the theatre bizarre regia di Douglas Buck, Buddy Giovinazzo, David Gregory, Karim Hussain, Jeremy Kasten, Tom Savini, Richard Stanley USA, Francia, Canada 2011
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the theatre bizarre (2011)

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locandina del film THE THEATRE BIZARRE

Titolo Originale: THE THEATRE BIZARRE

RegiaDouglas Buck, Buddy Giovinazzo, David Gregory, Karim Hussain, Jeremy Kasten, Tom Savini, Richard Stanley

InterpretiUdo Kier, Virginia Newcomb, Amelia M. Gotham, Tom Savini, James Gill,

Durata: h 1.54
NazionalitàUSA, Francia, Canada 2011
Generehorror
Al cinema nel Settembre 2011

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Trama del film The theatre bizarre

In una squallida strada nel quartiere dove vive la giovane Enola Penny sorge un teatro da tempo abbandonato. Enola ne è ossessionata e una notte, notandone la porta di ingresso socchiuda, decide di entrarci di soppiatto. All'interno del buio e decrepito auditorio le si mostra uno spettacolo mai visto. Un intangibile pupazzo di forma umana la introduce a sei storie del bizzarro. Una coppia, in viaggio in alcune zone remote dei Pirenei francesi, incontra una strega assetata di sesso. Il sogno Freudiano di un marito infedele si confonde tra fantasia e realtà. Un amante paranoico fronteggia la furia di una partner che è stata spinta troppo oltre i limiti. Gli orrori del mondo reale sono reinterpretati dalla mente di un bambino. Una donna troppo desiderosa delle memorie della altre persone viene curata in un modo decisamente particolare. Un'ossessio perversa ma dolce si trasforma in un'amara realtà per una coppia ormai troppo dentro certe situazioni...

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Voto Visitatori:   6,68 / 10 (11 voti)6,68Grafico
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Voti e commenti su The theatre bizarre, 11 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Noodles71  @  03/09/2020 15:19:01
   6½ / 10
"The Theatre Bizarre" mi chiedo come mai non sia stato distribuito in Italia, forse meglio perchè in lingua originale rende qualcosa in più. Enola Penny, una giovane con evidenti comportamenti compulsivi, viene attratta in un teatro abbandonato di fronte a casa sua e sedutasi in platea assiste alla comparsa nel palco di Peg Poett, una marionetta con sembianze umane interpretata dall'indimenticabile Udo Kier. E' proprio lui a presentare le sei storie che compongono il film anticipandole con l'entrata in scena di altre marionette. Come succede spesso nei film ad episodi, non tutti sono discreti ma interessanti tecnicamente e riescono a creare la giusta dose di tensione. Il primo "Mother Of Toads" segue le disavventure di una coppia di ragazzi americani in vacanza in Francia, lui è antropologo, che vengono attratti nella sua casa sperduta in mezzo ai boschi da una misteriosa donna che afferma di essere in possesso del "Necronomicon" e lui non resisterà alla tentazione. Sicuramente il più leggero di contenuti, con rimandi all'horror anni '80, con storia abbastanza ridicola. Il secondo "I Love You" dove un uomo alcolizzato ama la moglie in maniera molto possessiva e lei decide di lasciarlo stanca della sua morbosità. La conversazione tra i due raggiunge livelli di crudeltà inimmaginabili... Il livello si alza, thriller psicologico con finale sorprendente e quello che più mi è piaciuto. Il terzo "Wet Dreams" diretto dal mago degli effetti speciali Tom Savini che vi recita anche, racconta le vicissitudini e le problematiche di una coppia e degli incubi raccapriccianti di cui lui è vittima. Il più divertente, leggero ma grazie allo splatter la valutazione si alza. Il quarto "The Accident" racconta di una madre premurosa ed affettuosa che spiega alla piccola figlia il senso della morte dopo aver assistito ad un incidente di un motociclista. Il più poetico, assolutamente non ha niente di horror rispetto agli altri e fuori tema. Il quinto "Vision Stains" diretto dal visionario Karim Hussain, una donna incapace di sognare, ruba i ricordi di altre donne indigenti e tossicodipendenti in una maniera molto inquietante. Altro episodio di livello superiore, disturbante ed immorale. L'ultimo "Sweets" amore a base di dolci di una coppia, lei lo lascia, lui la ama troppo e lei accetta un ultimo incontro... Quello che mi è piaciuto meno perchè veramente disgustoso anche se interessante per alcuni versi. Giudizio finale un prodotto dignitoso, con episodi tra alti e bassi, niente di eclatante ma l'ho visto con piacere.

