neverlake (2013)

visto su rai play incuriosito dal fatto che si parlava di un lago che conosco, rimasto abbastanza deluso...
salvo solo lo sviluppo finale anche se un po' troppo telefonato, ma il resto è tutto da dimenticare, realizzazione modesta, recitazione svogliata e storia gestita malino...
evitabilissimo

Una bella sorpresa questo film italiano, una fiaba thriller più che horror che ha una buona storia alle spalle e riesce a restare interessante dall'inizio alla fine, mi è piaciuto molto come sono state gestite le varie fasi, senza mai far vedere troppo e mantenendo un alone di mistero che ti invoglia a seguirlo.

Buona la regia, con delle inquadrature sempre messe al momento giusto per creare la giusta tensione, la recitazione buona, anche se la protagonista sembrava sempre poco coinvolta, però non pregiudica l'andamento generale.

Il finale è azzeccato e conclude la vicenda in maniera consona a ciò che si è visto.
Assolutamente promosso

Una giovane italo americana torna dopo molti anni in Toscana a trovare il padre , un medico con la passione dell' archeologia etrusca ... Il regista toscano di spot e di videoclip Riccardo Paoletti esordisce nel Cinema con questa insolita pellicola che prova a miscelare misteri antichi e moderni per creare suspense ed orrore . In parte ci riesce ed in parte no . Nel film ci sono senz' altro delle buone idee ed una riuscita ambientazione , ma ci sono pure una certa lentezza ed alcune situazioni poco convincenti dal punto di vista della realisticità . Ad ogni modo , per essere una piccola produzione italiana a basso budget , non ci si può proprio lamentare troppo , grazie specialmente ad un accorto uso del digitale e ad un inquietante finale che colpisce nel segno . L' atmosfera è quella della sonnolenta provincia italiana e rimanda un pochettino a quella degli horror padani di Pupi Avati . Naturalmente una delle cose che mi hanno colpito di più è l' ispirazione al cosiddetto " lago degli idoli " , un minuscolo specchio d' acqua che esiste realmente tra le foreste del Casentino . Il cast è tutto straniero e la pellicola è girata in inglese , a conferma dell' intenzione di provare ad esportare all' estero il prodotto . La protagonista è la sconosciuta gallese Daisy Keeping , che può ricordare vagamente la Jennifer Connelly di " Phenomena " . Il padre invece è l' irlandese David Brandon , vecchia conoscenza del nostro Cinema di Genere dei gloriosi Anni ' 80 . Nel complesso , un film magari non riuscitissimo ma almeno dignitoso , che che può essere tranquillamente premiato con un' onesta sufficienza : e 6 sia .

Forse un black thriller, più che horror. Inquietante storia, ben interpretata. Con un finale comprensibile. Ottimo lavoro

Molto bello, stile televisivo ( rai trade prod) e italiano, ma stile vecchi film di bava. Visto ieri in dvd, un prodotto forse passato sotto tono
Forse un po' troppo telefilm

Veramente un buon film nel suo genere, fa pensare a Pupi Avati e Mario Bava... Anche se la protagonista poteva impegnarsi di piu'

Al di là del suo genere di appartenenza, finalmente un film che si distacca dai soliti cliche con citazioni di un certo spessore (sia filmiche che letterarie) e riferimenti storici. Non banale insomma.

L'ho visto.. un gran bel prodotto black-thriller (non horror) con un solo difetto , che per un film made in italy è già un grosso traguardo non credete?, e cioè che la spiegazione finale arriva troppo presto e troppo "appiccicata" a forza troppo esplicita didascalica.. ecco si poteva lasciare di più nell'ombra (gli spettatori mica sono stupidi).
Comunque da vedere per i bravi protagonisti(stranieri) e per il puntuale e ottimo accompagnamento sonoro oltre che per una storia interessante ed originale (vero Hollywood?) !

Trattasi di un "racconto nero" per stessa ammissione del regista, il debuttante Riccardo Paoletti, che con cast anglofono si installa in Toscana sfruttandone i suggestivi scenari naturali a partire dal cosiddetto lago degli Idoli situato sul monte Falterona.
Qui giunge dall'America una giovane, con l'intento di passare un mese di vacanza in compagnia del padre. Qualcosa di inquietante però prenderà forma fin da subito guidandola verso una verità raggelante.
I riferimenti al cinema di genere degli anni '70 e in misura minore alle ghost stories di moderna concezione sono evidenti, come palese è lo spunto preso da uno dei Dylan Dog più belli il cui titolo rivelo nello spoiler, in quanto potrebbe anticipare un finale che è il miglior momento dell'intera operazione. Proprio nell'epilogo Paoletti trova l'ispirazione per andare oltre il compitino, con semplici suggestioni comunque efficaci nel legare il presente ad un passato misterioso come quello della civiltà etrusca.
Di certo, rispetto a qualche anno fa, il cinema horror tricolore pare essere tornato a sfoderare gli artigli, per il momento con piccole produzioni spesso all'altezza - almeno a livello di idee visto che poi i budget spesso fanno la differenza- alle ben più blasonate e ricche produzioni internazionali.
Infine giusto elogiare la confezione, sicuramente di buon livello regia, effetti speciali e fotografia, mentre la recitazione paga un doppiaggio abbastanza mediocre.

SPOILER

Finalmente un horror/fiaba nera italico discreto e non dico originalissimo, ma nemmeno troppo scopiazzatore.

