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Tiger Mountain è tratto da un romanzo patriottico ambientato nella Cina post-WWII che narra le imprese di un plotone dell'Esercito Popolare di Liberazione durante la guerra civile cinese. Guidati dal Capitano 203 (Lin Gengxin), gli uomini dell'EPL sono in aperto confronto con l'esercito nazionalista del perfido Lord Hawk (Tony Leung Ka-fai reso irriconoscibile da un trucco che lo fa somigliare al batmaniano Pinguino). Il piano è conquistare una fortezza nella Montagna della Tigre, precedentemente appartenute all'esercito giapponese, e da qui si ramifica un complesso intreccio di spionaggio e battaglie per l'onore, sulla falsa riga di Dove osano le aquile. Opera fiume che strizza l'occhio alla propaganda, quello di Tsui Hark è un film che vive di una messinscena potentissima, storicamente accurata, suggestiva nella fotografia delle montagne innevata, ricca di scene d'azione prolungate all'estremo e sempre chiarissime nello svolgimento. Tuttavia il celebre regista orientale perde in più di un'occasione il senso della misura nell'accumulo di sottotrame, umorismo da fumetto, violenza stilizzata, soluzioni visive pacchiane (i rallenty e i bullet time si sprecano), confezionando un film dall'alto tasso spettacolare, che però appare troppo sbilanciato per convincere anche gli animi meglio disposti. Se le piccole storie umane che vanno a comporre il più ampio quadro bellico sono ulteriore nota a favore dell'operazione, meno ispirata si presenta l'ostentazione delle tecnologie computerizzate e 3D, che Hark spreme fino all'ultima goccia anche al costo di scadere nell'artificiosità. Le interpretazioni convincono e tengono banco per tutta la durata, sicuramente influenzate dall'ispiratissimo comparto di costumi e oggetti di scena, davvero d'effetto. Manco farlo apposta, il duello con la tigre che campeggia nella tamarrissima copertina, è la migliore del film, nonché un piccolo manuale di tensione e tecnica action.
Il difetto più grosso di questo film è a mio parere la cornice, con un'introduzione e un epilogo che mi sono sembrati di troppo. Quello che conta è tuttavia nel mezzo, e funziona direi molto bene, con personaggi molto ben caratterizzati, e un film che parte a mio parere un po' lento nei primi 30/40 minuti, ma che acquisisce sempre più ritmo fino all'ottimo finale. Regia di Tsui Hark ancora una volta ottima.
Ignoro quali sostanze abbia assunto l'utente sotto di me per dare una voto degno di un Asylum, ma per quanto mi riguarda considero THE TAKING OF TIGER MOUNTAIN un film discretamente realizzato. Tra l'altro prende spunto da una storia vera. Non sarà perfetto ma il film riesce a essere visivamente e narrativamente valido: azione bellica, gioco di spie, scontri a fuoco, esplosioni, un doppio finale spettacolare e c'è pure un incontro ravvicinato con una tigre...cosa si vuole di più? Cast e regia se la cavano bene, gli effetti speciali sembrano funzionare a dovere, la durata non inficia la visione che risulta interessante e senza punti di staticità evidente. A mio avviso, un prodotto ludico valido, certamente non meritevole di un voto così denigratorio.