l'ultimo lupo regia di Jean-Jacques Annaud Cina, Francia 2015
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l'ultimo lupo (2015)

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locandina del film L'ULTIMO LUPO

Titolo Originale: WOLF TOTEM

RegiaJean-Jacques Annaud

InterpretiFeng Shaofeng, Shawn Dou, Ankhanyam Racchaam, Yin Zhusheng

Durata: h 2.01
NazionalitàCina, Francia 2015
Genereavventura
Al cinema nel Marzo 2015

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Trama del film L'ultimo lupo

Chen Zhen, un giovane studente di Pechino, viene inviato nelle zone interne della Mongolia per insegnare a una tribù nomade di pastori. A contatto con una realtà diversa dalla sua, Chen scopre di esser lui quello che ha molto da imparare: sulla comunità, sulla libertà, ma, specialmente, sul lupo, la creatura più riverita delle steppe.Sedotto dal legame che i patori hanno con il lupo e affascinato dall'astuzia e dalla forza dell'animale, Chen un giorno trova un cucciolo e deciderà di addomesticarlo. Il forte rapporto che si crea tra i due sarà minacciato dalla decisione di un ufficiale del governo di eliminare a qualunque costo tutti i lupi della regione.

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Voto Visitatori:   7,05 / 10 (20 voti)7,05Grafico
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Voti e commenti su L'ultimo lupo, 20 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  05/04/2024 12:52:05
   7½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Con "Wolf totem" Annaud conclude la sua ideale trilogia sugli animali, a diversi anni di distanza da "The Bear" e "Two Brothers", tornando a parlare di animali considerati problematici, questa volta è il turno dei lupi. Con questa pellicola ambientata nella Cina durante la Grande Rivoluzione Culturale, narrante di due studenti inviati da Pechino nelle steppe al confine con la Mongolia, a conoscere e vivere con le popolazioni del luogo, mostra fin da subito le differenza tra il popolo delle steppe, che vive ancora in uno stato semibrado ma con una maggiore consapevolezza della convivenza tra uomo e natura, del benessere dell'ecosistema, col senso della misura e il rispetto della natura, sposando la tematica animalista della trilogia, in netta contrapposizione agli ordini provenienti dal governo centrale che ordina lo sterminio dei lupi che avrà conseguenze disastrose.

Annaud realizza forse il suo film più cruento, almeno emotivamente parlando, calcando ancora di più la mano rispetto ai due precedenti film, rivelando anche un esito più drammatico per tutta la specie, regala momenti di enorme sgomento, come l'esecuzione dei cuccioli di lupo, ma anche la corsa finale del capobranco che arriverà sfinito al confronto con l'uomo, in uno scontro con mezzi impari, lasciandoci soltanto con l'ultimo spiraglio di luce proveniente dal lupo adottato dal protagonista, apparentemente l'unico uomo di città ad essere rimasto con un briciolo di cuore e non pensare soltanto ai propri interessi.

Annaud realizza anche uno dei suoi migliori film tecnicamente parlando, premettendo che il livello è sempre stato alto, qui però ci sono momenti da rimanere a bocca aperta, alcune inquadrature panoramiche al tramonto della steppa, con quei colori tra l'arancione, il rosato, pompelmo, cremisi, violaceo, uno spettacolo per gli occhi, così come la regia efficacissima nell'alternare queste inquadrature ad ampio respiro con sequenze più claustrofobiche, basti vedere negli inseguimenti e i momenti di caccia al lupo in cui Annaud non ci risparmia neanche soggettive dall'interno della tana, soffocanti come l'uomo che perseguita la natura per i propri interessi.

riobissolo  @  17/03/2020 09:35:37
   7 / 10
Fotografia bellissima, il resto discreto.
Interessante anche il contesto storico, che pur non essendo lontano da noi, ci è poco noto.

