nuvole in viaggio regia di Aki Kaurismaki Finlandia 1996
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nuvole in viaggio (1996)

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locandina del film NUVOLE IN VIAGGIO

Titolo Originale: KAUAS PILVET KARKAAVAT

RegiaAki Kaurismaki

InterpretiKati Outinen, Kari Väänänen, Sakari Kuosmanen, Elina Salo

Durata: h 1.36
NazionalitàFinlandia 1996
Generecommedia
Al cinema nel Giugno 1996

•  Altri film di Aki Kaurismaki

Trama del film Nuvole in viaggio

Ilona lavora al ""Dubrovnik"", un albergo di Helsinki ed è sposata con Lauri. Il televisore che hanno a casa devono ancora pagarlo, così come il divano e la biblioteca. Ma accade che Lauri, da un giorno all'altro, si trovi senza un lavoro. La stessa cosa capita a Ilona.

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Voto Visitatori:   7,96 / 10 (23 voti)7,96Grafico
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Voti e commenti su Nuvole in viaggio, 23 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  16/07/2024 12:50:25
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Kaurismaki aveva già ben definito il suo stile da diverse pellicole, magari con alcune (diverse) eccezioni, però insomma, i seguaci o in generale i cinefili lo associavano già da parecchio a quei colori pop saturi, a quella narrazione grottesca, ironica, minimale ma molto sentita a cui ci ha abituati, ecco che "Nuvole in viaggio" aggiunge un ulteriore tassello alla sua evoluzione stilistica, cadendo non troppo lontano dall'albero ma implementando alcune variazioni che lo possono rendere uno dei film più unici del regista. Ci sono gli elementi più tipici, basti vedere l'immediato inizio con una splendida canzone al piano dai toni malinconici o ancora qualche altro intermezzo musicale con la musica finlandese che gli piace tanto regalarci, o ancora una fredda rappresentazione di Helsinki, qui tratteggiata in tutto il suo fascino notturno, con un blu notte gelido, tuttavia anche lo sguardo meno attento sicuramente noterà in questa pellicola una componente stilistica ancora più asciutta rispetto alle sue opere precedenti, qui Kaurismaki gioca molto col travalicare i generi, probabilmente la pellicola è un dramma sociale e sentimentale, per buona parte della durata sembra allontanarsi dalla sua velata ironia, concentrandosi su una componente quasi neorealista, con la storia dei due coniugi che a turno perderanno il lavoro e vedranno sfumare tutti quei progetti di benessere che avevano fatto fino a poco prima, l'autore ci presenta una discesa nel dramma toccando la componente grottesca molto saltuariamente, ci sono solo episodi isolati, come Lauri che torna a casa e casca dritto dritto, sfinito dalla pressione emotiva di non aver trovato lavoro e dalla brutta notizia di essere mezzo sordo, una caduta che per la dinamica può ricordare una pellicola slapstick del periodo muto, oppure l'episodio del cuoco, che forse è il personaggio più strambo del film, che si ubriaca e si trasforma in Michael Myers all'interno della cucina, ma sono eccezioni abbastanza ben evidenziate e quasi distanti dallo stile complessivo che invece si avvicina a quel dramma sociale fatto di perdita, elaborazione e voglia di rivalsa, è così che l'autore ci porta in un contesto nero, in cui il mercato del lavoro è in crisi, anche una figura come quella di Ilona, donna in gambissima, caposala nel ristorante migliore di Helsinki è costretta a trattare e ritrattare, piegarsi a sedicenti agenti che vogliono essere pagati per trovare un lavoro che neanche andrà a buon fine nel lungo periodo, personaggi che sembrano aver perso la speranza, come il marito stesso o la vecchia proprietaria, che verranno trascinati dalla voglia di rivalsa di Illona, in una capitale decadente nella quale nessuno va più a mangiare fuori per la diffusa povertà, e molte linee del tram rimangono inutilizzate, uno specchio del cambiamento dei tempi in una nazione che aveva vissuto nella speranza dopo la fine della guerra.

