a single man regia di Tom Ford USA 2009
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a single man (2009)

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locandina del film A SINGLE MAN

Titolo Originale: A SINGLE MAN

RegiaTom Ford

InterpretiColin Firth, Julianne Moore, Matthew Goode, Ginnifer Goodwin

Durata: h 1.39
NazionalitàUSA 2009
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2010

•  Altri film di Tom Ford

Trama del film A single man

Un professore si ritrova improvvisamente solo dopo la morte del suo compagno, con il quale aveva condiviso sedici anni di vita.

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Voto Visitatori:   6,55 / 10 (63 voti)6,55Grafico
Voto Recensore:   6,50 / 10  6,50
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Voti e commenti su A single man, 63 opinioni inserite

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StIwY  @  23/10/2015 13:01:29
   5 / 10
Non si capisce dove si voglia andare a parare. Sembra sorta di brochure per omosessuali. L'introspezione della perdita del suo amante gay è superficiale, non lascia nulla; e ci se ne dimentica subito dopo la fine. Guardacaso, c'è lo zampino di uno stilista dietro....meglio si limiti a fare appunto solo lo stilista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  03/09/2015 18:21:45
   8 / 10
Molto bello ,teatrale,drammatico con anche un pizzico di humor nero.
Esteriormente ed esteticamenteperfetto e glaciale come il protagonista,interiormente vulcanico e ribelle come il gigolò spagnolo.
Grande prova di Firth,che spesso invece non mi aveva convinto (con filmacci tipo Tata Matilda).. qui giustamente candidato all'Oscar..
Momento più bello del film la scena con Julian Moore istrionica e folle,il tutto condito da una grandissima colonna sonora.

Garal  @  23/09/2014 23:47:08
   7½ / 10
Film di gusto ed eleganza, si vede che c'è dietro la mano di uno stilista.
Ottimo Firth, capace davvero di farci mettere nei suoi panni nonostante tutto. Malinconico e ricco di vitalità a tratti, questo è uno dei pochissimi film del genere che mi sia piaciuto, e il merito va sicuramente alla forte emotività che invade ogni scena e che resta fino alla fine, fine che non si fa attendere troppo, scelta giustissima altrimenti c'era il rischio di annoiare a morte. Fortunatamente ogni tanto qualcosa di serio e di classe si vede ancora...

DarkRareMirko  @  14/05/2014 00:44:34
   8 / 10
Veramente un gran bell'esordio per lo stilista Ford, con bravi attori (Firth è misuratissimo).

Magari il rapporto prof/ragazzo non è dei più credibili, ma stupiscono la ricostruzione storica e la freschezza dei dialoghi.

I temi e la trama non sono facili e felici (anzi, si finisce la visione decisamente mogi), certi momenti sono weird, ma se il film viene inteso secondo il taglio che il regista ha presumibilmente voluto dare (una normalizzazione dell'omosessualità, qua comunque posta in modo pessimista), si può uscire comunque soddisfatti.

Tutto curato: regia, script, fotografia ed accorto il non aver voluto strafare con un minutaggio superiore ai 92-93 minuti.

Quoto cmq sull'antipatia di una sempre brava Moore.

david briar  @  21/03/2014 23:04:17
   7 / 10
"A single man" è un film che punta molto alla perfezione stilistica,sotto ogni punto di vista,e si nota una certa maturità per un regista all'esordio,che però a tratti pecca di manierismo,grave difetto in un'opera prima.

Il film cerca di raccontare la vita di un uomo attraverso una sua giornata,trovando una caratterizzazione stratificata del suo modo di essere e di pensare.Colin Firth è molto bravo a rappresentarlo,alla sua migliore interpretazione,e viene la voglia di vederlo più spesso in ruoli del genere.Il resto del cast,a parte l'ottima Julianne Moore,non raggiunge picchi simili,e a volte manca di intensità,come nel caso dello scialbo Nicholas Hoult.

In tutta la raffinata perfezione dei vari comparti(una fotografia memorabile divisa fra colori da fiaba e tonalità più pesanti,una stupenda colonna sonora,una regia elegante,una grande cura degli ambienti e degli oggetti)in certi momenti-chiave manca l'emozione sincera,anche per la superficialità di alcuni dialoghi un po' sconclusionati .Invece,il finale risulta più sensibile e appassionante,capace di scatenare riflessioni differenti sull'uomo e sul senso della sua vita.

Un buon film,che poteva essere ancora meglio se Ford avesse indirizzato la bussola più verso il cuore che verso l'estetica,non è riuscito ad abbandonare il suo spirito preponderante da stilista di moda.E difatti "A single man" in alcuni momenti(pochi,per fortuna) più che un film sembra più una passerella degli artisti che ci hanno partecipato per mostrare il loro sontuoso talento,proprio come se fosse una sfilata..

LordWotton  @  24/02/2014 21:39:24
   8½ / 10
poetico, mi aspettavo tutt'altro e mi ha stupito, elegante ma crudo, assolutamente consigliato

bm_91  @  12/02/2014 10:50:15
   7 / 10
Trovo Colin Firth un attore estremamente versatile, peccato che gli facciano fare quasi sempre ruoli stupidi o da impiastro patentato. Con questo film dimostra di essere molto più di ciò che gli altri vogliono far sembrare.

Tuonato  @  02/01/2013 16:06:18
   8½ / 10
Ho un debole per gli anni 60 ed alcun pregiudizio per uno stilista finocchio (forse è un tantinello più di questo) che abbia ambizioni di regia; d'altro canto oggi c'è chi passa con incauta noncuranza dalla radio alla tv, dal grande schermo alla penna delle più sopraffine (sono sarcastico, sia chiaro!).
Il tema dell'omosessualità è qui usato solo come esca, uno spunto per arrivare infine all'amore e più in generale al senso della vita.