ferzbox  @  05/09/2016 14:38:37
   6 / 10
Horror ad episodi del 2011 che tra i vari registi vanta anche la partecipazione di Tom Savini(grande Tom) e Richard Stanley.
I vari cortometraggi sono piuttosto bizzarri(d'altronde dal titolo) e la cornice contribuisce a rendere tutto abbastanza lugubre, dato che i vari episodi horror vengono presentati all'interno di un teatro fatiscente gestito solo da marionette dall'aspetto grottesco.
Il film è girato discretamente; la fotografia non è affatto male, così come le musiche(alcuni pezzi mi sono piaciuti parecchio), inoltre l'atmosfera che si respira è bella inquietante, quindi per quanto riguarda la presentazione introdotta dalla cornice non c'è nulla da dire, per quanto la soluzione finale, se pur inquietante, non stupisce più di tanto...ed è prevedibile...
Passiamo ai vari corti.

MOTHER OF TOADS

Ho notato che ad alcuni utenti non è piaciuto un granchè questo corto; sono piuttosto sorpreso perchè a me invece è saputo un sacco figo, sopratutto per quell'alone di maligno Lovercraftiano che mi ha sempre affascinato da morire....una sorta di versione alternativa del principe ranocchio vista in modo orrorifico...non male....

I LOVE YOU

Quasi si ha l'impressione di percepire qualcosa di autoriale in questo lavoro, sopratutto vedendone gli atti finali, ma sinceramente mi ha colpito molto meno del precedente; alla fin fine è una mezza cazzàta.....

WET DREAMS

Qui entra in gioco il buon Tom Savini che ci narra un episodio totalmente malato che incontra il torture porn e l'horror visionario.
Carino e molto crudo....ma da Savini mi aspettavo qualcosa di più plateale e dal maggior utilizzo di make up e tecniche artigianali....un pò ci sono rimasto male....

THE ACCIDENT

Per carità, niente da dire se fosse stato inserito in un altro contesto, ma che cazzò ci azzecca in una raccolta di episodi horror?...perchè parla della morte?...si va bhè, ho capito, ma lo stile è tutto tranne che horror.....se lo presentavano in un contesto differente sarebbe stato notato di più secondo me, così rimane un pò nell'oblio...

VISION STAINS

Questo è strano forte; probabilmente anche l'episodio in questione non è propriamente horror, però il concetto perverso e lo splatteroso finale lo salvano in corner, facendo apprezzare un idea strampalata ma a suo modo interessante....

SWEETS

Questo mette ribrezzo più per il disgusto dell'abbuffatta sessuale di dolci e creme pasticcere che per il finale grottesco; più visionario che altro....ma personalmente non mi detto molto.....

In pratica si tratta di un film ad episodi che vale la pena vedere più per lo stile che i cortometraggi di per se, ma comunque sfizioso per gli amanti del genere.....si può guardare....

alex94  @  19/01/2016 21:06:07
   6½ / 10
Altro horror ad episodi (sei più la storia di cornice) piuttosto riuscito diretto da ben 7 diversi registi...........
"Mother of Toads" il primo corto, diretto da Richard Stanley è il più debole della serie,presenta una ambientazione molto affascinante e suggestiva,ma la storia non mi ha detto nulla (una favola nera alquanto erotica),confusa. VOTO: 5,5
"I love you" di Buddy Giovinazzo (regista del vecchio cult "Combat Shock") è di buonissima qualità,forse avrebbe meritato più tempo,ma comunque si rivela ben realizzato e ben interpretato dall'allucinato protagonista. VOTO: 7
"Wet Dreams" diretto dal grande Tom Savini che dopo aver realizzato un remake decente della Notte dei morti viventi,a distanza di quasi vent'anni (più o meno) torna dietro la macchina da presa per girare un corto concentrato sul rapporto di coppia,non bello come il precedente episodio ma ugualmente efficace ed inquietante. VOTO: 6,5
"The Accident", poetico ed intimista lavoro di Douglas Buck,semplice ma ben realizzato. VOTO: 7
"Vision Stains" il capitolo migliore di questo film non poteva che essere diretto da Karim Hussain...........idea parecchio originale e sceneggiatura profonda aperta a diverse interpretazioni unita ad una regia spettacolare. VOTO: 8
"Sweets" ultimo corto diretto da David Gregory è sicuramente il più grottesco,stravagante e disgustoso,confesso di aver apprezzato questa combinazione,particolarissimo. VOTO: 6,5
Insomma un bel lavoro che non parte benissimo (anche la storia di cornice non è un granché) ma che episodio dopo episodio acquisisce sempre maggior valore........ da vedere.

