quando volano le cicogne regia di Michail K. Kalatozov URSS 1957
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quando volano le cicogne (1957)

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locandina del film QUANDO VOLANO LE CICOGNE

Titolo Originale: LETJAT ZURAVLI

RegiaMichail K. Kalatozov

InterpretiTatyana Samoylova, Aleksey Batalov, Vasili Merkuryev, Aleksandr Shvorin, Svetlana Kharitonova, Konstantin Kadochnikov, Valentin Zubkov, Antonina Bogdanova, Boris Kokovkin, Ekaterina Kupriyanova, Valentina Ananina, Valentina Vladimirova, Olga Dzisko, Leonid Knyazev, Georgiy Kulikov, Daniil Netrebin, Aleksandr Popov, Irina Preis, Nikolay Smorchkov, Galina Stepanova, Klarina Frolova-Vorontsova, Georgiy Shamshurin, Leonid Alekseyev, Valentina Berezutskaya, Maya Bulgakova, Lidiya Vinogradova

Durata: h 1.37
NazionalitàURSS 1957
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 1957

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Trama del film Quando volano le cicogne

Veronika e Boris sono due giovani moscoviti che si innamorano l'uno dell'altro appena prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Boris deve partire per il fronte e Veronika, rimasta sola, per far fronte alle difficoltà economiche della sua famiglia, accetta di sposare il ricco cugino, pur non amandolo. Alla fine della guerra, lei attenderà il ritorno di Boris dal fronte, nella speranza vana di poterlo riabbracciare.

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Voto Visitatori:   8,50 / 10 (5 voti)8,50Grafico
Palma d'oro
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Palma d'oro
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Voti e commenti su Quando volano le cicogne, 5 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  17/01/2024 13:01:28
   9 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Opera incredibile di Kalatozov, film struggente dalla potenza visiva altissima, raramente ho visto una tecnica così preponderante ma allo stesso tempo così aderente al significato delle immagini e all'emozione, la cura di ogni quadro, ogni dettaglio visivo riesce ad essere una goduria per gli occhi e allo stesso tempo a non essere mai ridondante nella storia, che nella sua semplicità punta ad una messa in scena curatissima, dalle interpretazioni agli aspetti visivi per arrivare ad emozionare anche il cuore più duro.

Il film narra semplicemente di una storia d'amore ambientata negli anni della guerra, come ho anticipato prima sarebbe un soggetto molto semplice, Veronica e Boris sono due giovani innamorati, che pianificano di sposarsi prima o poi, improvvisamente arriva l'annuncio dell'entrata in guerra dell'Unione sovietica, al tempo una guerra molto sentita, per combattere il nemico nazista, ecco che Boris spinto dagli ideali di dovere e patriottismo si arruola.
Veronica rimarrà inizialmente da sola, sperando soltanto di ricevere lettera da Boris dal fronte, che mai arriveranno, già queste sequenze mostrano una Veronica disperata e si passa dall'euforia di una storia d'amore appena nata, ricca di infatuazione e gioia intrinseca, corredata anche da uno stile umoristico di fondo, ad una struggente attesa di una notizia di Boris, con le paranoie che ne conseguono, "è ancora vivo?", "sarà la posta che non funziona al tempo di guerra?", "mi avrà dimenticata?", Kalatozov gestisce benissimo questi tempi, dilatandoli e regalando un pathos emotivo fortissimo anche allo spettatore, indugia ripetutamente sui primi piani di Veronica, su di lei affranta al telefono alla ricerca di sue notizie, il tutto mantenendo un lirismo contenuto e senza cadere mai in melensità eccessive, i dialoghi sono minimali, la messa in scena si occupa di catturare i sentimenti attraverso le immagini, un po' devo dire questo stile qua, più che sovietico, mi è sembrato analogo al Realismo poetico francese di qualche decennio prima, complice anche qualche sequenza surreale piena di speranza.