<<dallo specchio mi fissa di rimando
non tanto un volto quanto l'espressione di una difficoltà
...del resto il mio cuore è spezzato
mi sembra di affondare, di annegare, non riesco a respirare.>>

George è un uomo, gay ma sempre "uomo", sull'orlo del baratro a causa dell'impossibilità di cancellare il ricordo del suo grande amore scomparso in circostanze tragiche.
Tom Ford svolge un lavoro di gran classe colle inquadrature e sui colori (da applausi il passaggio dal grigio alle tonalità vive nei rari momenti in cui George si accorge del mondo che lo circonda), dosa con cura i tempi di alternanza tra cronaca e flashback, confeziona nel complesso un film elegante, delicato, intenso, pieno.
Colin Firth (George) si conferma attore straordinario, incredibilmente naturale nei panni di un gay e inappuntabile nel suo stile british.
Persona che stimo anche per l'impegno nel sociale, a proposito della 'Proposition 8' californiana (annullamento del diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso) disse
<<Se una cosa del genere, una cosa talmente retrograda, è stata approvata nel 2008 allora forse non abbiamo ancora fatto nessun progresso. Sto interpretando il ruolo di un uomo che, vivendo nel 1962, non si vede riconosciuti alcuni diritti fondamentali in quanto gay; forse siamo ancora nel 1962>>
Viste la sua levatura e la sua "italianità" mi chiedo del perché non sia mai stato coinvolto in progetti con registi italiani.

turisalvo  @  08/10/2012 18:59:12
   7½ / 10
Questa pellicola di debutto di Ford che non è sicuramente un capolavoro ma è un film piacevole rispecchia conpletamente lo stile e l'eleganza del regista.
La pellicola è ben diretto e ben interpretato (tra tutte spicca la grandissima interpretazione di Firth).
Inoltre da apprezzare il tono dolorosa e raffinata insieme con la stupenda colonna sonora e le scenografie curate nei minimi dettagli con dei bei chiaroscuri, primi piani, pause e campi lunghi.

nyc93  @  03/10/2012 17:46:12
   7½ / 10
Molto bello e affascinante come film, ottime le interpretazioni di tutto il cast, sopratutto quella di Colin Firth

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  17/09/2012 20:47:30
   6 / 10
Un film che vuole essere elegante, lo è a partire dagli abiti (come potrebbe essere altrimenti visto il regista) passando per la cura maniacale di ogni singolo dettaglio di una inquadratura.
Peccato che tanta perfezione stilistica sia poi sterile nella resa dello stato emotivo del protagonista.
Nulla da eccepire nemmenno sulle interpretazioni, molto sentite di tutti gli attori ma non basta un film deve anche avere un'anima e sembra che Ford l'abbia venduta alla dea della perfezione.

gemellino86  @  11/09/2012 13:59:48
   6½ / 10
Film impegnato di un regista esordiente. Nel complesso è abbastanza discreto ma certamente non memorabile. Bravissimo Firth.

e 82  @  06/06/2012 17:51:13
   8½ / 10
Può CONTENERE SPOILER
George Falconer, insegnante di lettere gay nella California del '62. Il film racconta la sua vita in un giorno, che per lui è decisivo, è il giro di boa perché, l'ha già deciso, quello sarà il giorno in cui si ucciderà.

Il film si apre con le immagini di un incubo ricorrente. Come in un liquido amniotico, il protagonista fluttua nell'acqua. E' in una sorta di limbo, metafora della sua vita in cui, senza respirare (né Vivere), è perso nelle memorie e nell'attesa, dopo che il suo compagno è morto in un incidente stradale.

Un perfetto connubio di immagini e musiche, entrambe evanescenti, misteriose, oniriche e anche un po' inquietanti, poi via via sempre più struggenti (il bacio che dà al corpo di lui privo di vita).

È il ritmo dei battiti cardiaci a portarci sulla ricostruzione della scena dell'incidente, non a caso ambientata in uno scenario innevato, simbolo del GELO EMOTIVO, della vita che si ferma, prima di riprendere in un' al di là in cui il protagonista pare proiettarsi e confidare.

Il film ci fa entrare nei pensieri di George Falconer, un uomo intelligente, riflessivo e depresso, distrutto dal dolore che deve affrontare da solo visto che la sua relazione era omertosamente invisibile per la famiglia e per la società. Non ha potuto partecipare ai funerali, né vedere il suo compagno per un ultima volta.
E se dall'esterno continua ad apparire il preciso e distaccato George di sempre, il suo dolore è SOFFOCATO all'interno.

L'unico spiraglio di verità e sincerità è l'amica Charlotte, personaggio forte e ben caratterizzato, che rappresenta quasi il suo COMPLEMENTARE lato caratteriale, di cui riusciamo a capire abbastanza anche dalle poche cose che sappiamo, interpretata da un'ottima Julianne Moore.


Per George ogni cosa è un ricordo. Del resto chi non vive il presente, chi sa di non avere futuro, non può che guardare continuamente a ciò che ha perso. Tutti i ricordi e le emozioni sono soffocati dentro. È tutto misurato, contenuto.
Le immagini rispecchiano in modo originale e perfetto quest'essenza: fotografia curatissima, dettagliata, dai toni poco saturi, sbiaditi, che SI ACCENDONO di luce e colore nei momenti in cui lui prova emozioni (quando ricorda, quando qualcosa attira la sua attenzione, quando è sereno con la sua amica…).
GENIALE! E molto piacevole da vedere.

Tanto curate le immagini quanto l' AUDIO. Il perfezionismo del regista arriva fino agli effetti sonori, i rumori ovattati…

Altro elemento chiave è il TICKETTìO dell'orologio, preso come simbolo: i secondi che si sentono nel film, a volte addirittura rallentati, sostituiscono i battiti del cuore, quasi che dalla Vita, dalle emozioni si passi alla sopravvivenza misurata, dolorosa e senza slanci.
Nel folle bagno notturno col ragazzo lui dimentica l'orologio, che si rompe. La fredda razionalità si ferma, ricomincia a Vivere, più che a sopravvivere.

