love exposure (2008)

Un film volutamente fuori dalle righe, caricaturale e scemo tanto da sembrare un manga. La prima parte da commedia grottesca è decisamente divertente, la seconda parte da drammatico grottesco è invece meno riuscita, il drammatico esige un patto narrativo fra autore e spettatore più forte, rispetto alla commedia. Semplicemente dopo quello che è successo nelle prime due ore, le ultime due ore non sono più accettabili, ne coinvolgenti. Tornando all'analogia con i manga è come se dopo due ore di Ranma 1/2 della Takahashi, avessero collegato la storia ad Happiness di Oshimii, semplicemente non sta in piedi.

Un film che non finisce mai, pienamente fuori schema ed esagerato sotto un milione di aspetti. Una schifezza? No invece risulta spassoso, coinvolgente e fa anche riflettere. Visione obbligata per gli amanti del cinema cinema alternativo e/o della cultura giapponese.

E' il mio primo Sono (regista jap di culto), ma anche uno dei 5 film "all time" che mi sono promesso di recuperare nel 2019. Vero anche che, con il cinema orientale, non sempre sono in sintonia e ….. e questa volta, a fine film, mai prima (nonostante 4 ore di visione), ho detto "non mi è piaciuto".
Per tutta la lunga, troppo lunga durata del film (tra ripetizioni, passaggi non significativi e altri mal riusciti, probabilmente si poteva ridurre il minutaggio di oltre 1 ora), mi aspettavo un qualcosa che avesse giustificato e/o riscattato il resto. Invece, la prima parte è quasi debolmente demenziale, la seconda (la migliore) copia di "kill Bill", la terza quasi noiosa e così fino alla fine. La storia d'amore l'ho subita, i personaggi ben caratterizzati sempre troppo "esagerati", esibiti, cartoonizzati ops manganizzati. Avevo riposto molto sullo sviluppo del controllo, della Setta, ma proprio la "White Church" risulta uno dei punti più deboli del film. Non fa paura, non si capisce cosa sia, o meglio racchiude troppe cose appena o mal accennate. Male anche alcune sequenze, non credibili, mal gestite pure nel montaggio.
Davvero mi ha deluso e "a freddo", mi è rimasto ancora meno. Certo Sion Sono alla regia ha molte qualità e in genere il montaggio è valido, così come alcune sequenze sono memorabili, ma troppo poco per un prodotto così trasbordante, così esibito. Ci sono temi di denuncia, di critica, soprattutto Sono sembra aver poco riguardo per le dottrine, le regole imposte, poca fiducia negli esseri umani, negli uomini, ma in 4 ore tutto si perde. Un tale mi disse: "vuoi far capire qualcosa ad un pubblico, a tuo figlio? … digli solo UNA cosa!" Sono fa il contrario, dice troppo e troppe volte.
**** la colonna sonora

Fare un film del genere non è da tutti, e anche lo stesso Sono ha dovuto raggiungere una certa maturità per buttarsi in un progetto del genere, che aveva un rischio molto concreto di essere un fiasco totale. Tuttavia, dopo molti anni spesi a sperimentare ed affinare il suo stile, il regista giapponese riesce a tirare fuori un grande e spiazzante film, vergognoso che non abbia una distribuzione italiana. Ben quattro ore di durata, ma non si può certo dire che siano pesanti, ho visto film che duravano meno della metà di questo ma mi hanno dato l'impressione di durare il triplo di "Love Exposure".
Sono è un regista che, un po' come Tarantino per certi versi, prende dappertutto e ripropone qualunque cosa filtrandola sempre attraverso la sua personalità di autore, cosa quest'ultima che non riesce a tutti. In "Love Exposure" c'è veramente di tutto, un'accozzaglia di generi, stili (che confluiscono comunque sempre in uno, quello di Sono), registri, emozioni perfettamente orchestrata, e mai con l'impressione di essere tenuta insieme con lo sputo, ed è l'abilità tecnica di Sono che gli permette di farlo. Non si tratta semplicemente di un esercizio di stile (cosa che pure spesso si fermano a fare tanti registi oggettivamente abili), "Love Exposure" è un progetto ambizioso, completamente riuscito.
Decisamente da non perdere per chi ama il cinema ed ha un minimo di ampie vedute (perché in caso contrario quello che vedete in un certo momento potrebbe piacervi e dieci minuti dopo non piacervi più).

