L’acqua è infetta. Gli uomini che la bevono si trasformano in misogini incazzati con l’unico intento di spaccare le teste alle donne a qualsiasi costo.
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"The taint" offre idiozia in quantità industriali senza mai riuscire a divertire, si stenta a credere che qualcuno, proponendo questa robaccia, non si sia vergognato. Non mi stupirei a saperlo mentre si crede un fenomeno, magari tronfio perché convinto di essere riuscito a trattare con metafore "illuminanti" in salsa splatter tematiche sociali scottanti come sessualità e violenza, cui si accorpa una predominante misoginia. La realtà dei fatti è ben diversa, in quanto le assurdità offerte non strappano una risata manco a morire, mentre il presunto impegno sociale è esplicitato con la pochezza di un bimbo della scuola materna. La coppia Boldruc (anche irritante protagonista) e Nelson, cerca di emulare la Troma senza saper nulla di regia e montaggio, improvvisando una sceneggiatura mai brillante, piena di personaggi insopportabili, confusionaria e zeppa di riferimenti sessuali molto espliciti che vorrebbero essere politicamente scorretti ed invece lasciano più che altro indifferenti. I due tizi si mostrano degli incapaci oltre che presuntuosi, il loro lavoro è un'offesa al vero splatter demenziale, quello capace di far ridere, disgustare e a suo modo riflettere. Qui siamo lontani anni luce da ogni obiettivo. Salvo la fotografia e la colonna sonora molto anni '80, il resto è da gettare senza remore.