Buona la tensione nella prima parte, buonissime le ambientazioni, molto funzionali alla storia e soprattutto buono il senso di mistero che si percepisce fin dall'inizio e che contribuisce ad arrivare alla fine de film senza pesantezza.

Non male il finale, anche se la tensione viene abbastanza smorzata.

Ce ne fossero horror/thriller e fiabe nere così...

Horror modesto. Buona l'ambientazione toscana, e anche la storia non è poi tanto malvagia. Ma, tutto sommato, alla fine risulta un prodotto mediocre come tanti altri. Trascurabile.

Discreto prodotto italico, non tanto horror e più drammatico direi.
I bambini all'inizio sono abbastanza inquietanti e il solito incubo iniziale non è per nulla malvagio, anche se breve.
Ben presto però cala l'interesse e sopraggiunge la noia, fino a che non entra in gioco la faccenda della "donazione" e si svela così il disegno del padre.
Sarebbe per altro una buona idea, condita da una discreta regia ed ambientazione, ma in mezzo ci sono troppe banalità e troppi dialoghi inutili e per nulla funzionali, per non contare le innumerevoli situazioni troppo irreali per essere un minimo credibili.
Il buon finale riesce a portarlo vicinissimo alla sufficienza (6--).

filmetto girato con pochissime pretese. Ambientazioni scarsamente coinvolgenti, recitazione mediocre. Si salva solo la storia ma non basta.
Non coinvolge molto e si dimentica subito. Il finale è discreto.

Filmetto horror indipendente, il basso budget si vede tutto, le ambientazioni, le pochissime comparse, gli attori scadenti, la fotografia bruttina e una regia televisiva denotano dei limiti evidenti in fase di produzione, eppure questo film ha anche dei pregi, nonostante un ritmo non proprio esaltante, ma la storia in sé non è malvagia (anche se ricorda uno dei più struggenti albi di Dylan Dog: Johnny Freak) e gli effetti speciali sono realizzati abbastanza bene, inoltre il bel finale poetico colpisce. Purtroppo i limiti economici sono talmente palesi che contribuiscono ad abbassare il voto a un lavoro che, altrimenti, avrebbe meritato di più. Comunque meglio di tante porcherie superpubblicizzate e prodotte con molti soldi, sicuramente realizzate meglio ma totalmente vuote.

Horror italiano a sfondo drammatico abbastanza elegante e patinato ma mai troppo coinvolgente ed accattivante, discreto il finale.

Buon horror diretto da Riccardo Paoletti nel 2013.
La trama anche se non originalissima e in alcuni momenti anche piuttosto prevedibile riesce ad incuriosire ed a farsi seguire con interesse fino ad un finale tutto sommato discreto.
Molto buona l'ambientazione,poca purtroppo la tensione.
Discreta la regia e la recitazione.
Secondo me è un film che merita almeno una visione,abbastanza curato.

Film a cui dare un voto secco è difficile, non mi ha molto appassionata, ma ne riconosco i pregi, soprattutto la volontà di costruire una storia originale, anche se l'intento non è proprio riuscitissimo.
Forse è tutto troppo irreale, o forse la recitazione e la regia altalenanti.
Tutto sommato premiamolo, va'!

Film che si lascia guardare, ma che non sento di catalogare come horror. Tensione ai minimi termini anche se alcune scene sono realizzate bene. Sceneggiatura lineare, senza particolari sussulti fino ad arrivare ad un discreto finale.
Interpretazioni accettabili e bella la location del lago.

Neverlake è un film tecnicamente ben curato. Buona la regia dell'esordiente Paoletti che senza strafare sfrutta molte bene le location naturali e quelle in terni creando un'atmosfera più vicina alla fiaba nera. Positiva anche la compagine attoriale grazie alla solida presenza di un bravo caratterista come Brandon e la sorpresa della protagonista che possiede stoffa e dà vita ad un personaggio credibile.
La sceneggiatura poteva essere migliorabile, piccole lacune e una certa prevedibilità che agli appassionati più navigati del genere salterà subito all'occhio. Sorprendente vedere il logo di Rai Cinema fra i produttori di questo piccolo film destinato al web. Operazione più che ondivisibile visto lo stato comatoso del cinema di genere italiano, tuttavia se non si pubblicizzano abbastanza tali prodotti, verosimilmente sono destinati al dimenticatoio, frustrando le lodevoli intenzioni dell'iniziativa.

Una dark tale raccontata da Paoletti grazie all'uso del digitale e di una ambientazione toscana che riesce ad incutere un certo effetto, ricreando le atmosfere giuste per un thriller emotivo quale è NEVERLAKE.
Sfruttando la realtà storica delle statuette etrusche ritrovate nei laghi della zona, il regista ricava una storia dove è il mistero l'arma in più da utilizzare, non avendo a disposizione un cast all'altezza, tentando di accattivare lo spettatore con una forte componente emozionale, ben più evidente nel finale, che comunque però appare un po' prevedibile e forse non del tutto soddisfacente.
Riconoscendo a Paoletti & C. le difficoltà di fare horror (o thriller sovrannaturale) in Italia oggi, personalmente non me la sento di dare una pesante insufficienza ed anche se NEVERLAKE non mi ha particolarmente coinvolto, gli riconosco la volontà di ricreare le basi per una storia ad effetto che almeno non annoia e tenta di proporre qualcosa di interessante.
Probabilmente con un cast di nome e un budget più corposo magari si sarebbe potuto fare di più.