miami vice (2005)

Se questo film fosse stato diretto da un regista “normale” sarebbe probabilmente passato inosservato e sicuramente massacrato dalla critica visto che poggia su una sceneggiatura a dir poco banale e gia’ vista abbondantemente in questo genere di pellicole.
La fortuna di “Miami Vice” è che dietro alla macchina da presa non ci sia un filmaker qualunque ma uno dei migliori registi viventi,ossia Michael Mann,che riesce con il suo eccezionale stile registico a indorare la pillola e a rendere piu’ credibile ed intrigante questo film altrimenti destinato al dimenticatoio.
La bravura del regista risiede nel saper girare divinamente non solo le scene d’azione ma a rendere eccellenti anche i momenti piu’ introspettivi e di stallo.
La fotografia cupa e dark (gia’ sperimentata ottimamente in Collateral)è perfetta per una Miami lontana parente di quella che conosciamo, solitamente ricca di spiagge,sole e colori che qui fanno da timido sfondo ad un mondo imbastardito all’inverosimile.
Davvero eccellenti anche le musiche con Audioslave,Mogwai,Linkin Park piu’ Jay-Z e Moby a farla da padrone.
Purtroppo pero’ non si puo’ certo salvare totalmente “Miami Vice”,questo film infatti ostenta una confenzione davvero invidiabile ma è il contenuto a deludere spaventosamente,oltre infatti alla (notevole) banalita’ della storia,si riscontrano altre pecche tra cui un finale orribilmente stucchevole,una recitazione poco convincente,ed una storia d’amore che definire ridicola è poco.
Per Mann il rischio era alto,a mio avviso il regista ha dimostrato ancora una volta di possedere una tecnica che la stragrande maggioranza dei suoi colleghi si sogna,ma purtroppo è notorio che cavar sangue dalle rape è impresa impossibile.