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L'odore pungente, il luogo del vecchio, il disuso, la cantina dell'uomo apparente. Giri di chiave i gironi dal limbo all'inferno. Un cappotto morbido tiene spalla alla porta della libido malsana, madre di sperma di spore. La scomparsa, l'angoscia, il desiderio del ritorno, l'incoscienza di sapere che Morte sarebbe migliore. Cara fu quell'esistenza vissuta in sordina, voluta passare insistentemente inosservata, atto primo di un teatro più eccitante. La salita di una giornata rassegnata come normale, la discesa che toglie ogni vergogna e lascia nudi, dritti ad un piacere acerbo da incontrare. L'acqua, sorgente di contorno che lava la sporcizia di un membro che divora e dei suoi strumenti affini, stessa faccia di due emisferi. L'uomo si rompe, facile spunto di un progetto di fuga, non realizzata, non avvenuta. Il coraggio nascente nel bollore di ciò che cambia forma, avvinghiato, spezzato, ma ormai crocifisso e condannato. Una riunione, i dadi per spartirsi il mantello...La spirale della fine, il dubbio che risucchia come un vortice o che schizza dall'abisso alla luce.