per il re e per la patria regia di Joseph Losey Gran Bretagna 1964
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per il re e per la patria (1964)

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locandina del film PER IL RE E PER LA PATRIA

Titolo Originale: KING AND COUNTRY

RegiaJoseph Losey

InterpretiDirk Bogarde, Tom Courtenay, Leo McKern, Barry Foster, James Villiers

Durata: h 1.30
NazionalitàGran Bretagna 1964
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 1964

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Trama del film Per il re e per la patria

Prima guerra mondiale: il soldato Arthur Hamp viene processato per diserzione. Lo difende - non senza riluttanza - il capitano Hargreaves, al quale Hamp spiega i motivi del suo gesto: unico sopravvissuto di una battaglia e sconvolto dal tradimento della moglie, non vedeva più alcuna ragione per rimanere nei ranghi. Poco a poco, il disprezzo dell'ufficiale si tramuta in simpatia, ma la necessità di una sentenza "esemplare" prende il sopravvento...

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Voto Visitatori:   8,14 / 10 (7 voti)8,14Grafico
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Voti e commenti su Per il re e per la patria, 7 opinioni inserite

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Goldust  @  28/03/2024 15:09:33
   7 / 10
Non ha la potenza dirompente di "Orizzonti di gloria" , che la sporca guerra ce la faceva respirare di più pur non mostrandola direttamente, ma questo film di Losey ha tutte le caratteristiche giuste per essere paragonato, senza sfigurare, al classico di Kubrick, partendo da un grido antimilitarista di base per passare al racconto della difficile vita del militare comune. Encomiabili le prove degli attori a partire da quella di Bogarde e pesantissime atmosfere claustrofobiche che stritolano i sensi dello spettatore. Invecchiato un pò male nella forma ( sembra infatti un pò rovinato, ed ai tempi non venne girato con un alto budget ) ma ancora valido nella sostanza.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/09/2023 10:22:37
   8 / 10
Non ci sono i palazzi lussuosi di Orizzonti di gloria, ma la pioggia incessante, il fango delle trincee, fra cadaveri di uomini ed animali sparsi intorno. Uno scenario brutto e che abbruttisce il fisico e l'animo umano. Un soldato in evidente stato confusionale è processato da una corte marziale improvvisata con l'accusa di diserzione. E' sotto scenario cupo che si consuma un processo/farsa, tanto assurdo quanto privo di ogni logica razionale che la guerra, nella sua violenza disumana, ha demolito. Il film di Losey è impietoso nel suo incedere inevitabile, grazie all'ottima prestazione di un cast tra cui spicca un Bogarde particolarmente ispirato, difensore non solo di un soldato accusato, ma di quel senso di giustizia ormai annichilito.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  30/04/2021 14:07:37
   8 / 10
Il film antimilitarista che piu' di tutti rappresenta il detto di "sporca guerra".
Vediamo solo una trincea di fango, infestata dai topi che diventano compagni di gioco di soldati che non sparano mai, solo in lontananza qualche colpo di cannone.
Poco importa se si sta vivendo durante la prima guerra mondiale, non ci sono date ne cmapi di battaglia, solo il combattimento interiore di un uomo condannato a morire dai suoi stessi compagni.
Certo ricorda il recente "Orizzonti di gloria", sicuramente piu' famoso ma anche questo lavoro di Losey è ottimo sotto ogni punto di vista.
L'immagina del soldato morto che sparisce sotto il fango è la fotografia del film e del senso di questa "sporca guerra"...

