Uno sguardo personale sulle origini del condottiero francese e sulla sua rapida e impetuosa ascesa come imperatore. La storia è raccontata attraverso la lente del rapporto dipendente e volatile di Napoleone con la moglie Giuseppina, suo unico vero amore.
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L'invincibile condottiero, l'imperatore di Francia contrapposto all'uomo normale, con le sue debolezze, le sue manie di grandezza e le sue ossessioni amorose. Ridley Scott si avventura nella biografia di uno dei personaggi più influenti della storia dirigendo un film piuttosto banale, con le consuete inesattezze storiche che contribuisce a sminuire il mito di "Napoleone Bonaparte". La versione accorciata è abbastanza lenta e in più punti noiosa, eccezion fatta per le ricostruzioni delle battaglie di "Austerlitz", "Borodino" e "Waterloo", vediamo se con la "Director's Cut" il risultato finale è migliore. Joaquin Phoenix non può sempre essere osannato per qualsiasi ruolo gli venga affidato e come "Napoleon" personalmente mi è piaciuto poco, meglio Vanessa Kirby in quello dell'amata e poi amica epistolare "Giuseppina di Beauharnais" ma la storia amorosa è troppo assurda e smielata. Il tempo è tiranno per tutti e non perdona neanche l'ottantaseienne Ridley che tanto ci ha regalato con il suo cinema. Superficiale con eventi storici poco approfonditi e affrontati in maniera troppo didascalica. Una sufficienza piena per il comparto tecnico, come al solito impeccabile.