Una miscela di tanti generi cinematografici assemblata: romantico, splatter, erotico, religioso, azione, sociale. Perché se uno ha il coraggio o l'incoscienza di girare un film di 4 ore bisogna realizzare un film che riesce a cambiare ed essere sempre fedele a sè stesso. E' sicuramente un film folle, ma parliamo di Sion Sono, dopotutto nel suo essere una pellicola destabilizzante è forse una delle più posate del regista. Se volessimo assegnargli un genere sui generis questo sarebbe il genere drammatico, ma direste tutto ciò nell'intermezzo in cui Yu conosce i suoi futuri compari e si concede alla "perversione"?
Ma il film annoia durante questi 240 minuti? No, e spiego subito il perché.
La caratterizzazione dei personaggi, soprattutto i tre principali, è sicuramente ciò che rende il film così lungo, e i rapporti tra loro diventano fondamentali, tra amore, amicizia, famiglia (che viene completamente distrutta) e soprattutto ossessione. I tre ragazzi hanno indubbiamente delle cose in comune, la principale è un'educazione pessima tale da renderli, in maniera differente, dei mezzi psicopatici e dei disadattati cronici. E sono i rispettivi padri ad aver distrutto completamente le loro personalità, ancora una volta con Sono, mentre le donne sono il barlume di purezza e l'ancora di salvataggio per Yu, Yoko e Koike.
Il sesso, mai visto in maniera normale ma sempre estremamente disturbato, è parte fondamentale del viaggio: l'erezione di Yu, l'ossessione per le mutandine, i rapporti incestuosi e quelli che potrebbero diventarlo, il personaggio di Koike in tutto e per tutto, le confessioni dei deviati sessuali, la continua ripetizione della parola "pervertito" descrivono il mondo giapponese, un mondo che col sesso ha problemi immensi. E ciò che sembrerà più trash, ovvero Yu e i suoi problemi di controllo, sarà l'unico amore vero e addirittura in connessione con la ricerca di una donna che possa essere la sua Vergine Maria.
E passeremo senza grosse difficoltà da scene romantiche a ottime sequenze di arti marziali, da scene splatter degne del miglior Tag o Ichi, a scene mistiche.
Montaggio magnifico, sia a livello temporale che a livello spaziale non abbiamo problemi di comprensione nonostante l'intreccio "strano" e arzigogolato. Ottima anche la regia, mix di tante regie messe insieme con un collante speciale, ben congegnato il sonoro.
Non mi sento di dare il 10/10 perché non è mai ben chiara cosa sia realmente la Chiesa Zero, perché ci sono dei buchi di sceneggiatura (conseguenze sull'omicidio commesso da Koike? E sul destino che riserva al padre?) e alcuni errori banali di montaggio/regia nel vortice entropico di alcune scene.

Media delle tre parti:
PRIMA PARTE: 7
SECONDA PARTE: 9-
TERZA PARTE 7-

Film con delle trovate davvero interessanti, indubbiamente originale, ma una media così alta è francamente sconcertante. Molte delle persone che hanno dato 10 o 9,5 hanno dato altrettanto a un film come 2001 Odissea nello spazio. Mi chiedo allora (retoricamente): qualitativamente Love exposure è il 2001 Odissea nello spazio dello scorso decennio? Sicuramente no. Il problema dei cinefili è che amano il loro ego cinefilo più del cinama, cosa che da sempre falsa i loro giudizi. Anche escludendo Ciaby (che ha passato una fase della sua vita in cui metteva 10 a tutti i film asiatici poco noti, anche se nulla in confronto alle buffonate di un utente noto come Inamoto89 o qualcosa di simile) molti dei voti di chi mi ha preceduto non sono credibili, nonostante la buona qualità del film.
Mi risulta difficile consigliarlo vista la durata eccessiva. Magari della stessa durata consiglierò C'era una volta in America, anche se così non sembrerò un esperto delle tartite tipo Inamotoqualcosa.

Esperienza incredibile, consigliatissimo.

Senza parole, 4 ore di follia e di cinema puro, l'unica pecca è aver aspettato anni prima di vederlo.

"This is love", una bellissima ed emozionante storia d'amore. Tre metri sopra il clero (maledette religioni...). Una pellicola folle, dilatata e completa. Cinema irripetibile. Love Exposure è un'erezione filmica che dura circa 239 minuti. Geniale, divertente e coinvolgente. Un'odissea nello spazio delle perversioni fisiche e mentali (maledette religioni...) terrestri. Shion Sono gioca con le debolezze umane e le rende cinematograficamente affascinanti, pulsanti e spassose. Tra i migliori film degli anni zero (2000 - 2009), e non sto esagerando.

C'è veramente poco da dire, bisogna solo vedere. 4 ore di tutto, 4 ore e praticamente non sentirle, ritmo frenetico che "cala", volutamente, in pochissimi punti. Un inizio già incredibilmente ritmato che ti catapulta nel mondo di Yu, questo ragazzo ossessionato (dalla religione) dal trovare la sua "Maria", ancorato alla religione ma che si concede i suoi "peccati" in virtù del forzato perdono del "padre" . Il film si impenna incredibilmente durante la fine della prima ora, quando vengono presentati i personaggi femminili, è incredibile, un turbine di follia, sesso, sangue, religiosità.. E' inutile dilungarsi, bisogna vederlo per forza, un capolavoro, che smonta la società, la religione, i rapporti di coppia, la famiglia e culmina in un finale straordinario. Vedetelo!

SPOILER

Un'opera che ti prende con sè, ti fa amare/odiare i suoi personaggi, ti rinchiude nella sua incredibile costruzione, ti fa ridere, ti inquieta, ti sorprende e disorienta.

Fotografia a volte da b-movie, altre deliziosa: le sequenze in cui Yu racconta i suoi tentativi di peccato sono una gioia per gli occhi, così come la scena nel quartier generale della Zero Church.