Wilding  @  11/12/2017 21:34:21
   7½ / 10
Davvero bello! Ottima la fotografia, bella la sceneggiatura e un interessante spaccato storico/geografico.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  15/07/2016 12:32:53
   7 / 10
Dopo orsi e tigri il regista Annaud conferma di avere una certa predilizione nel raccontare storie con protagonisti animali "difficili" visti sempre come una minaccia. Eppure l'umanita' di questo animale è sorprendente e durante il film dimostra di avere molto piu' cervello di questi mongoli superstiziosi.
E' propro la superstizione, la religione trasformata a proprio piacimento, la protagonista e la minaccia di un film dove non ci sono cattivi umani ma solo il controsenso della natura.
L'ottima fotografia illumina a dovere la steppa mongola dove avviene la storia.

davmus  @  21/06/2016 16:01:50
   4½ / 10
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  10/01/2016 16:55:17
   5½ / 10
Buone le intenzioni, peccato che la realizzazione non sia sufficiente. La noia appare in diversi frangenti, e la sceneggiatura non è delle migliori. Davvero ottimi invece gli effetti grafici.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  17/12/2015 10:44:14
   6 / 10
Torna centrale lo scontro uomo/natura nel cinema di Jean-Jacques Annaud. "L'ultimo Lupo" vede due studenti di Pechino (Chen Zhen e Yang Ke) inviati durante la Rivoluzione Culturale nella Mongolia interna, incaricati, in cambio di vitto e alloggio, di alfabetizzare le indigene popolazioni di pastori nomadi.
I due verranno immediatamente rapiti dai rituali arcaici di quella terra così meravigliosa - prontamente glorificata dal regista e relativo staff con immagini mozzafiato su albe, tramonti e paesaggi dall'infinito orizzonte- in cui la simbiosi tra i popoli e l'habitat circostante è perfettamente imperniata su equilibri millenari. Equilibri che verranno sconvolti dagli ordini proferiti dagli ottusi funzionari del partito di Mao, decisi ad eliminare le cucciolate dei lupi e ad arare anche gli ultimi lembi di steppa vergine nonostante il parere negativo degli autoctoni.
Chen Zhen riesce a salvare dal massacro un lupetto. I problemi non tarderanno ad arrivare, in uno scontro atavico in cui l'uomo si incorona padrone del mondo, quando invece con esso, al posto dell'attrito, dovrebbe perseguire la convivenza pacifica e il reciproco beneficio. Il messaggio ecologista è piuttosto schietto e degno di plauso, lo stesso protagonista è soggetto a critiche, difende la natura ma in fin dei conti vuole piegarla ai suoi capricci incaponendosi nel voler allevare ciò che ha sottratto senza alcun diritto.
Al tempo stesso manca lo spunto avventuroso davvero avvincente, e l'empatia con i protagonisti non scatta mai con veemenza: le motivazioni dell'uomo sono superficiali, l'animale è meravigliosamente e naturalmente altero per poter scatenare quella tenerezza/dolcezza/fragilità su cui puntano questi blockbuster con animali.
Poi il succedersi degli avvenimenti è gestito in maniera imperfetta, con un susseguirsi di varie vicende fin troppo rutilante con il risultato di doversi sorbire situazioni mai realmente sviluppate a dovere. Per non parlare dei dialoghi spesso fuori luogo o semplicistici, e dei personaggi di contorno, macchiette senza spessore alcuno.
Il film è tratto dal romanzo "Il totem del lupo" di Liu Jiamin, tra i più grandi successi letterali cinesi di sempre.

topsecret  @  13/12/2015 19:23:09
   7 / 10
Un discreto film di Annaud che riesce a fondere il fascino animale con il paesaggio ambientale in una sorta di favola nera dove si evidenzia il rapporto uomo-animale senza cercare di sembrare troppo sentimentale, nonostante la presenza di scene davvero crude.
Storia che mantiene vivo l'interesse di chi guarda, anche se non propriamente originale, si fa ricordare per i paesaggi e per la bellezza dei lupi. Regia, interpreti e fotografia rendono al meglio a fronte di un ritmo narrativo non sempre fluidissimo.

