oasis (2002)

Se i premi per un attore fossero davvero indice di indiscutibile bravura Moon So-ri, per questa interpretazione, avrebbe meritato 12 oscar, 27 golden globe e un'altra cinquantina di premi vari.
OASIS è un gran film, potente e delicato allo stesso tempo, capace di coinvolgere in maniera totale lo spettatore, non solo per la performance del cast ma anche, e soprattutto, per l'abilità e il garbo con cui mette in scena una storia d'amore "anomala" toccando temi seri come la disabilità fisica e psichica.
Un plauso anche alla regia che, nonostante la durata del soggetto, mette in scena una storia curata, interessante e decisamente meritevole di considerazione positiva.

Racconto di un amore apparentemente impossibile e invece tanto umano e necessario. Racconto di esseri umani che provano a sconfiggere le convenzioni sociali e gli stereotipi, che provano ad andare oltre l'apparenza per raggiungere l'essenza. Uno di quei film sentimental-umanisti che ha però la forza di far male, di denunciare, con una lucidità politica che mai avremmo visto in un film americano (la stessa storia sarebbe diventata un polpettone mieloso e moralista). Uno di quei film in grado veramente di riempire il cuore e di farlo vibrare di fronte alle ingiustizie. E che tutti e tutte possano avere chi è disposto a tagliare i rami che fanno ombra all'amore.

Potrebbe essere visto come la solita favola del principe azzurro e della bella principessa...ma in una chiave moderna, realistica e soprattutto stravolta. Con un soffermarsi sui tempi morti, tipico del cinema asiatico, Chang Dong Lee ci narra un amore impossibile e storto, che nasce dal malsano, dalla malattia fisica e mentale, ma ancor prima della morte. Un ragazzo ritardato si innamora della figlia disabile dell'uomo che ha ucciso; cosa ci potrebbe essere più morbosamente geniale? Il rapporto che nasce tra i due, però, è denso di romanticismo e di poesia, con i protagonisti che cercano disperatamente la normalità ma che alla fine starebbero bene anche così. Chi sono i veri anormali? Gli handycappati o coloro che li sfruttano? Alla fine la storia d'amore che si sviluppa pare essere la cosa più bella e pura del mondo...è proprio il mondo ad essere sbagliato! E si trova pure lo spazio per un inaspettato colpo di scena che rende il tutto più tragico. Il film cattura sempre di più e trascina nella realtà dei due "diversi" con scene anche fantastiche che rappresentano i veri pensieri dei protagonisti. Da brividi l'interpretazione di Moon So-Ri.


SPOILER
Una pellicola drammaticamente e sentimentalmente geniale.

Film sull'incomunicabilità, sull'amore e le sue possibili declinazioni.
Molte delle quali incomprensibili ed inspiegabili ad un osservatore esterno.
La famiglia che oscilla come un pendolo tra porto sicuro, recinto protettivo e gabbia.
Gli "outsider", i diversi, saranno sempre considerati dal resto dei loro familiari alla stregua di bambini, condannati a non poter maturare, a restare sempre gli stessi, condannati a non crescere mai, a non poter cambiare perché semplicemente considerati ritardati. Quando a volte non è così

Veramente una bella sorpresa!

Drammone sicuramente sorretto da due grandissime interpretazioni.
Sceneggiatura lenta nel senso che molto è lasciato agli sguardi e al movimento..
Comunque un grande film..

Secondo lungometraggio del grande Dong-Lee che mi aveva già incantato con il suo bellissimo Secret Sunshine.
Niente fronzoli, niente sviolinate patetiche, niente lacrime da retorica infima hollywoodiana per famigliole cattoliche, Oasis è una storia d'amore buffa e strampalata ma che arriva direttamente al cuore, capace sia di far ridere che di far commuovere allo stesso tempo. A tratti malinconico, a tratti gioioso, un film sentimentalmente onesto e sentito. Bellissime le sequenze tra realtà e immaginazione, sempre raffinate e poetiche.
Premio Mastroianni strameritato per Moon So-ri.

