di sessant'anni: il Rorschach non passerà mai di moda.
Bravissima l'attrice protagonista, è davvero possibile distinguere le gemelle. Non tutto è inaspettato ma l'introspezione psicanalitica sempre più profonda è da manale della suspense, fino ad un finale meraviglioso.

Classico noir anni 50 molto bello ed avvincente.
Straordinaria interpretazione di Olivia De Havilland nel doppio ruolo delle gemelle rivali, aiutata da un montaggio perfetto che all'inizio del film fa venire il dubbio che l'attrice che impersona Ruth e Therry (mi sembra si chiamassero cosi') sia la stessa, l'espressività dell'attrice è tale che andando avanti con la storia distinguiamo perfettamente una sorella dall'altra anche se in realtà sono la stessa persona.
Tutta la trama fa perno su questo dualismo che crea tensione ed una suspence tali da affiancare l'opera ai migliori thriller psicologici.

Coinvolgente e ben orchestrato thriller sulla contrapposizione tra il bene ed il male attraverso il tema del doppio.