Un'altra ottima scena è quella in cui George, saputo della morte del compagno, corre da Charlotte e il rumore assordante e ovattato della pioggia è l'unica cosa che sentiamo. Rende molto bene il senso di irrealtà e shock di certi momenti.

Visivamente invece uno degli elementi ricorrenti sono i primi piani in dettaglio sugli occhi. Figura anche l'omaggio a Psyco.

Verso il finale del film il suo sogno ricorrente cambia: c'è finalmente serenità nella sua vita, ha trovato nuovo entusiasmo, decide di non suicidarsi più. Il destino sarà beffardo. Ma tutto sommato il film lascia una piacevolissima sensazione, un po' come nel film "IL RICCIO" -non leggete se non avete visto il riccio-

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Non sono molti i film occidentali che affrontano il tema della morte, tema di cui il protagonista parla più volte col ragazzo e nella bellissima lezione in aula.


Molto belli i dialoghi e i pensieri affidati alla mente di George, sarebbero tante le citazioni da prendere da questa pellicola.

Trixter  @  28/03/2012 08:17:55
   5 / 10
Questo Firth in odor di finocchio non è che mi abbia un granchè convinto. Il film è molto curato, elegante, a tratti ricercato. Ma decisamente senz'anima. Le interpretazioni sono buone ma il contesto patinato rende il tutto troppo affettato e quasi innaturale. Insomma, molto fumo e poco, pochissimo arrosto per un film in rampa di lancio ma che non decolla mai. Molto bello il discorso del prof Falconer sulla 'paura'. Nel complesso, però non mi sento di consigliarne la visione.

elmoro87  @  22/03/2012 11:47:09
   5 / 10
Ehm... no, proprio no... Polpettone melodrammatico noiosissimo e privo di spirito... non discuto sull'interpretazione di Coli Firth che è buonissima (anche se ha fatto di meglio), ma tutto il resto non mi è piaciuto... che marons...

3 risposte al commento
Ultima risposta 26/03/2012 20.25.36
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Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  01/02/2012 18:41:48
   8½ / 10
Un film riflessivo, malinconico ed intenso, diretto con grande disinvoltura e profondità dallo stilista Tom Ford, che si avvale di una recitazione fine e di alto livello, con attori di grande talento come Colin Firth e Julianne Moore e di un lato tecnico molto curato e minuzioso, dalla fotografia eccellente e dalla colonna sonora da brivido. Molto ben riprodotti sono anche i costumi indossati dagli attori, così come suggestive e impeccabili sono le scenografie e le ambientazioni in cui prendono luogo le vicende.
Il film, oltre ad essere come già ribadito molto ben realizzato, acquista punti forza anche nella sceneggiatura, liberamente ispirata all'omonimo romanzo di Christopher Isherwood, che, dialogo dopo dialogo e scena dopo scena, diviene sempre più intensa e malinconica, con momenti di grande tensione emotiva, imponendo fortemente un messaggio profondo: un messaggio di Vita. Infatti, quando il protagonista, interpretato divinamente da Colin Firth, pianifica, rassegnato, tutto il necessario per la propria dipartita, egli si accorge di come quel giorno specifico, in cui lui stesso per il troppo dolore e per il tormento si stava per togliere la vita, possa diventare per lui importante e più prezioso che mai. Ma proprio quando si ritrova la forza interiore con la quale è possibile rialzarsi e continuare ad andare avanti, quasi per uno scherzo del destino, ecco che si cade a terra e si sospira con un fil di voce: "Alla fine, lei è venuta a prendermi". Epilogo da brividi, per un film ricco di emozioni e di significato, da vedere almeno una volta nella vita.

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/03/2012 18.21.30
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marimito  @  09/01/2012 22:09:44
   7 / 10
Spettacolare Colin Firth, meravigliosa Julianne Moore.. l'amore fra esseri umani, di qualunque genere essi siano mostrato nelle sue debolezze, dinanzi all'assenza ed al vuoto.. tutta la debolezza umana è qui rappresentata nella sua solitudine.. il messaggio di speranza (il prof. ritrova la voglia di vivere perchè è la vita stessa che gliela restituisce, così come gliel'aveva tolta) si infrange, però, nella morte che arriva improvvisa.. un finale che spegne ogni entusiasmo.. e che delude..

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  20/09/2011 01:05:49
   7 / 10
Come il romanzo da cui è tratto ("Un uomo solo" di Christopher Isherwood), è un film elegante ed impenetrabile, apparentemente profondissimo ma incapace di farci vivere il disagio sociale del protagonista (che nella pagina, in realtà, era spiegato con spreco di prosa sublime ed inaccessibile).
Al di là dell'incredibile ricercatezza formale dell'opera e dei suoi temi eclatanti, resto col rimpianto di non aver afferrato pienamente il senso di questa storia, trasposta sullo schermo dallo stilista esordiente alla regia Tom Forsd con tale e tanta ricchezza da risultare ora incantevole (come quando i colori della fotografia si accendono e si spengono a seconda del grado di attenzione del protagonista), talora freddo e stucchevole. Ciò che non si discute è la meravigliosa recitazione di un superbo Colin Firth e della splendida Julianne Moore, l'amica nevrotica e sola del professore. Bellissime anche le musiche.

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  26/07/2011 10:02:58
   5 / 10
Tom Ford, sei un uomo bellissimo, dalla creatività sofisticata e dall'eleganza magistrale.
Sai disegnare abiti fantastici, camicie dal taglio impeccabile, occhiali che sono già un cult. Sai andare oltre le mode perchè hai compreso l'essenza della moda e dello stile.
Sei un figo.
Ecco, continua a fare lo stilista, te ne saremo grati.

