Aliide, che ha sperimentato gli errori dell'epoca di Stalin e la deportazione degli estoni in Siberia, si ritrova a fare i conti con il suo senso di colpa derivante da alcune scelte opportuniste e da un omicidio colposo. Una notte del 1992 nel cortile di casa sua, Aliide trova Zara, una giovane donna appena sfuggita dalle grinfie della mafia russa che la teneva come schiava del sesso. In un clima di reciproco sospetto, le due donne cominciano a rivelare le motivazioni che si nascondono dietro ogni loro gesto, lasciando emergere una tragedia familiare carica di rivalità, lussuria e mancanze.
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