l'uomo nel mirino (1977)

Un poliziotto sciatto e disilluso ha l' incarico di scortare una prostituta arrestata da Las Vegas a Phoenix , ma c' è un' inghippo .... Questo è un film che una volta mi era piaciuto ma che , rivisto adesso , ho trovato piuttosto deludente . Oramai infatti non riesco ad accettare una trama che sia così smaccatamente improbabile . Ad un certo punto pare quasi che gran parte dei corpi di Polizia di varie città americane ( Phoenix in primis ) sia stupido o peggio colluso con la mafia , salvo poi nel finale mostrarsi improvvisamente protettivo verso chi , sino a pochi istanti prima , aveva cercato di massacrare ! Tra inseguimenti eclatanti e sparatorie davvero esagerate non si comprende bene quali sconvolgenti informazioni possieda la ragazza nè come sappia delle scommesse su di lei , che oltretutto hanno ben poco senso .... Eastwood dirige puntando sull' azione continua e sull' ottima alchimia tra di lui e la grintosa Sondra Locke , sua compagna nella vita . Lui comunque sembra divertirsi parecchio a girare un road movie così esageratamente fracassone , specialmente nelle sequenze che vedono due autentici ( quanto improbabili , persino in America ! ) diluvi di proiettili abbattersi sui protagonisti . Tra i comprimari si fanno notare il perfido William Prince e l' ingenuo Pat Hingle , oltre alla vecchia gloria dei " peplum " nostrani , Dan Vadis , in una particina . In definitiva , non sarebbe un brutto film : ha un discreto ritmo e può persino essere visto come una denuncia della corruzione dilagante nelle forze dell' ordine , però supera di molto i limiti dell' umana , oggettiva credibilità . Mi barcameno dandogli un 6 ...

Un classico dell'action poliziesco anni Settanta e un grande film analogico di linee e traiettorie, con una messiscena di spazi e location davvero portentosa, d'ampio respiro come nella miglior tradizione del western urbano e del road-movie. Clint Eastwood dimostra di aver assimilato perfettamente la lezione di Don Siegel per quanto riguarda il dinamismo delle sequenze di montaggio, che danno sempre spazio al movimento dei corpi e dell'azione stessa. Nei momenti di calma (che qualcuno potrebbe etichettare come "stanca"), si possono scorgere le prime avvisaglie della decostruzione machista che Eastwood avrebbe intrapreso già negli anni successivi: l'attore-regista, più che una replica di Harry Callaghan, impersona un anti-eroe ridicolo che pare cresciuto guardando,per l'appunto, i film di Callaghan; la "spalla" femminile è colei che davvero conduce i giochi, dimostrandosi persino strategicamente più avveduta (il fatto che Eastwood e Sondra Locke fossero una coppia nella vita reale ha beneficiato all'alchimia tra i rispettivi personaggi). Un'astrattissima orgia di ironia, abbattimento dei cliché e pallottolle (l'assalto finale all'autobus è pura pornografia del piombo), a cui George Miller ha sicuramente guardato per la realizzazione di Mad Max: Fury Road.

Questa volta Clint ha voluto calcare la mano realizzando un'avventura poliziesca estrema e completamente avulsa dalla realtà. E' difficile pensare di non considerare le forzature della sceneggiatura, che riesce sempre a trovare i modi più impensabili per agevolare il cammino lastricato di trappole dei suoi protagonisti; e alla terza fuga senza conseguenze dai cattivoni di turno si incomincia a trovare un'invasione di Ufo molto più plausibile... Record di mezzi presi ( auto, moto, treni, autobus ) e cartucce sparate a parte, la tensione resta comunque sempre alta e la coppia Eastwood - Locke funziona bene perchè incarna tratti di ruvido masochismo assolutamente anticonvenzionali per i tempi.

SPOILER

Il legame di Clint Eastwood con il western è così forte da trasparire anche in altri film di diversa specie e non a caso la sua proposta action e poliziesca ha sempre esaltato la stretta relazione familiare tra questi generi. THE GAUNTLET è fatto di uomini che agiscono al di sopra della legge e si contrappongono all'inefficacia dello stato di diritto, e nel suo riportare l'America contemporanea al Far West in termini cinematografici eccede in quella che potrebbe essere una critica alla corruzione del corpo di polizia. Ne trae beneficio lo spettacolo, con personaggi sul filo del rasoio, una visione dell'eroismo che è tutto un programma e un'idea di action-thriller che unisce il classico (la fuga del fuorilegge) al moderno (lo scontro a fuoco) in una gustosa serie di sequenze ben dirette ambientate nel deserto Americano.