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Scuderia2  @  14/06/2011 16:27:14
   6½ / 10
A SINGLE MAN l'ESSENZA di Tom Ford Pour Homme.
Ginepro,tabacco,cuoio e note persistenti di finocchio.
Diverso con Stile.

la_gradisca  @  02/04/2011 20:55:54
   4½ / 10
Non mi ha convinto.
Apprezzo Tom Ford come stilista e senza dubbio il film è impreziosito dai costumi e dalle scenografie.
Ma A single man non parte mai, la sceneggiatura non è abbastanza attraente da reggere il film.
Terribile il doppiaggio di Colin Firth.

stella88  @  01/04/2011 19:19:37
   5 / 10
Ho apprezzato molto l'eccellente interpretazione di Colin Firth, ma il film è totalmente privo di emozioni e sentimento. Noiosissimo.

LoSpaccone  @  05/03/2011 15:35:51
   5½ / 10
Qella bella patina da spot per profumi inganna per i primi minuti ma alla lunga il mix leccato di volti, immagini e situazioni esasperatamente glamour non riesce a nascondere il vuoto di fondo di un film che dice davvero poco se non la banale verità che il lutto in una coppia omo è doloroso quanto in una coppia etero. Ad essere onesti qualche bel passaggio non manca ma nell'insieme la cifra stilistica di Ford si rivela snervante e manierista.

Invia una mail all'autore del commento elvis84  @  05/03/2011 14:19:50
   6½ / 10
Bravo il protagonista. Ottima fotografia e l'atmosfera.
Ci sono diverse cose originali e caratteristiche in questo film,ma la storia è un po troppo piatta.

ste 10  @  25/02/2011 23:16:46
   7½ / 10
Toccante con Colin Firth in gran forma

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  23/02/2011 11:07:14
   6 / 10
Il film racconta della solitudine di un uomo di mezza eta' che ha da poco perso il suo compagnoi di vita in un incidente...
I momenti migliori del film li viviamo all'inizio...assistiamo alla routine quotidiana del professore spezzata dalla telefonata che lo avverte della tragedia e non da meno del fatto che non potra' avvicinarsi piu' al suo amore perche "il funerale è riservato alla famiglia"!
Ecco come vanno in fumo 16 anni di convivenza non riconosciuti dalla societa' degli anni '60.
Poi il film si perde e diventa freddo e distaccato,non ti emoziona nemmeno il finale che dovrebbe rappresentare la summa della tragedia ma anche il ricongiungimento di un amore...niente,nessuna emozione traspare,peccato!
Ma è pur sempre un film "debutto"...
Un "6" di incoraggiamento!

Frankys  @  23/02/2011 09:05:07
   6½ / 10
Un film senza dubbio fine, elegante, toccante, particolare con Colin Firth in stato di grazie. Raffinata la fotografia, la scenografia e molto eleganti i costumi !
Un film significativo, che insegna anche delle cose. Tuttavia a quest'opera manca qualcosa, manca quella cosa che alla fine del film ti lascia qualcosa. Infatti si dimentica in fretta !

Un buon esordio per lo stilista Ford, ma nulla di più.

Lory_noir  @  22/02/2011 19:23:39
   6½ / 10
Non ho afferrato profondamente il messaggio di alcuni momenti. Mi ha dato la sensazione di voler rendere astruso un concetto molto semplice: carpe diem. Ho apprezzato la prova di Colin Firth e Julienne Moore. Non è malvagio ma poteva essere di molto migliore.

ifry  @  22/02/2011 11:49:49
   7 / 10
E' stata una sorpresa. mi aspettavo un film totalmente diverso. altri tempi di visione. una storia un pò più complessa... non so neanche io cosa avessi in mente.

Il film è elegante, raffinato, molto leggero ed intimista. difficile da definire. In un certo senso anche intimo.

Belle le musiche, strepitosa la regia. lo rivedrò con piacere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  18/10/2010 18:38:01
   7 / 10
ATTENZIONE. Il commento potrebbe contenere anticipazioni.

La morte del tuo amato. La solitudine. La depressione. Il mal di vivere e il desiderio di farla finita. Certo lo stilista Tom Ford non poteva trovare tematiche più forti e delicate per quella che è in assoluto la sua opera prima. Film intimo se c'è n'è uno, A Single man racconta la giornata (perfetta la corrispondenza con l'Unità di Tempo Aristotelica) di un 50enne professore universitario, sconvolto dalla scomparsa 8 mesi prima del suo compagno.Un amore omosessuale libero e vero, mai osteggiato da nessuno. Un amore fortissimo, devastante, la cui fine il protagonista non riesce ad accettare.
George si sveglia e decide che quello deve essere il suo ultimo giorno di vita, prende una pistola e va al college.George è annegato, completamente in apnea, immerso nel ricordo del sua amore scomparso. Solo con la morte potrà ricongiungersi a lui e sentirsi ricambiare il bacio della scena iniziale, il bacio, allo stesso tempo, della morte e della nuova vita.
Il primo merito del regista è quello di aver scelto Firth nel ruolo del protagonista. Il film, come dicevo, è talmente intimo e umanamente complesso che un'eventuale scelta sbagliata nel ruolo di George gli avrebbe tolto quella capacità emozionale che già difficilmente riesce a mantenere. George non ha più nessuna ragione di vita, tutti i suoi pensieri sono incentrati nel ricordo dell'amato (con cui stava da 16 anni). Il tempo non passa mai per un depresso che ha scelto di farla finita. Ford inquadra più volte gli orologi, sembra tutto fermo, la giornata scorre lentissima, tutti noi aspettiamo solo il momento inevitabile del suicidio. George cerca più volte di trovare il coraggio, quel coraggio primordiale e meschino di uccidere sè stesso. Per lui ogni giorno è semplicemente un avvicinamento alla fine, il presente non ha alcun senso. In realtà però, c'è ancora qualcosa dentro di lui che vuol vivere. A questo proposito Ford usa un espediente geniale. Ogni volta che George, fosse anche soltanto per un attimo, si riconcilia con la vita, prova una qualsivoglia gioia, vive un'emozione che credeva di non poter più vivere, ogni volta che succede qualcosa di bello nella sua grigia vita (o giornata in questo caso), le cose intorno a lui acquistano colore, tutto si fa molto più intenso, vivo, e così di conseguenza la fotografia. Danzare con una sua vecchia fiamma, parlare con una bambina, rischiare ancora di innamorarsi con un suo studente, tutto fa sì che qualcosa dentro George rinasca di nuovo e in qualche modo lo ancori al presente e al futuro. Ma il destino è beffardo e la morte lo colpisce proprio quando, forse, aveva deciso di non desiderarla più. A questo proposito l'infarto può anche esser visto come la deflagrazione di un accumulo di piccole gioie che da tempo non assaporava più. Un infarto che, paradossalmente, porta alla morte per un eccesso di vita.
La regia di Ford è impeccabile, la fotografia mostruosa, l'eleganza di musiche e inquadrature eccezionale. Il problema è che non raggiungiamo mai il livello emozionale al quale una tale grande sceneggiatura doveva portare. Ford sembra essere troppo autreferenziale, portare troppe cose del suo mondo dentro il film, vestiti, acconciature, elganza in genere, anche alcuni dettagli "omosessuali" che a mio parere cozzano un pò con la psicologia di George, tutto fuorchè personaggio voglioso, libidinoso, ambiguo. George ha una grande integrità morale, ha semplicemente vissuto una straordianaria storia d'amore e nel rispetto di essa rinuncia a qualsiasi altro contatto gli venga proposto, anche quello di bellissimi ragazzi disposti a stare con lui (anche in questo caso l'autoreferenzialità di Ford con l'utilizzo di 2,3 modelli nei ruoli chiave).
Rimane comunque una grande pellicola, introspettiva e dolorosa, anche se è un Dolore raccontato con la Testa, e non con il Cuore.