Kaurismaki come nelle sue altre opere ci regala delle componenti registiche e fotografiche straordinarie, caratterizzate dalla tipica recitazione apatica, quasi catatonica, di personaggi persi in un mondo ostile, ostruiti dall'incomunicabilità che sia delle persone vicine in cerca di riscatto che degli squali che provano a fargli le scarpe, non rinuncia ai suoi amati colori pop in un'ambientazione quasi tutta notturna, caratterizzata dal blu notte del cielo e dal verde acqua delle pareti, con il rosso che diventa elemento di rottura - il cappotto di Ilona - creando una metropoli estremamente suggestiva e un film in cui fa trionfare la determinazione e la speranza, inserendosi a gamba tesa nelle tematiche sociali e anticipando anche alcune sue opere future come "Le Havre" e "L'altro volto della speranza", ma prendendo già spunto dalla precedente trilogia, quella del proletariato, è un film di transizione stilistica, ma nella sua asetticità l'ho trovato uno dei migliori dell'autore.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  09/07/2019 18:10:07
   6½ / 10
Solito film nichilista, nonostante il lieto fine, di Kaurismaki. Non c'è (o almeno io non ho colto) però quel senso di amara ironia e quel contesto grottesco marchi di fabbrica del regista finlandese e che tanto mi piacciono nei suoi film. Mi è mancato molto questo aspetto, nonostante Kaurismaki sia bravo a dipingere il momento difficile dei protagonisti, con la sua solita "freddezza".
Onestamente ho preferito altro di Kaurismaki.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  16/06/2018 20:23:59
   8 / 10
Ottimo film del maestro. Romantico e poetico ma anche fortemente drammatico,carico di disperazione e di voglia di farcela a ogni costo .
Personaggi che non si piegano agli eventi perchè la voglia di riscattarsi è troppo forte .
Messaggio ancora attuale 20 anni e passa dopo.

maxwin  @  29/12/2016 11:24:54
   8½ / 10
Un film poetico, attualissimo, in cui difficoltà e disperazione vengono soppiantate dalla volontà di non arrendersi mai, il tutto con lo stile magico di Aki Kaurismaki. Bellissimo

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  29/09/2013 00:06:25
   8½ / 10
Riflettevo recentemente su quanto è bello il primo giorno che stai bene dopo essere stato davvero male. E' allora che si realizza la più epidermica delle felicità, la semplice constatazione di un fatto: il peggio è passato. Un peggio che quasi sempre non è il "vero"peggio della tua vita; ma in quel momento governa il cuore, non il cervello. Sei potente, e stupido (stordito), come Ilona e Lauri alla fine del film, quando alzano gli occhi al cielo e osservano le nuvole in viaggio.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  07/02/2013 11:18:01
   7½ / 10
C'è una scena nel film di Kaurismaki... una scena a cui inizialmente avevo dato pochissimo peso pur toccandomi nel profondo. In questa sequenza che sembra accadere per inerzia, d'altronde è il marchio di fabbrica del cinema dell'autore finlandese, Ilona guarda suo marito andare via con la macchina; poi si allontana dalla finestra, guarda la foto di un bambino appoggiata su un ripiano, la musica cresce e il coinvolgimento emozionale in un film tanto "freddo" anche di conseguenza, Ilona si appoggia con la testa dolcemente contro il mobile, il suo viso da una parte, quello della foto del bambino dall'altra.
A caldo non ci ho pensato molto a quella sequenza ma poi l'ho rivista e devo dire che è un tocco magico. Kaurismaki è un regista particolarissimo, incline al minimalismo nei gesti, espressioni e dialoghi dei suoi attori, a non dirci nulla del loro passato ma magari a suggerirlo, oltre ad infarcire il tutto con una surreale comicità spesso demenziale ed inaspettata, ora crudele e ora tenera.
"Nuvole in viaggio" narra di lavoratori che si ritrovano sommersi dalle difficoltà: perdita di lavoro, denaro e serio rischio di logoramento dei legami affettivi. Tutto ciò che accade è registrato con uno stile cronachistico dai toni secchi, taglienti ma non privi della grazia che regala spesso emozioni. Come quel finale a guardare il cielo, davvero d'altri tempi.


Ritorniamo alla scena che ho nominato ad inizio commento. Ho detto che dopo averla rivista mi ha colpito di più. Ma quando ho saputo, e probabilmente già l'avevo letto ma l'avevo quasi rimosso, che l'attore bambino in quella fotografia è Matti Pellonpaa, beh mi sono commosso. A lui è dedicato il film che ebbe inizio proprio poco dopo la morte dell'attore preferito di Kaurismaki, scomparsa veloce ed assurda quanto quella di personaggi o situazioni degne del suo cinema. Un omaggio cosi delicato e partecipe da far venire le lacrime agli occhi.

gianni1969  @  16/01/2013 03:15:59
   9 / 10
di kaurismaki questo e' il film che piu' mi e' piaciuto,un grande mix di dramma e commedia,pura poesia,poi daccordo e lento,ma questo e' il marchio di fabbrica del regista,lo fa volutamente e lo rende splendidamente lento.