Classico poliziesco figlio dell'epoca, tra assurdità, ambientazione simil western sempre fascinosa e stereotipizzazione dei clichè americani. Va detto che riesce comunque ad essere divertente, ha un ritmo intenso e qua e là lascia qualche scena gustosa. Certo, nulla da prendere sul serio. Forse uno degli Eastwood meno ricordati e degni di nota.

Un film ai limiti dell'assurdo, anche troppo fracassone e assolutamente improbabile. Bisogna comunque dargli atto che l'interesse per quanto poco lo suscita e si arriva all'epilogo ancora belli freschi.

Eastwood in qualche modo riesce a tenere su la baracca, ma in sostanza "L'uomo nel mirino" è un filmetto abbastanza inutile e appena appena sufficiente.

Buona trama per un bravo Clint Eastwood. Ritmo discreto che desta attenzione fino alla fine. Da vedere.

Non uno dei migliori di Clint Eastwood. Finale così così.

Diretto e interpretato da Clint, non offre spunti "nuovi" nel panorama action, ma si lascia seguire sezan problemi. Più che sufficiente.

In pieni anni di gloria e forte del successo de "L' ispettore Callaghan", Clint Eastwood firma la sua sesta regia con questo poliziesco venato di humor come nel classico stile eastwoodiano...siamo lontanissimi dalle meravigliose e profonde pellicole che Clint ci regalerà come regista gli anni seguenti e lontani anche dalle sue migliori prove come attore ("Fuga da Alcatraz" e "Honkytonk Man" di li a poco)!
Sono ancora gli anni 70 e si vede eccome... la colonna sonora è davvero uno schifo in pieno stile dei film di Eastwood di quegli anni con un sacco di jazz che a me non piace, la fotografia non è di certo ai massimi e anche la regia del nostro beniamino è incerta e tremolante nel vero senso della parola.
Gli anni 70 e 80 per Eastwood non furono, salvo rari casi, certo costellati di film originali o impegnati...girava sempre la tra western e polizieschi monoespressivi e questo film è un chiaro esempio di film fatto tanto per consumare proiettili (infatti leggo che è nel Guinness dei primati come film per il maggior numero di proiettili utilizzati e ti credo visto che ci sono un paio di sparatorie che durano dieci minuti).
Se proprio vogliamo si può apprezzare la, per nulla celata, critica alla corruzione delle forze dell'ordine o all'abuso di potere sempre delle forze di polizia di cui lo stesso protagonista Ben Shockley esegue una dimostrazione rubando la moto ai malcapitati bikers .
Sondra Locke (all'anagrafe qualcuno era ubriaco) è una attrice che sprizza anni 70 da ogni poro del suo corpo e per me non è un vantaggio, non la trovo ne carina e sopratutto non la trovo una grande attrice e purtroppo è presente in parecchi film di Clint di quegli anni visto che era la sua compagna nella vita reale...inutile che faccia la dolce prostituta intelligente e sopratutto inutile che ci mostri le tettine in un paio di occasioni, non mi piace e non è brava.
Eastwood al solito nella performance che abbina il ruvido all'ironico con un pizzico di sentimentale, interpretazione mediocre ma passabile...se conoscete e amate questo attore non disdegnerete neanche questo suo ruolo!
Qui fa un pò la parte dello stupido a volte e mezzo ubriacone, divertono i suoi battibecchi con Mally in cui si offendono senza andare per il sottile e con una disarmante naturalezza.
Il film secondo me risente degli anni ed è pure un tantino noioso nonostante le tante scene d'azione (tipo quella cult con l'elicottero), un motivo per vedere sto film è vedere Clint in versione "Easy rider" ,qui assomiglia pure un pò a Fonda secondo me,in sella ad una moto nel deserto dell'Arizona ...per il resto si può saltare a meno che non vogliate vederli tutti i suoi film, voto medio esagerato per un film mediocre.

Non uno dei migliori di Eastwood.

Si annovera fra le numerose produzioni americane del regista/attore Clint Eastwood "L'uomo nel mirino", questo è un film datato, parliamo infatti di un film degli anni settanta, con precisione 1977.
Le peculiarità che circondano "L'uomo nel mirino" sono un po' le solite peculiarità che hanno scannerizzato a meglio l'anima di Eastwood fra sequenze di picchiaduro e finali irripetibili.
La regia cerca, in tutti i modi possibili, di trasmettere quell'asprezza di fondo allegata poi a tematiche sempre, cinematograficamente parlando, trattate (e sfruttate) nel panorama cinematografico; insomma son tirate in ballo idee che riguardano da vicino le corruzioni che si consumano nel mondo della polizia e della mafia. Arrivati ad un certo punto i dialoghi diffamatori sull'"agire" poliziesco si fanno duri e ficcanti.