Un soggetto folle che affronta, senza ostentare irriverenza, tematiche controverse e di ampio respiro.

Uno dei film più belli e coraggiosi che abbia mai visto.

Mah, non so cosa vi siate fumati prima di vederlo XD

Per quanto mi riguarda raggiunge il 7 solo grazie a certe scene: al finale (nulla d'eccezionale ma nella sua semplicità parecchio commovente); l'inquadratura da in basso a destra sulla spiaggia con Corinzi,13; giusto qualche soggettiva ...
La colonna sonora è strana, è fatta di ripetizione fino allo sfinimento di certi motivi a commento di intere sequenze monotematiche, l'idea di per sé funziona e provoca un certo straniamento ma alla lunga provoca un po' di nausea ...
Visivamente comunque è parecchio osceno (non in quanto volgare, ma proprio brutto ... spesso ha la qualità dei b-movies o degli sceneggiati della Rai ...); zeppo di cliché giapponesi sul genere e di deja vu; una buona fotografia in ceri momenti (soprattutto quando implicato il sangue, con una scena simile in Hazard, quindi altro deja vu), altre volte pessima.

Un film modesto, salvato da poche idee ed un certo simbolismo, che si trascina pesantemente (le 4 ore non si sentono? Si sentono tutte ...) per tutta la sua enorme durata ...

Lo si può guardare, ma attenzione :/

Incommentabile, non si può aggiungere altro. Come girare un'opera che non rientra in nessun genere e in realtà abbracciarli tutti, peraltro con una durata assurda (4 ore) e non sentire neanche un attimo di noia, anzi ne vorresti ancora.
Pazzesco ciò che è riuscito a fare Sion Sono, che a questo punto entra di diritto tra i cineasti viventi più importanti ed innovativi.
Love exposure è principalmente l'ennesima dissertazione ora demenziale, ora surreale a scardinare pezzo per pezzo l'istituzione (famigliare, religiosa, societaria), forzatissimo e molto stile anime eppure con una forza prorompente ed inarrestabile.
Da vedere ad ogni costo anche solo per provare.

Un po' manga, un po' film d'azione, un po' commedia e un po' sentimentale, Love Exposure esprime la magia del cinema a tutto tondo mentre il delirio amoroso viaggia parallelo alle dottrine religiose. Esponenziale.

Un film ambizioso. Un film divertente. Romantico, splatter, erotico, religioso, sociale. Un film delicato, bizzarro, crudele, dolce.
Un film sugli eroi. Un film sui servi e i loro padroni. Sulle catene sociali e sui drammi familiari. Vita, morte e tutto ciò che sta tra queste parentesi. Un film su un ragazzo che riesce ad avere un'erezione se non quando incontrerà la sua vergine Maria.
Oriente e occidente si intrecciano in una soluzione esplosiva, la visione di Herman Hesse portata sullo schermo con contorni sanguinari e metropolitani.
Tutto scorre alla perfezione, non c'è un'attimo di tregua, non c'è falla non c'è intoppo.
Mozzafiato

Pienamente d'accordo sull'estrema scorrevolezza del film. Quattro ore che passano in un lampo popolato dall'estrema debolezza dei personaggi. Manipolatori di sentimenti e persone, ma al contempo manipolati anch'essi dalle loro emozioni e condizionati nel modo di agire da quelle stesse persone che desiderano. Sion Sono fa letteralmente a pezzi la famiglia come istituzione: non vi è sostegno o aiuto reciproco al punto di cercare altrove quelle risposte che tanto cercano senza interrogare se stessi. Un film coinvolgente, una miscela di tanti generi cinematografici assemblata in maniera eccellente.

Come i precedenti 3 commenti. Superbo, penso che sia tra i più bei film dal 2000 ad oggi. Nuova scuola. Il futuro.

Uno dei film più belli che abbia visto in vita mia. Non so bene cosa sia, perchè raramente si vede qualcosa di così rivoluzionario, ma di qualsiasi cosa si tratti, è assolutamente grandioso. Riesce a cambiare genere nell'arco di pochi secondi, la linea narrativa non posso neanche stare qua a spiegarla: è talmente spettacolare che recensirla non le darebbe giustizia. Guardatelo e se siete intimoriti dalla durata, vi assicuro che le quattro ore passano che manco ve ne accorgete.

film straordinario, da rivedere e rivedere, un autentico capolavoro, regista straordinario, interpreti magnifici, per tutta la durata sembra di stare sulle montagne russe...helter skelter!

Love Exposure : tutto il delirio giapponese in 4 divertentissime ore. Bigotti, mutandine, erezioni, manicomi, follia, lotte, kung fu, sangue, femminismo, famiglia, cristianesimo, sette, rock 'n'roll e AMORE, AMORE, AMORE, AMORE. Il romanticismo di Sion Sono. La storia d'amore più sbilenca, fuori dalle regole ed estrema che il cinema a...bbia mai raccontato. Scorre in un lampo nonostante l'enorme durata e riesce sia a commuovere, divertire e a spiazzare. Un altro capolavoro del grande maestro.