mr orange  @  24/08/2010 22:42:13
   6 / 10
a tratti un pò troppo noioso, prende punti invece per qualche buon dialogo e per alcune tematiche sviluppate bene.

kuiki7  @  22/08/2010 13:47:14
   7 / 10
Film a ritmi un po' lenti, soprattutto nella prima parte. In sostanza discreto e molto buona l'interpretazione di Firth.

Snooperfly  @  25/07/2010 01:24:05
   2 / 10
Un film da reietti night closing party.
Era meglio vedere la corazzata Potemkin con sottotitoli in cecoslovacco.....

despise  @  28/06/2010 15:29:12
   5 / 10
Il ritratto di un uomo distrutto, mi è sembrato molto artefatto e poco realistico, in più il ritmo latita ed alcuni flash-back sono realmente soporiferi.
Bella l'interpretazione di Colin Firth, per il resto non mi è piaciuto.


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paride_86  @  18/06/2010 04:33:06
   7 / 10
L'esordio di Tom Ford alla regia è un film di classe, impeccabile nella fotografia e, in generale, a livello estetico. Il suo pregio più grande, però, è la giustamente premiata interpretazione di Colin Firth, attore che meriterebbe più spesso ruoli da protagonista.
Forse sarebbe valsa la pena di approfondire un po' di più il personaggio femminile della vicenda, oppure di analizzare meglio l'intreccio della passata relazione con il compagno morto, che viene raccontata più a parole che con le immagini, ma va bene anche così.
Impeccabile la regia a parte nel finale, dove forse indugia troppo su Colin Firth con un montaggio che non mi è piaciuto per nulla. Ma è l'unica sbavatura da questo punto di vista.

atramblog  @  16/06/2010 12:35:46
   9½ / 10
Consiglio a chiunque non avesse ancora visto il film di leggere prima il romanzo di Christopher Isherwood, "Un uomo solo", pubblicato in Italia da Adelphi. Meravigliose entrambe le opere, di Ford e Isherwood, quasi complementari. E' spesso arduo riuscire a ripercorrere l'atmosfera di un libro in un'opera cinematografica, ma non è questo il caso. La fotografia, la scenografia, gli attori, tutti concorrono alla realizzazione di un film intimo e profondo, che riesce ad arricchire un romanzo già di per sè completo. Da vedere, magari da soli.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  04/06/2010 10:55:01
   7 / 10
Sono un po' confusa. Il melodramma vissuto dal professore protagonista è terribile, evidente, devastante. Nello stesso tempo mi rendo conto di aver provato anche una sorta di fastidio nei suoi confronti. Firth ha dato indubbiamente un'ottima prova, ma in alcuni momenti del film mi sono sentita "fuori", non coinvolta, sola anch'io. Forse era questo l'intento di Ford? Non lo so, francamente. Perfetta la Moore ed il suo personaggio, ipnotizzante la colonna sonora.
E' un esordio dignitosissimo, riuscito in parte, ma assolutamente interessante.

jason13  @  01/05/2010 09:38:34
   5 / 10
Mah....si puo' vedere ma facilmente dimenticabile. Bravo il protagonista.
Che tristezza questi film del nuovo decennio....

Suskis  @  30/04/2010 09:48:24
   6 / 10
Ok, è un esordio, per cui credo sia dovuto tenerne conto. Colin Firth è davvero bravo e, anzi, da solo regge tutto il film. Il problema è che il livello di patina della pellicola è tale da farlo sembrare un lunghissimo videoclip (con punte davvero esagerate). Anche la Moore è brava, ma è il suo personaggio ad essere ben misero, per cui il risultato è quel che è. Il finale è la cosa peggiore del film:

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Wally  @  27/04/2010 19:43:32
   6½ / 10
Caruccio... Peccato per il finale un pò buttato li ma il resto non è per niente male!

Colin Firth davvero ottimo nella parte... A tratti mi ha ricordato esteticamente il protagonista di A Serious Man e a livello caratteriale mi ha ricordato molto Nanni Moretti in Caos Calmo!

La Moore è uno spettacolo! Davvero stupenda...