IL COMMENTO CONTIENE SPOILER

Una meraviglia inaspettata, l'ennesima perla del cinema asiatico e coreano in particolare.
Oasis ha quella capacità al giorno d'oggi sempre più rara di stravolgerti il cuore con naturalezza, quando poi migliaia di altri film che provano a trattare argomenti simili esprimono una sorta di pornografia dei sentimenti e/o, peggio ancora, ti forzano alla lacrima facile con ogni sorta di trucchetto. Questa pellicola non è cosi per sua fortuna; credo abbia in sé una piccola grande limpidezza d'animo come quella che anima i suoi due protagonisti se già verso il ventesimo minuto mi è scesa una lacrima per una sequenza tanto semplice quanto efficace che vede Gong-Ju immaginare miriadi di farfalle nel fascio di luce che riflette con lo specchio.
Successivamente la sceneggiatura riesce anche ad essere grossomodo prevedibile, ma in realtà alcuni piccoli tocchi fanno sì che l'interesse non cali mai; il ribaltamento della posizione di Jong-du ti fa ribollire il sangue, da mezzo delinquente che in famiglia hanno tentato in tutti i modi di aiutare fino a quando non si rivela per quel che è veramente: un capro espiatorio che i fratelli hanno usato a loro uso e consumo e che la famiglia non considera per nulla. Ed è lo stesso per Gong-Ju con il fratello che si occupa di lei unicamente interessato al guadagno che lo stato elargisce per aiutare la malattia della ragazza.
E il regista non si ferma qui e continua a scagliare con crudeltà le sue critiche all'intera società coreana: esplicative in tal senso sono le passeggiate dei due protagonisti, cacciati dai ristoranti come fossero dei rifiuti della società (tali sono considerati) e che tocca l'apice nello stupendo finale in cui famiglie, forze dell'ordine e uomini della strada non riescono a capire (o fanno finta di non capire, peggio ancora) le richieste di Gong-ju, accecati dal pregiudizio, e lo stesso per Jong-du.
Poi quando lui taglia i rami e lei per fargli capire che c'è mette la radio ad alto volume è una sequenza inesprimibile; davvero non c'è bisogno di essere di lacrima facile, soltanto una pietra non potrebbe provare almeno un brivido.


Venendo alle interpretazioni, credo che siano di un altro pianeta. Sol Kyung-gu è eccezionale, amabile (un pò ricorda lo Spud di Trainspotting per la sua fragilità e gli errori che compie, associati ad un animo puro).
Discorso diverso per Moon So-ri: sono convinto che in questo casi ci troviamo di fronte ad una delle prove attoriali più intense, belle e sofferte di sempre. Sarebbe stato lo stesso se fosse stata davvero affetta da paralisi, dato quello che concedeva. Al contrario, ti viene un colpo quando in alcune scene improvvisamente smette la smorfia, si alza dalla sedia e comincia a ballare e scherzare con Jong-du....
Davvero, se non fosse stato per questo non avrei mai potuto capire che l'attrice recitava in tutto e per tutto. Impressionante.

Finale amaro ma con una punta di speranza: e va bene cosi. Lo stoicismo di chi non si arrende è esclusivo appannaggio di chi è un diverso anche quando non dovrebbe esserlo per niente.

La seconda opera di Lee Chang-dong è una vera perla di pura poesia. Gran parte del merito va sicuramente ai due strepitosi attori protagonisti: Moon So-ri interpreta in maniera toccante e sconvolgente una disabile, così credibilmente che in quelle oniriche scene in cui si comporta normalmente quasi non riusciamo a credere ai nostri occhi. Ma forse è ancor più bravo Sol Kyung-gu, perchè il suo personaggio ai limiti tra la normalità e il disagio mentale è molto più difficile. Ma egli riesce a creare un protagonista vivo, convincente, inquietante, per certi versi incomprensibile e inafferrabile. In una parola umano. Magistrale il lavoro di Lee Chang-dong sia in sede di scrittura che di regia, a confezionare una delle più belle storie d'amore mai immortalate dalla settima arte.

Un buon film che tocca tematiche importanti e che fa riflettere.L'ho visto solo una volta anni fa ma non l'ho mai dimenticato.Non lo considero un capolavoro anche se e' davvero un film piacevole che non esiterei a riguardare.

Gran bel film, estremamente coinvolgente.
Storia di vite non facili raccontata senza pietismi e giudizi morali.
Molta poesia ed altrettanta disarmante semplicità.
Attori mostruosi.