dagon  @  02/05/2010 12:42:22
   8½ / 10
Un caposaldo del cinema antimilitarista. Come hanno già detto prima di me, è un po' l' "orizzonti di gloria" inglese. A differenza del capolavoro di Kubrick, questo è completamente ambientato in una trincea infestata dai topi, sotto una pioggia incessante, non si vedono mai il nemico nè i combattimenti . L'impostazione è quasi teatrale ed il contesto assume spesso una valenza simbolica (vedi scena in cui Bogarde cade nella pozza di fango). Il messaggio antimiltirarista arriva in maniera diversa, forse meno viscerale di altri film, ma non per questo meno potente. Veramente bello.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  10/09/2009 07:38:27
   8½ / 10
Concordo coi commenti precedenti: non ci si può esimere col partire dal confronto con "Orizzonti di gloria", che uscì qualche anno prima. Le due pellicole sono similari; ma ciò non deve indurre a considerare la rappresentazione di Losey come una riproposizione passiva di quella di Kubrick. E' piuttosto, e più correttamente, una opinione soggettiva e originale sull'argomento.
Una differenza sostanziale, e qui mi accodo all'osservazione de Lospaccone, sta proprio nel fatto che qui il nemico non ha più corpo, come la guerra, è divenuto un'entità impalpabile, inudibile, a cui si ubbidisce per convenzione. Ha preso bensì le sembianze del fango, delle carogne, dei topi; dove la battaglia non si svolge più nel campo, ma dentro una trincea, asfissiantemente. E' più nell'atmosfera processuale soffocante, umida, appiccicosa, melmosa - e tutta risolta nella forma di una messinscena teatrale, con set autentici e come attori veri sconvolti soldati - in cui piove incessantemente.
Identico, invece, sarà l'epilogo.

Anche sul piano stilistico, Losey prosegue la sua personalissima ricerca di finezza barocca, già ammirabile nella bellissima introduzione: l'esplorazione d'un monumento ai caduti, lo "stacco" fulmineo d'una esplosione; e in un paesaggio spettrale d'arbusti mutilati, l'immagine di pietra d'uno scheletro umano.

1 risposta al commento
Ultima risposta 10/09/2009 20.47.12
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  15/05/2009 14:44:47
   8 / 10
Un film che strizza l'occhio a "Orizzonti di gloria", che senza nulla togliere al lavoro di Losey, ho apprezzato di più. Diciamo che la storia è praticamente uguale

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER e anche qui viene trattato benissimo questo tema. Filmone antimilitarista con un ottimo cast che sa trasmettere parecchio, ottime scene visive e grande atmosfera. Da vedere anche questo.

LoSpaccone  @  23/04/2009 22:06:53
   9 / 10
Uno dei capolavori del cinema antimilitarista, forse IL capolavoro! Inevitabile il paragone con "Orizzonti di gloria", sulla cui grandezza nessuno può muovere obiezioni ma francamente non so dire quale dei due sia migliore. Quello che posso dire però é che questo mi ha senza dubbio impressionato di più. Meno spettacolare e retorico del film di Kubrick ma più realistico, crudo e politico.
Il film colpisce innanzitutto visivamente: l'atmosfera è angosciante, l'ambientazione claustrofobica, non ci sono scene di guerra, la vicenda si svolge interamente nella trincea, sotto la pioggia incessante e in un vero e proprio mare di fango. I soldati che vivono in trincea sembrano rassegnati, alienati a tal punto da sfiorare il grottesco (scena del processo al topo),
cosi come il protagonista, disertore quasi per caso e non per una scelta pienamente consapevole.
L'aspetto che distingue maggiormente questo film però é la maggiore connotazione politica della sua denuncia. Nel film di Kubrick c'é chi tra le gerarchie militari aderisce alle logiche e alle regole "marziali", dando l'impressione di giocare piacevolmente a fare la guerra, e che quindi più o meno direttamente viene identificato come il portatore del male contro cui puntare il dito. In questo film invece gli ufficiali che compongono il tribunale giudicante e condannano il disertore sembrano costretti a farlo, pur comprendendone le motivazioni; sono essi stessi rassegnati e prigionieri della realtà come i soldati semplici. L'invettiva allora si indirizza verso chi ha scelto di fare la guerra, chi ha permesso che tutto ciò accadesse: non è il puntiglio di un generale o la ferrea applicazione del codice marziale che giustizia il disertore ma la patria, o chi nel nome di questa lo ha convinto (costretto) a combattere.
Un capolavoro del cinema ingiustamente dimenticato!

3 risposte al commento
Ultima risposta 11/09/2009 20.02.32
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