Mentre i genitori se ne stanno imbambolati davanti agli schermi televisivi, i figli adolescenti soffrono di pesanti allucinazioni dovute agli influssi di un cervellone che li spinge a compiere atti violenti e suicidi.
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Mostroni gommosi anni '50 in questo fanta-horror anni '80. La storia in realtà potrebbe essere più profonda di quello che si pensa, con una critica alla teledipendenza ed al popolo che si rimbambisce davanti alla tv bevendosi tutto quello che viene detto, alla fine però abbiamo il solito teen-movie con alcuni momenti di sangue che sfiorano piacevolmente lo splatter. Oltre a quello il film è realizzato decisamente maluccio con diversi effetti speciali evidentemente casalinghi ed il finale è davvero troppo...troppo tirato via. David Gale è uno dei caratteristi americani che facevano sempre i cattivoni. In fin dei conti c'è di peggio ma non riesco a dargli la sufficienza; sicuramente vederlo all'epoca avrebbe dato molto di più ma gli anni che questa pellicola si porta dietro si vedono tutti.
Divertente B movie di fine anni 80 diretto da Ed Hunt. La trama è carina,contiene un buon messaggio di critica alla televisione e si segue senza problemi fino alla fine. Piuttosto mediocre la regia e la recitazione,mi è piaciuto molto invece il modo in cui hanno realizzato il cervellone,piuttosto originale. Insomma un film piacevole da vedere,per una serata senza pretese è perfetto.
Film serio nel suo essere pacchiano per via del Cervellone grottesco e mostruoso (che sembra una enorme cacca con occhi demoniaci e denti affilati) il quale mi ricordava, anzi probabilmente si sono proprio ispirati a quello, quell'essere volante presente in "Grosso guaio a Chinatown" che infatti era in contatto telepatico con Lo Pan... Non è la prima volta, specie negli anni 80, che un film rappresenta una critica alla televisione e al suo potere/influenza nella società...ma questo film vive di luce propria e mette in piedi una storia interessante anche se pur sempre realizzata in stile da serie B! Attraverso un programma televisivo questo BRAIN ipnotizza il pubblico e provoca allucinazioni spingendo le persone a commettere omicidi... Cast sconosciuto ma discreto, il protagonista l'ho trovato piuttosto bravo (mi somigliava pure un pò...sarà per quello). Molto bene pure gli effetti speciali ed il trucco seppur tutto rozzo...il mostro è realizzato davvero bene e le sue ipnotiche apparizioni/allucinazioni sullo schermo creano una certa inquietudine. Migliore di molti altri prodotti dello stesso stampo e budget, qui da noi inedito ma si trova con i sottotitoli.
Il prodotto è piuttosto pacchiano, vuoi per la semplicità della trama, vuoi a causa degli effetti speciali decisamente artigianali, però "The Brain" non fallisce la denuncia indirizzata agli effetti malsani che alcuni programmi tv sollecitano negli spettatori. Nel film di Ed Hunt i fatti si svolgono in una cittadina di provincia dove un subdolo guru televisivo aspira al condizionamento delle menti per mezzo di un programma intitolato paradossalmente "Thinking indipendence". L'idea è quella di iniziare a reclutare un limitato numero di adepti per poi espandersi a livello mondiale; sotto il volto rassicurante e l'eloquio sagace del presentatore si cela un essere alieno, alleato con una bizzarra creatura (un cervello gigante) capace di modificare le onde cerebrali e controllare a proprio piacimento i fans della trasmissione; senza contare che un banchetto a base di carne umana non lo disdegna affatto. Per questo motivo il giovane scavezzacollo Jim si trova nei guai, accusato ingiustamente di omicidio e braccato dall'intera comunità cercherà comunque di salvare le sorti del mondo. Il pensiero vaga verso pellicole più autoriali e dall'approccio meno grossolano sullo stesso tema, eppure "The Brain" nella sua essenzialità retrò riesce a divertire invogliando qualche riflessione. Alcune scelte lasciano perplessi: il finale sbrigativo (soprattutto nello scontro tra l'anchorman e il protagonista) oltre un numero decisamente esagerato di inseguimenti (a piedi o in auto) buoni per velocizzare la trama ma poco interessanti, tutto ciò però viene controbilanciato da un'apprensione mai come ora attuale, attinente lo scadimento qualitativo dei palinsesti e al nuovo schiavismo da tubo catodico.
Il regista è quello di Compleanno in Casa Farrow (Bloody Birthday).
Questo The brain è un film interessante, anche perchè tira in ballo la sempreverde, purtroppo, tematica dello strapotere televisivo che mangia le individualità delle persone, non facendole più pensare con la loro testa, conformandole e massificandole.
Difatti nel film dietro le emittenti televisive ci sta un megacervellone - che all'occorrenza può pure muoversi - (pure discretamente realizzato con animatroni) che, con messaggi subliminali, condiziona le menti delle persone.
Discreta la prova del cast e senza infamia e senza lode il ritmo; 'sta cosa metaforica della tv che rin********sce, seppur trita, da abbastanza spessore ad una pellicola che altrimenti sarebbe stata mero trash fine anni '80.
Nella media la regia, anche se l'aria low budget e semitelevisiva purtroppo non riesce mai ad andare totalmente via.