Il tempo passerà, lentamente ma passerà, Veronica sotto le bombe perde pure i suoi familiari, in una scena terribile, l'unica consolazione, per modo di dire, che le resterà è Marko, il cugino di Boris da sempre infatuato da lei, che in un momento di debolezza la convincerà a sposarlo - tra l'altro che scena è? Con il piano sincopato che si ripete ossessivamente assieme ai rumori dei bombardamenti, flash ripetuti e quei primi piani di Veronica impaurita e Marko così inquietante, uno dei momenti più intensi del film -
Scelta di cui Veronica in realtà si pentirà ben presto, anche dopo essersi trasferita lontano dalla grande città per evitare ulteriori bombardamenti, vivendo sempre nella speranza di rivedere Boris prima o poi.

Nel frattempo, in una sequenza straordinaria, ci viene mostrata quella che dovrebbe essere la probabile, ma non certa morte di Boris, che viene colpito da un proiettile e perde i sensi, con quella soggettiva del cielo e la camera che cade all'indietro e poi inizia a girare, mettendo in sovraimpressione i bei momenti con Veronica e i pensieri di quello che sarebbe potuto essere, una scena dilaniante quanto bella visivamente, che però lascia il dubbio se effettivamente Boris sia morto o si sia salvato per miracolo. Momento ambientato nelle paludose foreste dell'est europa in cui altri sovietici ci mostreranno ancora gli orrori della guerra in altre grandi opere come "L'infanzia di Ivan" e "Va e vedi"

Uno stratagemma che per la seconda parte di film lascerà lo spettatore a sperare con Veronica, anche quando le verrà comunicato della morte di Boris, lei resterà sempre con una speranza, dato che il soldato che la comunica non l'ha visto seppellire, ma solo cadere dopo essere stato sparato, una speranza quasi irrazionale che però viene dal profondo, una fede viscerale tenuta in vita dall'amore che si consumerà nell'ultima devastante sequenza in cui a guerra vinta Veronica avrà la conferma dal migliore amico di Boris della sua morte, scoppiando in lacrime in mezzo a migliaia di persone festose per aver rincontrato i loro amati ancora vivi, ecco lì mi stava uscendo la lacrimuccia, con Veronica che arriva alla rassegnazione e regala quei fiori, come simbolo di una rinascita per un futuro migliore, con tanto di bambino appena nato porso verso il cielo a simboleggiarlo e le cicogne, o gru, dipende dalla traduzione, che volano di nuovo in ricordo dei momenti passati con Boris.

Tutta la storia è accompagnata da una componente visiva semplicemente illegale, tante scene ricorrono nella mente dello spettatore dopo la visione, da menzione è sicuramente la scena dell'arruolamento con quel pianosequenza tutto fatto di primi piani a mostrare il dramma privato di ogni singola persona di fronte agli affetti che partono in guerra, un momento toccantissimo, ma ce ne sarebbero da dire, i campi lunghi sulla piazza, il giocoso inseguimento iniziale sulle scale e via dicendo.

Film semplicemente straordinario per come riesce a coniugare sentimenti ed immagini con una tecnica sublime e delle interpretazioni altissime, azzarderei a definirlo uno dei film d'amore più belli di sempre.