Un gran film che regala momenti di estrema poesia, anche grazie alla recitazione superba dei 2 attori protagonisti. Il finale pero' mi ha lasciato un po deluso, mi aspettavo qualcosa di diverso, non certo un ''happy ending'' se cosi possiamo definirlo. Mi sarebbe piaciuto vedere cosa sarebbe successo se questo film l'avesse diretto e sceneggiato kim ki duk...

Il diritto alla felicità negato da una società esclusivista ed ignorante,un amore nato da un gesto estremo e fiorito in un’irreale oasi in mezzo al deserto dell’arido mondo circostante.Un sentimento che sboccia vigoroso e sincero,lui un po’ tardo ed ex avanzo di galera dall’animo buono,lei fortemente invalidata da un handicap che non le permette di camminare e quasi di esprimersi.Non per questi motivi impossibilitati ad amarsi e a ribadire la loro voglia di stare insieme,regalandosi vicendevolmente emozioni sino ad allora ignote.
Il resto del mondo non può comprendere,in questo caso rappresentato dalle rispettive famiglie costituite da gente dalla facciata irreprensibile,in realtà figure avide e meschine che si servono del prossimo senza tanti scrupoli.
Un film di grande impatto,coraggioso nel trattare il tema dell’handicap senza moralismi spicci e in grado di illustrare con tocco delicato la disperata condizione di persone legate da manette sociali,da pregiudizi e tabù solo perché differenti da ciò che è ritenuto comune.Lee Chang-Dong ha il grande merito di umiliare le nostre sciocche convinzioni attraverso una storia mai patetica,cui si aggiungono toccanti spezzoni onirici ove il desiderio di vivere l’amore in totale e assoluta libertà prende corpo definendo quanto i confini tra normale e (presunto) diverso siano labili.In questi frangenti si possono apprezzare il vero aspetto e le capacità recitative di Moon So-Ri,strabiliante nei panni della ragazza disabile.
Altro pregio della pellicola è quello di sfruttare tempi narrativi perfetti, inserendo negli ambiti più disparati i due protagonisti con dimostrate possibilità di convivenza per la quale solo il giudizio altrui,intaccato da errate credenze,sia deleterio,peggio di qualsiasi barriera architettonica o dell’impossibilità di stringersi in un confortevole abbraccio.
“Oasis” è un film che distrugge in continuazione le nostre convinzioni,espone con veemenza la voglia di vivere che prospera in ambiti che noi “normali” tendiamo a disprezzare,animati da un assurdo senso di superiorità diventiamo i veri mostri,abili nel mostrare la nostra ipocrita benevolenza e immediatamente pronti a prevaricare il più debole.

Il cinema orientale è lontano dalle mie corde personali eppure questo è uno di quei film che toccano profondamente. Una storia d'amore tra due persone disabili, quell'oasi che cercano di costruirsi faticosamente in mezzo a tanta e ipocrita normalità non l'avevo mai vista. Raccontata in maniera semplice privandola di ogni facile retorica, affrontando anche un aspetto tabù come la sessualità tra persone con handicap senza la minima morbosità. Straordinari i due interpreti per bravura nella resa dei loro rispettivi personaggi.

ottimo film che tratta un amore " diverso" secondo canoni non consueti . Un film fastidioso , che scuote le coscienze e lascia scorrer via i pensieri per rielaborare le sensazioni che da sempre l'innato perbenismo ,perfettismo e chi + ne ha + ne metta ci pervade di cio' che è giusto o ciò che è sbagliato . Forse questo film ci da modo di vedere il giusto e lo sbagliato in prospettiva diametralemente opposta ...fino a chiedere a me stesso che diritto ho di condannare e di assolvere .....non è facile capire in fondo ....molto + semplice ignorare ...

Una storia d'amore meravigliosa, struggente, triste diversa e molto toccante. La ragazza che recita la parte di Hong Jong-du ( la ragazza disabile ) è a dir poco eccezionale, perfetta, commovente. Una pellicola di rara bellezza che consiglio vivamente a tutti. Non risulta mai lento nè scontato e non cade mai nella trappola retorica. A dir poco sublime.