"L'uomo nel mirino" per gli amanti dell'azione e dei ritmi alti non delude assolutamente; di poliziesco, però, il film di Eastwood non ha tanto di nuovo da offrire, l'impressione è chiara, la regia vuole indirizzare i fili del gioco nell'adrenalina e nella scena ad effetto. Il resto è una carrellata di assurdità, specie quelle della casa e del pullman. Queste bizzarrie portano il film ad accaparrarsi record come le cartucce sparate all'impazzata (e senza senso alcuno) nelle varie fasi del film, cose dell'altro mondo!
Nonostante i palesi ed imbarazzanti "break" di sceneggiatura nel complesso quello del 1977 vale la visione sia per gli attori che per una sorprendente fotografia.

Uno dei primi film di Eastwood con il suo classico stile semplice e scarno, la storia non è propio originale ma si fà apprezzare nella sua interezza anche se alcune situazioni possono sembrare inverosimili. Qui il buon Callaghan riveste i panni di un poliziotto Ben, scontroso e forte bevitore, a cui viene affidato un incarico inpossibile, devo dire che al di là della storia Eastwood ha saputo creare una situazione dal forte pathos, in cui parte importante riveste Sondra Locke, tra sparatorie, inseguimenti, esplosioni e scontri. Il tutto condito da un finale leggendario in cui il famoso autobus viene crivellato di proiettili, dato che ormai il corrotti ha gettato la maschera e usa il suo potere per fare in modo che la polizia elimini l'incomodo. Non certo il miglior film di Clint, ma rimane comunque un excursus interessante nella sua carriera iniziale di regista.

No vi prego, ma cos'è sta porcheria. Il grande Clint questa volta mi ha profondamente deluso. Passi la trama che, seppur semplice, è assolutamente accettabile, ma lo svolgimento è a dir poco RIDICOLO, neanche da cartone animato.


SPOILER

Veramente pessimo! Ha il solo pregio di non annoiare, anzi, fa fare anche qualche risata!!

Certamente non si recava al lavoro ubriaco l'ispettore Callaghan, di cui Clint Eastwood aveva già vestito i panni tre volte quando, nel 1977, si divertì a maltrattare la sua immagine di macho interpretando questo alter ego trasandato, stanco e non troppo sveglio di Dirty Harry: Ben Shockley, ufficiale della polizia di Phoenix, entra in scena a bordo della sua auto, mentre apre lo sportello per avviarsi in ufficio e resta a guardare la bottiglia di whisky semi-vuota che rotola frantumandosi sul marciapiede con l'aria contrariata e vagamente ottusa di chi ha troppo mal di testa per porsi delle domande. Un collega amico gli rimprovera la barba lunga e la nota inequivocabile nel suo alito, particolarmente inopportune nel giorno in cui il capo della polizia vuole riceverlo per affidargli un nuovo incarico, "scortare un testimone di ***** a un processo di *****", come Shockley entusiasticamente lo definisce.
Il testimone è una giovane prostituta, Gus Mally, che deve deporre in un oscuro caso di mafia, ma il noioso compito di scortare la donna dalla prigione di Las Vegas al Palazzo di Giustizia di Phoenix si rivela immediatamente più eccitante del previsto: qualcuno, evidentemente potente e ben informato, cerca di far saltare in aria la coppia prima che arrivi a destinazione. Dovunque Shockley cerchi di condurre il suo irrequieto fardello trova ad accoglierlo una grandinata di pallottole, ma fatica a credere che le troppe coincidenze non possano che significare un coinvolgimento della polizia. Perché ovviamente c'è corruzione all'interno del dipartimento, ed è evidente fin dall'inizio chi è pulito e chi non lo è. Ma è anche evidente che a Eastwood interessa più l'efficacia della presa spettacolare che l'attendibilità sul piano sostanziale. Quello che gli preme è divertire il pubblico con la missione impossibile della coppia di fuggiaschi, oggetto di una caccia all'uomo che è un campionario di sbruffonaggini deliranti. Ogni volta che i due bersagli finiscono nel mirino, centinaia di poliziotti svuotano i caricatori, con un impiego di proiettili tale che all'epoca qualcuno si prese la briga di registrarne il numero (più di 8000 nella sola scena finale). Sotto le raffiche crolla una casa, finisce polverizzata una macchina della polizia, poi un intero autobus. E non mancano auto in fiamme, risse sui treni, inseguimenti in elicottero alla James Bond.
Tutto mentre il rude poliziotto passa dalle sberle ai mazzi di rose, cedendo all'indole combattiva di una controparte più furba e smaliziata di lui, e finisce per fantasticare di figli e case in campagna come un bravo e onesto cittadino americano. In fondo – e non è un dato che Eastwood si sogna di mettere in discussione –, è un uomo di saldi principi che "sa fare il suo lavoro", anche a costo di sequestrare un autobus e trasformarlo alla meglio in un improbabile autoblindo per raggiungere la meta. E mentre avanza nella città deserta sfidando l'immane spiegamento di forze della Polizia Corrotta, è impossibile non divertirsi. Menzione speciale per la locandina originale disegnata da Frank Frazetta veramente molto bella e fumettistica