Oskarsson88  @  01/09/2020 10:41:52
   7½ / 10
Molto struggente, la vera protagonista è, in parte sorprendentemente, Veronika, elemento femminile che vive varie sofferenze dall'inizio della guerra, vero elemento tragico e centrale attorno a cui ruota tutta la vicenda. Stile particolare per essere un film russo, a tratti ricorda un classico americano pur con le dovute differenze registiche, che raggiunge il suo apice nel finale con un misto di tristezza e commozione ma anche speranza e fiducia per un futuro migliore. Non eccessivamente patriottico come mi sarei aspettato, ci sono scene in cui viene pure preso in giro l'aspetto comunista (il momento dei regali per la partenza di Boris, con il padre che deride bonariamente le ragazzine) e comunque per quanto la guerra sia presente, i risvolti più importanti sono quelli sentimentali, vissuti da Veronika. Mi è piaciuto anche se l'ho trovato molto meno innovativo e speciale rispetto a Soy Cuba dello stesso regista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  16/01/2013 03:02:11
   8 / 10
Unico film sovietico ad aver mai vinto la Palma d'Oro a Cannes, The Cranes Are Flying è una struggente storia d'amore sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale.
Pessimista ma al contempo pregno di speranza, il poetico sguardo di Kalatozov sembra suggerire che l'amore non può vincere ma che la vita va avanti: le cicogne partono - come Boris per il fronte - ma ritornano per annunciare la libertà, la rinascita del paese, la previsione di un futuro di pace per le nuove generazioni (la scena finale del bebé sollevato al cielo, fra centinaia di persone in festa). Possiamo solo abbandonarci allo slancio nostalgico del ricordo, ma esse lasceranno il segno nella Storia.
La regia punta a cogliere le emozioni e le sensazioni indugiando sui volti, ma sa anche dimostrarsi dinamica nelle sequenze d'insieme - favolosa la carrellata nella scena della partenza di Boris, che passa in rassegna decine di volti rotti dal dolore dell'abbandono.
Riflette molto l'ideologia patriottica dell'Unione Sovietica stalinista nel ritrarre in modo eroico il personaggio di Boris (e criticando l'opportunismo di Marko), ma non manca di denunciare gli effetti catastrofici della Guerra: è la protagonista a pagarne le conseguenze, costretta al matrimonio di convenienza, ad unirsi a chi non ama, ad apparire come una traditrice.
La cinematografia europea post-bellica ha saputo regalare dei grandi esempi di Arte, e sul tema "Quando Volano le Cicogne" rimarrà fra i film sovietici da ricordare assieme ai film di Sergej Bondarchuk e "Ballata di un soldato" di Chukrai.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  03/06/2009 23:33:59
   10 / 10
Bellissimo. Il contrasto tra i sentimenti più puri dell’ animo umano e le aberrazioni dello strumento che fa di tutto per distruggerli, la guerra, è garanzia di commozione, di fascino sublime, di totale coinvolgimento emotivo. Pur nella sua semplicità (Boris e Veronika vedono interrompersi la loro storia d’amore dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale e la conseguente partenza per il fronte del ragazzo) il film raggiunge livelli di stile inconsueti per i modelli del cinema sovietico di quegli anni; l’esaltazione dei valori, del coraggio, dello spirito di sacrificio tipici della filmografia russa, qui sono in contrapposizione con le debolezze e le contraddizioni interne della protagonista, fragile elemento di una forza in campo di gran lunga superiore alla sua. Il film non si può definire un film di guerra, la macchina bellica è volutamente tenuta ai margini dal regista, soltanto alcune brevi ma terribili scene di bombardamenti su Mosca ci ricordano che il vivere quotidiano dei protagonisti avviene in un periodo di guerra e non di pace.
Apparso sulla scena mondiale dopo gli anni dello stalinismo “Quando volano le cicogne” non vuole racchiudere nessuna ideologia, è soltanto una straordinaria prova della forza dei sentimenti e del coraggio necessario a controllarli, è il desiderio di pace comune a tutti quelli della generazione vissuta sotto le bombe, è il sopportare la mancanza dell’amore quando si è privati della cosa più bella e nobile per l’uomo: la libertà.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/04/2007 21:37:31
   8 / 10
Qualche volta accadono nella storia del cinema fatti insoliti come questo.
Un film russo e per giunta di un genere non propriamente destinato al successo (di guerra) che ottiene un buon successo di pubblico.
E' successo alla fine degli anni Cinquanta con questo film straordinario, tutt'altro che noioso, anzi appassionante e struggente nella rievocazione (cfr. via crucis) della protagonista, ed è probabilmente l'elemento sentimentale e "femminile" l'ingrediente davanti a cui molte persone (e molte donne soprattutto) si sono rispecchiate.
Oltretutto il film di Kalazotov è un prodotto di eccellente fattura: il titolo è riferito alla nostalgia di Veronika quando, alla fine, non le resta che rievocare quei momenti splendidi e spensierati in cui, col suo uomo, ammirava il volo delle cicogne, segno tangibile di libertà (o di pace?)

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