the party (2017)

Bravi gli attori ma il film in se dice poco...

Le tensioni esplodono fragorose durante una cena di un interno borghese inglese dove padrona di casa e relativi ospiti vengono investiti da un fiume di eventi imprevedibili. Siamo nei territori di "Carnage", "Cena tra amici" o addirittura "Nodo alla gola" dove l'impianto teatrale di unità di tempo e spazio aderiscono perfettamente; c'è tutto insomma per rendere una così breve visione meritevole - compreso un cast superiore alla media - tuttavia la sceneggiatura pigia sguaiatamente il pedale del grottesco e la critica sociale che si vorrebbe rappresentare è annacquata, a tratti, da del ridicolo involontario ( Murphy si comporta fin da subito come un matto, la Jones e la Mortimer oltre a non essere credibili come coppia lesbica si fanno delle scenate inconcepibili ). Un lavoro nelle intenzioni interessante ma senza troppa anima e salvato parzialmente dalle interpretazioni. Tra queste la migliore è quella della Scott Thomas mentre la Clarkson porta avanti anche qui il suo antipatico personaggio da saputella già visto in "House of cards".

Il mio voto è la media tra il film, non male con dialoghi all'altezza della situazione, e la musica, a mio avviso fastidiosissima, che l'accompagna per tutta la sua durata, sovrapponendosi spesso agli stessi dialoghi, scelta che non capisco davvero...

Filmetto interessante, del genere "tutto ambientato in una stanza".
Sufficienza meritata, ma nulla di speciale.

Commedia drammatica intelligente e vivace che vede per protagonisti alcune coppie con problemi di salute, di droga e soprattutto di corna.
Questo in un contesto sociale di media-alta borghesia che rende il tutto ancora piu' dissacrante.
Il film di Sally Potter dura poco, diverte e fa riflettere.
Promosso.

Non avendo letto i commenti precedenti, mi sono accorto a metà film che quello che stavo guardando, un incasinato teatrino in bianco e nero, era molto più probabilmente una complessa metafora simbolica sulla politica britannica dove ognuno dei personaggi impersonifica qualcosa: la buona politica, la saggezza, l astio popolare, l economia ecc. È sicuramente ben fatto.. Ma mi ha annoiato comunque, personalmente mi frega poco della politica, sia estera che nazionale! Do comunque un buon voto perché è una bella idea quella di parlare al pubblico dell incompetenza governativa per simboli, fa molto 1984 di Orwell :-D

Una mezza genialata, vero che pesca da un repertorio collaudato (vedi "Carnage" o "Perfetti sconosciuti"), eppure funziona bene. Cast perfetto.

Buona prova corale di tutto il cast e altrettanto buoni i dialoghi.

Una dramedy poco originale per come presentata, costruita a mo' di farsa, in maniera quasi teatrale, ma ben interpretata e capace, pur nella sua durata contenuta, di mostrare personaggi caratterizzati al meglio e abili nell'evidenziare lati caratteriali ben definiti.
Gradevole ma non eccelsa, come invece altre pellicole dall'impianto simile (CARNAGE o CENA TRA AMICI, tanto per citarne un paio), realizzata bene e ben dosata tra dramma e commedia, con il colpo finale che appare come una ciliegina su una torta discretamente riuscita.

visto ieri in dvd. il film e' ben recitato, il bianco e nero piacevole, un'ora passa in fretta e devo dire che sono tornata su alcune scene, dopo averlo visto tutto, per riascoltare i dialoghi, come quello in cui il life coach, l'anziano tedesco, parla della medicina tradizionale. Un po' improbabili alcune cose della trama ma certamente d'effetto, un film che si lascia guardare e che finisce un po' troppo presto

Ricorda molto "Carnage" di Polanski,anche se qui le "rivelazioni" e i segreti sono molti di piu' rispetto a quelli di "Carnage". Inizia tutto in maniera molto tranquilla e nessuno si puo' aspettare quello che succede dopo.Un escalation di segreti,rivalse,vendette,e situazioni paradossali.Sally Potter riesce in 70 minuti di film,quasi un cortometraggio a farci "entrare" la politica della Gran Bretagna,la rivalita' tra partiti,la situazione della sanita' inglese,l'amicizia,il sessismo,i rapporti umani,il tradimento,la medicina alternativa,l'ambizione lavorativa,l'avidita' dell'uomo e l'egoismo e,infine,l'amore.Forse prorpio perche' dura cosi' poco e' piu' coinvolgente,perche' non ha momenti "morti" , si passa da un argomento all'altro con estrema semplicita' eppure tutti gli argomenti vengono approfonditi e messi a nudo.Una "magia" cinematografica.Infine le due "ciliegine" il bianco e nero che rende la pellicola piu' "cinica" e "fredda" e visto le situazioni e' decisamente un pregio,e il finale,che chiude degnamente e inaspettatamente il tutto .

Breve ma non certo indolore questo Party di Sally Potter. Un'unità di luogo ben delimitata e su questo impianto teatrale sette personaggi si incamminano verso un massacro reciproco. La struttura non è dissimile dal Carnage di Polanski ma forse il riferimento maggiore è quello al Grande Fredoo di Kasdan. Viene messa sotto la lente d'ingrandimento una generazione travolta dal Blairismo e dalla Brexit, al cui idealismo si è preferito un pragmatico compromesso. Ci sono anni di disillusione in quasi tutti i personaggi, tra rampantismi vari e la disillusione degli ideali. Una generazione che recrimina e sbraita, ormai ombra di sé stessa. Difficile fallire con un cast del genere a cui sono serviti sul tavolo dialoghi brillanti e taglienti. La Potter non appesantisce la struttura e gira fluida tra le mura di un appartamento che diventa la resa dei conti di una generazione.