Ottima la colonna sonora e davvero una bella trovata i passaggi in technicolor durante la pellicola!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  21/04/2010 11:49:31
   6½ / 10
Basato sul romanzo di Christopher Isherwood l'esordio alla regia di Tom Ford è un film riuscito solo in maniera parziale. Lo stile è elegante e snob. La storia, nonostante il suo essere così drammatica e struggente, risulta fredda e lo spettatore non riesce ad essere completamente coinvolto. Molto bravo Colin Firth, più bella che brava Julianne Moore in questa occasione. Il finale sembra troppo da fiction televisiva.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  20/04/2010 01:02:03
   6 / 10
Film formalmente perfetto, contiene nella sue forzature estetizzanti il proprio limite. L'eccesso narcisistico di Ford e il suo rispecchiarsi nelle vicende di un dandy di mezza età, alla lunga risulta stucchevole.

Jumpy  @  15/04/2010 11:59:53
   6 / 10
Tecnicamente e stilisticamente perfetto, ma non c'è altro: il film mi è sembrato vuoto e senz'anima

Rand  @  23/03/2010 15:29:30
   7½ / 10
Il rigorismo formale di ford si traduce in una ricerca dell'estetica che può risultare a tratti manichea ma la ricerca trascende il senso del film. Indubbiamente la storia potrebbe risultare banale e furbamente esistenziale se non ci fosse di mezzo il mezzo cinematografico. In questo Tom Ford almeno per ora dimostra di avere le idee chiare, senza farsi prendere troppo la mano da una storia "alla Ozpetek" per dire, riesce a dare spessore e complessità ai pochi personaggi presenti sullo schermo. Prima di tutto è la storia di un uomo singolo, nascostamente gay, che come dice all'inizio si traveste da George, tranquillo e distinto professore di college che rappresenta l'archetipo della figura maschile di quel periodo. Colin firth è ambiguo, ma il suo stile non lo è, una perfetta catarsi di Cary Grant per intenderci, mentre gli occhiali lo avvicinano ad un intellettualmente Clark Kent.
Il semplice atto del vestirsi è un rito che viene curato nei minimi dettagli, per poi indirizzare la storia verso un analisi dettagliata della solitudine, del angoscia, della vita passata..
Musica a tratti straniante ma notevole, attori iconici ma perfetti, il sudetto protagonista, Julienne Moore in una parte un pò limitata ma credibile. c'è anche James Dean! scenografie perfette, fotografia anche, un piccolo gioiello di maniera, in cui le inquadrature scrutano gli occhi degli uomini e dele donne, contemplando la loro ambiguità. ONIRICO.
IL REGISTA E DA TENERE D'OCCHIO..

SANDROO  @  10/03/2010 11:39:03
   4½ / 10
La trama è simpatica anche se a tratti è imbarazzante come i film di Fantozzi e si lascia guardare anche se non è troppo fluida; ma poi.........
CHE NERVI!!

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1 risposta al commento
Ultima risposta 26/03/2010 17.50.14
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willard  @  22/02/2010 14:52:20
   7 / 10
Considerando l'estrazione del regista direi che lo stile non manca di certo (a volte forse anche un po' troppo ricercato), la storia è toccante per chi sa cosa sono i veri sentimenti e il ballo di Colin Firth con Julianne Moore (bravissimi) vale da sé il prezzo del biglietto.
Bella fotografia e belli gli abiti di Colin Firth (ma chi li avra disegnati?)

memento87  @  17/02/2010 23:34:19
   10 / 10
la perfezione dell'immagine e l'espressione di un dolore muto che urla dall'interno|

5 risposte al commento
Ultima risposta 15/04/2012 18.38.19
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InsolitoEs  @  13/02/2010 02:59:29
   4 / 10
E tutto il resto e' gioia !!
Un film ....uno dei tanti ...da dimenticare.

Violabianca  @  12/02/2010 16:36:37
   7½ / 10
Certo la cura formale del film lo rende a tratti artefatto ma il regista-stilista Tom Ford ha riversato nel suo progetto la stessa cura dell'eleganza e del particolare con cui firmerebbe le sue collezioni e in questo io vi vedo un suo modo per esprimere il coinvolgimento emotivo nella storia piuttosto che un demerito.
Se al protagonista, eccezionalmente interpretato da Colin Firth, non si scompiglia mai la camicia per tutto il film, e' nel suo animo che si compie la tragedia della perdita della persona amata e della solitudine di cui pero' non puo' e non deve, nella America borghese anni '60, far trapelare un segno. E quando dimentica di essere uno stimato professore universitario e parla con nuova voce ai suoi studenti (bellissimo il discorso sulla paura), e' un tentativo fallito di uscire allo scoperto perche' i tempi non sono ancora maturi che aumenta solo il suo sconforto. Eppure nella sua drammaticita' A single man ha dei momenti in cui ci fa sorridere

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER e il finale beffardo non annichilisce completamente perche' mitigato da un intenso momento di felicita'. Un ottimo esordio per Tom Ford.

forzalube  @  12/02/2010 02:03:13
   5½ / 10
Questo film sembra uno spot all'industria del tabacco (e già questo è un grave difetto).
Stilisticamente, poi, risulta quasi insopportabile con questi continui flashback, ralenti, immagini costruite come quadri immobili, colonna sonora melodrammatica sempre sparata al max, ecc.
Sinteticamente potrei dire come qualcuno che mi ha preceduto: davvero troppo patinato.

A salvare parzialmente il film ci sono la maggior parte dei dialoghi

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.

Invia una mail all'autore del commento stefano  @  28/01/2010 12:32:24
   2 / 10
veramente non dovrei dare voto, visto che ci siamo alzati a metà per utilizzare in modo migliore una preziosa ora di vita. Peccato, perchè il soggetto poteva essere anche interezzante e Colin Firth è bravo, non lo scopro certo io, ma tutto è raccontato in maniera irritante, con una regia che ceca di essere "artisitca" ma è solo soporifera. Assistere ad una sfilata di Ford sarà sicuramente più avvincente...