TheLory  @  11/11/2015 20:13:58
   7 / 10
Dalla locandina mi aspettavo un filmino edulcolorato alla Walt Disney, invece ci sono scene molto crude che non lasciano indifferenti. Fantastiche le riprese dei lupi, sembrano delle creature sovrannaturali scappate dall'inferno. Merita.

maxi82  @  11/07/2015 18:46:32
   6 / 10
Non sono i miei generi di film ma ero attratto dalle vicende dell'animale..non riesce ad entusiasmarmi più di tanto anche se devo dire che gli scenari le ambientazioni e lo svolgimento del film sono abbastanza veritieri con scene abbastanza crude e cattive..sicuramente x gli amanti del genere appassionerà sicuramente

Trixter  @  16/06/2015 10:35:17
   7 / 10
Gran bel film! a farla da padrone sono gli immensi, splendidi (anche se un pò monotoni) spazi della steppa mongola e, soprattutto, attori straordinari quali sono i lupi, meravigliosi protagonisti di questo affresco culturale.
A tratti emozionante, L'Ultimo Lupo è una pellicola molto elegante, di ampio respiro, che solo raramente soffre un pò di stanchezza narrativa ma che, nel complesso, avvince lo spettatore in un'atmosfera decisamente magica e fuori dal tempo. Insomma, film bello e originale.

M-Wil  @  16/05/2015 13:13:45
   8 / 10
Un racconto sul rapporto uomo-natura-Dio, che riassume in paio d'ore come l'umanità sia riuscita in un piccolo contesto (come parte di uno grande) a spezzare inesorabilmente gli equilibri naturali.
Anche l'uomo che si slega e manca di rispetto alla natura sostituendosi a Dio, tuttavia, in qualche maniera ne paga le conseguenze.
Una storia vera, surreale, supportata da paesaggi incantevoli e momenti commoventi.

horror83  @  16/05/2015 12:27:06
   8 / 10
Un film bellissimo, dove come sempre gli animali fanno più bella figura in confronto ai comportamenti orrendi degli esseri umani.

Sbrillo  @  06/05/2015 12:21:00
   7½ / 10
Un film sul tema uomo-natura che ha nei suoi paesaggi e ambientazioni il punto forte....bella e triste, allo stesso tempo, la storia che vede protagonisti la crudeltà umana nei confronti dei lupi e questo rapporto che si instaura tra il protagonista e il lupo...
un film di denuncia, tratto dal libro "il totem del lupo", contro il regime cinese che ha ordinato l'eliminazione dei lupi..un film a tratti toccante, che mi sento di promuovere!

flackie76  @  23/04/2015 02:31:39
   8 / 10
Film da non perdere. ...bellissimo

gemellino86  @  15/04/2015 20:38:20
   8 / 10
Bellissimo film sul rapporto uomo-lupo ma anche su quello uomo-natura. Ci mostra un mondo ostile verso questi poveri animali che lottano per sopravvivere alla crudeltà umana. Da vedere.

giannip62  @  13/04/2015 09:41:52
   7 / 10
vale le due ore spese,scenari incantevoli,storia piacevole(anche se un po' cruenta per alcune scene....)