Oskarsson88  @  12/10/2012 14:26:17
   6½ / 10
Commedia atipica e molto lenta e fredda, fa ridere e sorridere in certe scene comiche, ma in altri tratti stanca con il suo prolissarsi laconicamente...insomma, si può vedere ma non convince a pieno.

7219415  @  12/10/2012 13:51:08
   6½ / 10
Beh che dire...non è malaccio ma...non guardatelo ASSOLUTAMENTE se avete sonno...è LENTISSIMO

guidox  @  09/07/2012 22:44:00
   8 / 10
questo è il Kaurismaki che amo, con i suoi temi grotteschi, le sciagure dei suoi protagonisti che però non demordono, perchè c'è sempre una speranza che le cose cambino nonostante la negatività.
lo stile poi è talmente personale che lo si riconosce lontano un miglio e se si apprezza una volta, si apprezza per sempre.
dialoghi fatti di mezze parole, atteggiamenti al limite dell'assurdo, ti sembra di essere catapultato in un mondo parallelo, dove vige la legge che anche la cosa più greve è riconducibile ad un atteggiamento leggero e perchè no, divertente (gli "svenimenti" dell'uomo, il pestaggio, il cuoco ubriacone...).
la storia poi in questo caso è semplice ma ben oliata, non mi sono annoiato un secondo.
a chi è piaciuto "L'uomo senza passato" oppure "Miracolo a Le Havre" (opinione mia: il peggiore che ho visto dei suoi film) da vedere assolutamente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  16/12/2011 15:17:24
   7½ / 10
Parole come riassestamento aziendale o ristrutturazione sono fonti di una strage sociale ben presente in questo film di Kaurismaki. Dall'oggi al domani urge la necessità di reinventarsi per poter rimanere ancora "appetibile" per il mercato del lavoro, passando per vie lecite o meno lecite. Il reciproco sostegni dei due protagonisti in questo senso è fondamentale per non arrivare alle conseguenze tragiche della Fiammiferaria, dove la solitudine del personaggio ne determinava la condanna. Lo stile di Kaurismaki è riconoscibile: una sottile ironia, fotografia curata e dialoghi rarefatti per lasciare il posto alla forza delle immagini, in un finale ottimista e speranzoso.

Beefheart  @  02/11/2011 11:26:48
   8 / 10
Ottima commedia tra il sociale ed il sentimentale in tipico stile Kaurismaki; vale a dire contesti popolari, dialoghi rarefatti, emozioni ridotte all'essenziale, dissolvenze tra una scena e l'altra, dramma grottesco, ironia amara ed, in generale, tanto tanto realismo, reso efficace grazie anche, e soprattutto, alla bravura dei così detti attori feticcio che tipicamente impreziosiscono gli sforzi del proprio direttore. Non ho dubbi che gli amanti del regista possano apprezzare questa pellicola e forse, non fermandosi alla prima impressione, anche gli altri possono trovarci qualcosa di meritevole.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  24/09/2011 23:17:11
   7 / 10
Devo essere sincero: a me il cinema di Kaurismaki non ha mai convinto a pieno. Riconosco al regista il grande merito di una narrazione "diversa", fatta con recitazione catatonica e acume fotografico straordinario, ciò nonostante i suoi film mi risultano sempre lontani e, detto francamente, noiosi all'inverosimile.
Per me il cinema non può prescindere dalla narrazione e dalla trama. Non può essere solo sensazione.
E dal punto di vista della trama i suoi film sono nulli, banali, i personaggi si muovono nell'ovvio e nello scontato e i tempi sono allungati a dismisura, ma è ovvio che i ritmi lenti sono necessari per far emergere quanto il regista vuole.
Perciò, nonostante il regista riesca nel suo scopo, lo fa in modo lontano dai miei gusti.
La sua bravura non è in discussione. Basta vedere i film del fratello sfigato Mika per rendersi conto di quanto il talento visivo di Aki sia grande.

kierkegaard1000  @  27/11/2009 00:49:25
   10 / 10
Voglio dare dieci perchè, come ho detto nei precedenti commenti ai film di kaurismaki, ho un debole per questi film...vale quello che ho detto per vita da boheme...tutti dei piccoli capolavori, salvo forse (e dico forse) luci della sera.