Una storia d'amore fuori dal comune priva di retorica e perbenismo.
Il film risulta però a tratti troppo noioso e lento nonostante le belle idee che cerca di esprimere.
Definirlo capolavoro mi pare eccessivo, mi dispiace doverlo dire perchè è un film che avrebbe sicuramente meritato di più se fosse stato concepito in maniera diversa in alcune sue parti,specialmente nella prima parte.
Ottima la prova dei due attori e buona la regia.
Un pò più di colonna sonora non avrebbe guastato.
Film asciutto,comunque da vedere.

altro capolavoro di chang-dong lee, non c'è bisogno di aggiungere altro.

Inaspettato colpo in pieno petto. Uno dei film più belli che io abbia mai visto. CAPOLAVORO!!!

capolavoro profondissimo...l'amore impossibile tra un'handicappata e un ragazzotto un po' idiota ma dal cuore tenero raccontato con leggerezza. Incredibile!

Storia sentimentale (ma non solo sentimentale..) fuori da ogni canone, trattata con sensibilità e senza retorica o patetismo; ma anche storia nuda e cruda che mi ha fatto riflettere, commuovere e rattristare...
Regia impeccabile e attori formidabili....doppiaggio molto impegnativo ma ottimo!
E' un film che ognuno dovrebbe vedere, perchè ti lascia qualcosa di importante dentro.
Fortemente sconsigliato agli amanti di storielle d'amore da quattro soldi (la gran parte dei film sentimentali prodotti attualmente).

se l'inizio fosse stato meno noioso avrei potuto dare un voto più alto,tutto sommato è una storia d'amore inconsueta e commovente e penso sia stata trattata con la giusta sensibilità e il giusto tatto

Una storia d'amore bellissima, che riesce a cogliere l'essenza più pura dei sentimenti, grazie al protagonista che nella vita rifiuta tutti i vincoli cui devono sottostare le persone "educate".

E' in film come questi che apprezzo particolarmente il cinema orientale.
Nella cultura occidentale, così schiava del politicamente corretto, non si sarebbe neanche potuta immaginare una storia così.

Veramente bravi i due protagonisti, particolarmente la ragazza (Vedi spoiler).

SPOILER

Sinceramente questo film me lo aspettavo meglio, se ci fosse stato un pizzico di sensibilità e delicatezza in più, sarebbe stato nettamente migliore!

Questo film è molto particolare e non posso negare l'ottima interpretazione della ragazza (forse un pò troppo esagerata).
Certe scene sono troppo lente e ''ferme'',comunque sia non penso che capiterà facilmente di vedere un altro film del genere.

SPOILER

...attori eccellenti per una storia priva di alcuna retorica... Un film sulla purezza del sentimento... Strardinario e crudo nella rappresentazione dell'intolleranza nei confronti del diverso... Un film che commuove e fa riflettere... In più oltre a tutto ciò si aggiunge una trama veramente ottima nel suo svolgimento... Film bello

bellissimo. Ma è comprensibile e apprezzabile solo da parte di puri di cuore.

Da vedere e riflettere perchè Amelio ("le chiavi di casa") ha sbagliato ogni cosa L'occidente che si veste di ogni pudore - perchè la reticenza morale che io chiamo integrità all'intolleranza - ha un suo valore ehm sociale L'oriente sveste il tutto e mostra con candore - in questo film meraviglioso - cosa può portare l'uomo "Normale" a ritenere "infetta o coercitiva" la sessualità nell'handicap Ci gioco la testa che ha infastidito molti L'oggetto del desiderio è "oggetto da nascondere", antitesi di un'amore folle e infelice che altri possono negare Come? Donando scelleratamente il loro, quello meno vero

Una storia d'amore straziante ma con sentimenti purissimi... l'imprentazione di lei è semplicemente incredibile!

Film bellissimo, straziante e realistico, asciugato di ogni retorica..... E' raro vedere degli attori così bravi...

Questo è cinema!!!

NIENTE DI SPECIALE

niente di che.

Sembra la storia della mia vita,quindi è bellissima. uhhhh!!!!
bravo Stefano Stefani se non ci fossi tu questi capo di lavori non uscirebbero (nelle sale) quindi ti ringrazio di esistere.