ValeGo  @  10/04/2015 20:18:22
   8½ / 10
"La steppa che ho amato non esiste più". La steppa che ha vissuto il giovane protagonista è un luogo caratterizzato da spettacolari praterie, colori vivaci, venti gelidi, sterminati orizzonti. E' un luogo con regole ben precise e un equilibrio precario, minacciata da un progresso inarrestabile, da una agricoltura intensiva e spietata e da uno sfruttamento inappropriato del territorio. E' un luogo che non perdona, in cui si sopravvive se si rispetta la natura e gli animali che ci vivono, in una lotta spietata ma rispettosa. Purtroppo l'equilibrio che per tanti anni ha permesso una convivenza tra uomini e animali (nello specifico i lupi della steppa) viene spezzato dall'ingordigia, dall'avidità e dalla stupidità umana. E' l'inizio della fine per il popolo dei pastori nomadi. Non basterà il tradizionale sterminio dei cuccioli (una delle cose più penose a cui abbia assistito anche se per i pastori questo rito aveva una connotazione religiosa in quanto restituivano l'anima dei piccoli alla divinità della steppa), i lupi si spingeranno fino alle loro capanne, affamati, furiosi. Verranno cacciati selvaggiamente e spietatamente in una lotta impari, fino all'ultimo esemplare. Il lupo di Chen Zhen si salverà, il ragazzo lo alleva come un animale da compagnia, lo sfama e gli si affeziona ma avrà modo di capire che un animale così fiero e indipendente non può essere sottomesso nè tenuto in catene. Resterà talmente affascinato da questo spirito nobile e dignitoso che dedicherà la sua vita a raccontare di questi splendidi animali, di quei luoghi incontaminati che lo hanno cambiato per sempre facendogli scoprire il valore del rispetto per gli altri esseri viventi. Perchè siamo ospiti della terra non suoi padroni, perchè dobbiamo trarne vantaggio senza distruggerla, perchè possiamo vivere insieme ad altre creature senza distruggerle o sottometterle, ma avendone appunto rispetto. Un rispetto che gli uomini sembrano aver perduto. Muore il vecchio saggio, se ne va una realtà che non tornerà più, inghiottita dalla steppa, anch'essa minacciata e distrutta insieme ai suoi lupi.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  08/04/2015 01:51:10
   7 / 10
Diciamo che il film riesce discretamente a raccontare l'Uomo e la Natura, quel Regno animale descritto con un misticismo epico che farebbe pensare al western e alle guerre di territorio tra indiani e cowboys. Certo il film non e' propriamente ambientalista, ma nella sua crudelta' mostra anche la ferocia dei lupi costretti a sfamarsi, in un territorio dove tutto e' arbitraggio Carnivoro dell'atto di uccidere. Credo che l'aspetto piu' interessante del film sia tuttavia il rapporto coercitivo del Potere politico (Marxista Maoista) sul mondo contadino, affrontato attraverso le superstizioni di una Cultura che vede il Diavolo nei lupi e non nella politica. Peccato che alla lunga questo film cmq. Emozionante finisca per impalmarsi nella retorica anche religiosa (un D.io cattivo che sacrifica la vita di uomini ma soprattutto animali) e che i dialoghi siano il trionfo della prevedibilita'. Ma un paio di sequenze, come Chen Zhen circondato dai lupi o l'ultima, diabolica caccia ai lupi superstiti,sono destinate a restare a lungo nella memoria

fede77  @  01/04/2015 19:23:09
   7 / 10
Jean-Jacques Annaud ripropone un tema a lui caro: l'ambiente e gli animali in pericolo. Dopo aver descritto le vicende di un orsetto orfano di madre ("L'Orso", 1988) e di due fratelli tigrotti ("Due Fratelli", 2004) ora propone una rappresentazione di un cucciolo di lupo e dei suoi conspecifici adulti alquanto drammatica e significativa. In una Mongolia dagli scenari stupendi e ventosi, si intrecciano le vicende dei pastori nomadi, alle prese con la cruda realtà di sopravvivenza e obbedienza al regime maoista, e un branco di lupi divenuto ormai, per la cieca avidità umana, un pericolo per la stessa comunità mongola. Nei (fin troppo) forti momenti di drammatica realtà, quando l'unica soluzione al "problema lupo" è la loro eliminazione pianificata, l'amore che Chen nutre per il lupetto salvato dallo sterminio, rappresenta una svolta culturale e morale (anche nella letteratura), moderna e portatrice di speranza per un cambiamento di mentalità, in quel testardo e indottrinato modello di Cina anni '60.

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