pollame  @  29/07/2009 00:13:21
   8 / 10
Un Aki politically correct nel primo della trilogia "L'uomo messo immezzo dalla società". Bello.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  29/12/2008 21:39:11
   8 / 10
Deliziosa commedia in stile Kaurismaki, con un ottima K.Outinen

donfabios  @  11/10/2008 23:32:42
   7½ / 10
gli attori spesso sembrano quelli di zelig che scimmiottano il cinema polacco (per intenderci Petrectek e Kripstak). I dialoghi volutamente inespressivi lasciano il peso della rappresentazione agli sguardi degli attori, ai loro occhi vuoti e tristi ma mai rassegnati. Un'interessante colonna sonora funge da cornice al dramma esistenziale degli attori e all'incomunicabilità che si percepisce. Tutto sommato un bel film, che lascia anche come messaggio la necessarietà di non farsi travolgere dagli eventi e di mostrare intraprendenza di fronte alle crescenti difficoltà quotidiane.

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Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  21/08/2008 00:29:11
   8 / 10
"la vita è breve e fastidiosa... tanto vale godersela"

questo film è poesia allo stato puro.
kaurismaki tratta tematiche attualissime con 1 stile del tutto personale senza mai cadere nel retorico... nonostante i personaggi vivano situazioni disperate ai limiti dell'immaginabile, essi non cercano di scappare da esse magari con 1 semplice suicidio ma cosa ben più difficile,affrontano le difficoltà confidando nei propri mezzi e soprattutto senza mai perdere la speranza...
Un film esistenziale dal quale abbiamo tutti qualcosa da imparare

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  17/10/2007 08:08:03
   7½ / 10
LO STILE REGISTICO ECCESSIVAMENTE SOBRIO E LA RECITAZIONE CATATONICA DEGLI ATTORI PROBABILMENTE RENDONO QUESTA PELLICOLA ACCESSIBILE AD UN PUBBLICO DI NICCHIA. ANCORA NON RIESCO AD APPREZZARE APPIENO IL CINEMA DI KAURISMAKI. TUTTAVIA, AL DI LA' DEGLI STILEMI DEL REGISTA FINLANDESE, NON POSSO NON RICONOSCERE CHE C'E' DELLA POESIA NEL SUO CINEMA: IN PARTICOLARE NEL MODO IN CUI EGLI RIESCE RITRARRE LA VITA DELLE PERSONE PIU' INDIGENTI, EVIDENZIANDONE, SENZA RETORICA, LA DIGNITA'.

Macs  @  17/04/2007 21:09:41
   8½ / 10
Davvero un bel film, forse più leggero rispetto ai soliti "drammi per immagini" di Kaurismaki. Certi passaggi sono pura poesia. Bravissimi i due protagonisti, due personaggi levigati perfettamente dal regista nella loro immacolata umanità.
Eccellenti le musiche: capisco di finlandese, e anche i testi sono intonati con la fase narrativa che accompagnano. Davvero bello, da guardare quando non ne potete più di americanate in digitale o commediacce da strapazzo: questo film fa riflettere, e riesce a sublimare la poesia e la fiaba che danno un senso anche al più cupo grigiore del nostro quotidiano esistere.

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Nikolaj  @  12/09/2006 13:53:54
   9 / 10
Semplice e bellissimo, tragico e comico, fuori dal tempo eppure attuale, poetico e fiabesco seppure in un contesto che sembrerebbe suggerire tutt'altro.

Favolista e regista sommo del nostro tempo, di tutti i tempi.

Grazie di esistere, Aki!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  05/03/2006 23:20:01
   9 / 10
Inflluenzato indirettamente da Buster Keaton, Kaurismaki mette in scena con precisione minimalista la quotidianità con un lucido pessimismo che in fondo è solo un'antitesi del fatalismo. Film bellissimo, assolutamente da evitare (come del resto altri film di questo geniale autore) se si hanno relazioni troppo intime con prozac e analisti, cfr. gli effetti collaterali rischiano di distruggere anche l'individuo più immune. Ma se si guarda con il giusto distacco, si vedrà un'opera di grande poesia, sostenuta dal suono struggente della Patetica di Tchaikowsky. Un'opera che tocca le corde giuste, dimessa e volutamente capace di esprimere con i pensieri e i gesti il dono non sempre necessario della parola

benzo24  @  06/07/2005 12:19:50
   8 / 10
Film delicato e di classe che tratta un tema triste e reale.

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