SPOILER

Crudo ed incalzante poliziesco targato Eastwood. Pieno di ritmo e azione, ricco di situazioni divertenti e dialoghi brillanti (vedere discorso in macchina tra i due protagonisti e il poliziotto arrapato, oppure la ramanzina di Shockley ai motociclisti) e con un paio di interpreti affascinanti in perfetta sintonia tra loro (Clint poliziotto duro e testardo poco valorizzato, Sondra prostituta isterica dalla parlantina facile).
Secco, furioso e coinvolgente, rimane decisamente tra i migliori prodotti Eastwoodiani degli anni 70. E se mi è concesso, ritengo che "L'Uomo nel Mirino" sia di gran lunga più riuscito di tutti i cinque Callaghan messi assieme.

Tolgo mezzo punto solo per i deludenti cinque minuti finali, stupidi e senza senso. Per il resto, "L'Uomo nel Mirino" funziona che è una meraviglia: humour, violenza e turpiloquio serviti su un piatto d'argento.

CLINT EASTWOOD RULES!!!

Ma come si fa a non dire nulla in due ore di film!!!Che brutto!clint no!altro che hereafter!per fortuna che ha cambiato genere e ha lasciato perdere sti film polizieschi!Ma non era più semplice sparare direttamente alla gomme pittosto che traforare il mezzo?!boh!

Un classico molto caratterizzante per Eastwood quasi quanto i mitici western. Ultima scene indimenticabile.

Buon film poliziesco,ma gli do' solo 6 per il finale.....

SPOILER

Il migliore dei polizieschi d'annata con Eastwood: la trama è particolarmente avvincente e azzeccata, come la sceneggiatura.
Da vedere, ritmo e tensione non mancano.

Un Clint alla sua maniera,tipo ispettore Callaghan,fa il giustiziere solitario contro ogni logica...Troppo fracassone e inverosimile lo considero sicuramente un minore tra i suoi film!
A suo vantaggio solo l'azione che non manca mai...

Poliziesco carino diretto ed interpretato da Clint Eastwood.
Non mi ha colpito più di tanto, la trama è banale e la sceneggiatura non ha particolari picchi. Le prove degli attori sono comunque buone, in tutta la sua previdibilità alcuni spunti degni di una nota nello svolgimento si trovano comunque. Ad esempio il finale.
Non indimenticabile.
''Come sta andano il nuovo assistente procuratore?
Ma quello non sarebbe in grado di condannare Hitler''.

Mi sembra un film meno banale di quello che appare: una trama abbastanza scontata con i classici protagonisti soli contro tutti, che prima di socializzare si dedicano ad una loro privata schermaglia, della serie "la guerra dei sessi".
Però il personaggio di Ben Shockley è quanto di più lontano dai territori di Callaghan, segno che ad Eastwood i panni dello scomodo ispettore cominciano ad essere ingombranti.
Il ritmo della pellicola è molto sostenuto, in più Eastwood estremizza alcuni elementi, come le sparatorie rendendole pirotecniche e volutamente ridondanti cosa abbastanza anomala per un regista dallo sobrio ed asciutto come lui. Gli ultimi 15 minuti sono spettacolari e la quantità enorme di poliziotti schierati che sparano all'impazzata non può non ricordare il finale di Blues Brother di tre anni dopo.

Veramente un ottimo poliziesco con un ritmo incalzante e tanti colpi di scena.
Clint Eastwood non sbaglia un film sia come attore che come regista.

Un ottimo poliziesco. Ben fatto e ben interpretato.
Clint ancora una volta un vero duro, Sondra veramente una gran bella donna.
Antologia.

ritmo forsennato,non c'è un attimo di tregua. un grande film.

Clint cacchione, disilluso e testardo contro tutti o quasi per dirla un pò alla franx.