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Ultima risposta 23/03/2010 15.31.16
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Silver  @  28/01/2010 00:53:16
   8½ / 10
8½... A voi Colin Firth non ricorda il grande Marcello Mas*****nni nell'omonimo film?
Il senso di bellezza, purezza e il gusto della perfezione di quest'opera sono disarmanti. La regia, seppur non complessa e soprattutto essendo la prima di Tom Ford, mi sento di dire che è praticamente perfetta. Posso affermare certamente, da persona cosciente e pensante, che questo film piscia in testa ad altri come Avatar che fanno così tanti incassi da far rabbrividire la storia di quello che era il cinema. Film che vengono esaltati ed acclamati dalla folla, ma per quale futile motivo? Io non ci vedo una storia, io non ci vedo una REGIA, io non ci vedo una FOTOGRAFIA, io non ci vedo un'ANIMA. Tornando al nostro A single man, la fotografia è superba (la VERA fotografia, non quella digitale), lo sgranato sempre presente nelle inquadrature e le impeccabili ricostruzioni scenografiche anni 60 sono da applausi. Originale che i colori diventano più saturi e l'immagine meno sgranata nei momenti in cui il protagonista prova una determinata sensazione. Bellissima la citazione a Psycho nella scena del parcheggio dove, chi sa, non può non rimanere di stucco nel vedere una sorta di James Dean alla cabina telefonica. Le inquadrature degli occhi, sono fantastiche. Tom Ford è oppresso dalla bellezza, le inquadrature e la loro pulizia lo dimostrano, tutti gli occhi raccontati dal regista sono perfetti, di colori stupendi e soprattutto MAI banali. Questo film racconta l'amore che tanti definiscono "innaturale" come qualcosa di così semplice che persino un bambino di 2 mesi potrebbe capirlo. Ma vogliamo parlare delle musiche?? Le musiche... i violini e i violoncelli presenti nelle scene più disperate sono da far accapponare la pelle, spero vivamente che questo non sia il primo ed ultimo film di Ford, qui aveva un romanzo su cui basare la sua storia e speriamo in futuro in una sua opera "completa" e soprattutto speriamo che film come questo non passino ingiustamente inosservati.

Giorgia77  @  27/01/2010 22:51:57
   7 / 10
“A Single Man” e’ certamente una pellicola non banale, un’ambiziosa opera prima, ma non un capolavoro. E’ errato a mio avviso intravvedervi una sorta di apologia dell’omosessualità (anzi…), e per alcune buone ragioni: la prima dipende dalle modalità con cui sono offerti, in esordio, alcuni scorci di intimità; la seconda è legata alla collocazione spazio-temporale degli eventi, in un’America lontana, conservatrice, nel pieno della guerra fredda (i riferimenti alla crisi missilistica di Cuba si ripetono con regolarità), e ancora ignara della portata e delle conseguenze dei movimenti giovanili, già all’orizzonte; la terza è legata al fine perseguito senza sosta - quasi ossessivamente - dal regista, ovvero la ricerca del bello, ovunque dimori. In un contesto di questo genere il legame spezzato tra il protagonista ed il partner - per quanto intenso - appare accidentale, quasi una nota stonata in un’atmosfera vintage di pur stucchevole grazia, entro cui nulla risulta eccessivo, ridondante o fuori luogo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/01/2010 02.19.39
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Estonia  @  26/01/2010 10:00:49
   7½ / 10
L’esistenza per George, dopo la morte del compagno, ha ormai perduto ogni senso nonostante la corazza di impeccabile distacco e autocontrollo che gli consente di tenere il mondo lontano da sé e di arginare in qualche modo la disperazione. Ma l’incapacità di elaborare il lutto indirizzerà inevitabilmente il suo percorso interiore verso la scelta del suicidio, che egli organizzerà con meticolosa precisione e con una calma irreale. Nel suo ultimo giorno di vita ogni dettaglio, ogni oggetto acquista un significato preciso, così come ogni gesto o incontro occasionale. E sarà proprio uno di questi incontri che gli farà riscoprire l’armonia e il gusto delle piccole cose facendolo uscire dal suo mondo di solitudine narcotizzante e assoluta, anche se il destino beffardo lo inchioderà nel momento stesso in cui sarà pronto per cambiare.
La perfezione di ogni inquadratura, lo stile accurato della forma, ingiustamente accusati di esercizio patinato e artificioso, hanno la funzione di congelare la tragedia nel distacco, nel vuoto malinconico del quotidiano in cui il senso di morte ha ormai preso il sopravvento. Non c’è enfasi. Ogni gesto è studiato, misuratissimo. Anche l’eleganza calligrafica dei particolari così come l’ordine maniacale di George hanno più la valenza del rigore in cui si tenta di ingabbiare un’interiorità devastata piuttosto che il puro estetismo fine a se stesso. L’interpretazione di Colin Firth è straordinariamente calibrata e intensa.

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Ultima risposta 07/02/2010 12.03.12
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suzuki71  @  25/01/2010 08:54:36
   6½ / 10
Superato il compitino per Tom ford: ecco mi viene da pensare questo dopo la vista del suo esordio cinematografico. Figlio di un magnifico romanzo, questa pellicola dalla fotografia convincente e con attori di razza emoziona poco e annoia un po' di più, con i continui e scontati flashback e con le diverse angolazioni che stancano subito. La scena Moore-Firth è bellissima, la musica più che azzeccata, tutto il resto è fatto bene, ma il pathos è altrove. Peccato. Mezzo voto in più per il finale, e l'ultima frase del film.

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Ultima risposta 01/03/2010 19.40.36
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR williamdollace  @  24/01/2010 19:59:50
   8½ / 10
La paura di vivere. La paura di morire. Anche se pronto a vivere in una casa di vetro dalle superfici in bella vista che rispecchiano il tuo nucleo, che sono il tuo Essere, non sei pronto a vivere nel futuro attanagliato da un passato lancinante che ha intossicato il presente eliminandone sfumature emotive e imprimendogli la metodicità di una lenta e raffinata decomposizione. Se non esiste il Presente il futuro è tanto quanto i corpi diventano sigilli dedicati al passato, in attesa di Lei anche quando per un attimo le emozioni fanno breccia nella coltre d’acqua che riempie l’ovattato vuoto attorno.

sestogrado  @  22/01/2010 20:04:28
   8½ / 10
strepitoso esordio alla regia per Tom Ford. il film è emozionante e delicato. traspare un senso di raffinatezza generale che solleva la trama senza mai farla scadere nel volgare o nel banale. pur con alcuni piccoli difetti tecnici, la camera da presa carezza i personaggi con colori ora vividi ora grigi, dando forma al complesso e devastato mondo interiore di George. impossibile non commuoversi

aleintothewild  @  21/01/2010 18:48:33
   8½ / 10
Bello! Non do 10 perchè quel gusto estetizzante che lo caratterizza decade in alcuni momenti nell'esagerazione, nel bello a tutti i costi. Commovente e senza speranza, non andatelo a vedere se siete in una condizione emotiva non proprio al meglio o se soffrite di una sindrome che si chiama omofobia.

annibalo  @  20/01/2010 10:03:04
   7½ / 10
ben girato, buoni i personaggi e la storia, in3d sul piano psicologico, naturalmente chi si sente minacciato è libero di votarlo insufficiente.Bravo regista ormai sembra che i sentimenti stiano in certi orizzonti borderline

2 risposte al commento
Ultima risposta 01/03/2010 19.38.19
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kampai  @  05/01/2010 17:00:38
   7 / 10
sarà che l'ho visionato dopo tanti brutti film, specialmente il grande sogno, ma chi conosce ford sa che questo film rispecchia lui al 100%.film gelido, patinato e presuntuoso, esattamente come tom ford che ha messo mano al libro un uomo solo di isherwood.la parte recitata dalla moore è irritante e oggettivamente inutile.bravissimo colin firth che meratatamente ha vinto la coppa volpi per l'interpretazione del gay ingessato dei primi anni 60.film irritante che rispecchia il regista in tutto.bello.

11 risposte al commento
Ultima risposta 01/02/2010 09.31.59
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  14/09/2009 22:23:57
   4½ / 10
Non posso che concordare con i due commenti sottostanti.
E' un film brutto, di cui si salva appena la prima parte.
Poi diventa una vetrina patinata, asettica, con una storia da fotoromanzo di terzo ordine condita da patetici flaschback che rallentano la narrazione e appesantiscono in modo palesemente retorico il film (anche perché sono fatti proprio male).
La coppa Volpi a Colin Firth può essere meritata (non ho visto al momento gli altri film i cui attori erano candidati al premio), e se non do 2 a questo film è solo per l'interpretazione dell'attore protagonista (anche se verso la fine si gigioneggia troppo tra sorrisini e moine).
Da dimenticare anche il personaggio di J. Moore, insolitamente inutile, che ci omaggia di un personaggio fastidioso, interpretato anche in modo quasi caricaturale.
Tom Ford farebbe meglio a tornare a disegnare inutili abiti, per inutili signore, da indossare ad inutili feste, anziché dirigere inutili film che fanno sprecare tempo utile alla gente.

4 risposte al commento
Ultima risposta 31/01/2010 17.24.07
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  14/09/2009 13:01:29
   3 / 10
Tremendo, la sgradevole sensazione che mi è rimasta dopo la visione di questo patinatissimo, oltre ogni limite sopportabile, film di uno stilista che se si limitasse a vendere straccetti a suon di miliardi sarebbe molto meglio. Se poi il tizio in questione ha il pallino del cinema poco male: faccia il produttore senza ammorbare il prossimo con questi prodotti scadenti.
La cosa positiva, va dato atto aldilà della Coppa Volpi, è l'interpretazione di Colin Firth, oltre a questo il nulla, però patinato. Il film sostanzialmente è una sfilata di moda inizio anni '60 con tutti gli accessori dei vestitini al loro posto, con le faccette che provengono direttamente dalle sfilate di moda e quegli ammiccamenti a Morte a Venezia della prima parte completamente fuori luogo.
Inoltre di fuori luogo c'è (e questo dispiace) l'interpretazione irritante di Julianne Moore, anche se in sintonia con il tono del film che non commuove, non emoziona, ma irrita quello sì.
E poi la perla finale:

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

In definitiva il signor Ford continui a fare solo ed esclusivamente lo stilista, non propinarci 10 numeri di Vogue d'epoca messi insieme.

6 risposte al commento
Ultima risposta 19/02/2010 21.47.26
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  14/09/2009 11:01:28
   6½ / 10
Mah alla fine voglio credere nella buona fede dell'autore mentre dispensa pillole (o viagra?) di mal de vivre pensando un po' ad Isherwood e un po' alla prossima sfilata autunno-inverno e ai suoi modelli... il film regge tutto sulle spalle del protagonista, premiato a Venezia, anche se resta sostanzialmente mediocre nel suo approccio stilistico: intendiamoci, un esordio rispettabile per uno stilista, tanto impeccabile nei suoi vaghi umori sixties che sembra sempre che ci sia qualcuno dietro l'angolo pronto a offrirti uno Cherry o un Manhattan... l'epilogo del film, poi, così piattamente televisivo è da cancellare in toto. La Moore, completamente fuori posto, è talmente snob e odiosa da giustificare le "preferenze" del protagonista.
Invero ci sono altri momenti azzeccati, come le prime immagini dopo il lutto del protagonista, e i dialoghi con un suo studente.
Peccato che l'enfasi melodrammatica non riesca a dare un esito del tutto positivo alla rappresentazione drammaturgica, Mametiana, di questa solitudine

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3 risposte al commento
Ultima risposta 23/02/2010 19.47.33
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