Danae77  @  21/11/2015 16:45:40
   9 / 10
Occhi morenti sul proprio cuore, fellazio di una donna, sognata anima gemella, messia dell'ultima cena nell'orgia dei sensi. Scorpioni di panna giù per l'imbuto..domande di bimbi, domande sui bimbi nell'acqua...storie disperate e misteriose iniettate, siero di conoscenza. Amore nelle briciole di elemosina, geloso custode e padrone del nido dell'aquila perversa....amplesso allucinato nel grembo della madre delle rane, all'osso dei suoi piccoli figli, in cambio della verità su un libro. Sul palco di inquietante cartapesta meccanica, spettatrice tra i manichini, sul bizzarro teatro della vita narrata e della realtà chiusa, come una bambola in un baule.

topsecret  @  18/09/2013 15:55:02
   6 / 10
Visionario, eccentrico, contorto horror a episodi con sprazzi di filosofia e un bizzarro viaggio nella psiche.
Sei episodi che miscelano classicismo e originalità in un pandemonio di emozioni, sangue, follia, magia e morte.
Non tutto funziona alla perfezione: alcuni episodi sono privi di grande attrattiva e non sempre riescono a mantenere costante l'attenzione di chi guarda, così come non tutti gli interpreti si dimostrano all'altezza.
Nel complesso comunque è un film abbastanza valido, pur non presentando grande ritmo e vivacità narrativa.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  09/06/2013 11:04:48
   6½ / 10
Sei episodi più il collante fra le diverse storie in cui altrettanti registi più o meno giovani si cimentano con il grand-guignol.
In breve:
Il primo episodio avrebbe gli elementi per poter piacere. Una buona atmosfera che rimanda alle grande pellicole dell'espressionismo tedesco, ma dalla resa alquanto imbarazzante in quanto miscelare Lovecraft e una certa dose di erotismo è come mescolare la panna con il ketchup, cioè uno schifo. Non aiuta anzi sono deleteri gli effetti speciali e i costumi che inducono alla comicità involontaria.
Il secondo episodio è basato soprattutto sui dialoghi e sulla buona prova degli attori che offrono un eccellente duetto che si incastra bene con la struttura circolare della storia basata molto sulle paranoie del protagonista.
sogni bagnati si muove tra il macabro ed il beffardo, da sembrare una versione bizzarra ed estrema del Vittimista di Ettore Scola. Le paure ed i sensi di colpa maschili nei confronti della partner tradita. la sequenza onirica iniziale è notevole.
L'infanzia e la morte come concetto che si incontrano per la prima volta. La scoperta di una dolorosa consapevolezza. Raccontato in maniera semplice e delicata, è uno degli episodi migliori del film.
Vision of Stains è un buon soggetto, dalle premesse assurde ma che in un film del genere ci può stare benissimo. Forse è l'episodio più malato dalle buone atmosfere anche se la voce fuori campo è un po' troppo invasiva.
Grottesco puro l'ultimo episodio, inadatto per stomaci delicati e vero inno alla bulimia da cibo, simbolo di un rapporto di coppia ormai distorto e disfunzionale.

In definitiva un discreto film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  05/04/2013 11:29:11
   7 / 10
L'intelaiatura di questo horror ad episodi non lascia presagire il meglio, Udo Kier in versione marionetta si merita immani sberleffi, quanto le espressioni da idiota che sciorina l' unica spettatrice capitata al grandguignolesco show.

Col primo episodio il sospetto di essere incappati in una clamorosa nefandezza comincia a concretizzarsi. "The mother of taods" è robaccia confusa che sembra attingere il peggio dai b-movie anni '80. Peccato per la musa fulciana Catriona MacCall sprecata in tal modo, ma veramente, tra rospi vischiosi, megere lussuriose e Lovecraftiane influenze Richard Stanley (per lui all'attivo un piccolo cult come "Demoniaca") delude totalmente.
Voto 4.5

Ci si riprende con "I love you" del grande Buddy Giovinazzo, praticamente desapareçido dopo aver regalato alle platee underground un filmone come "Combat Shock".
Storia di una crisi di coppia in interni con lei che prima di mollarlo gli vomita addosso ogni cattiveria possibile. Il cornuto non la prenderà benissimo. Ottimo l'utilizzo delle luci, gran regia e notevole la sensazione di follia che aleggia pronta a scatenarsi.
Voto 7

"Wet Dreams" del mago degli effetti speciali Tom Savini (che si ritaglia un ruolo) affronta anche in questo caso problematiche coniugali. Lui la tradisce regolarmente venendo poi perseguitato da orribili ed onirici sensi di colpa. Scoprirà ben presto che la realtà può essere ancora più spaventosa dei sogni.
Episodio pregevole impreziosito dalla scream queen Debbie Rochon.
Voto 6.5

Il quarto episodio scarta a sopresa il brutale contesto generale. Douglas Buck tratta nel suo "The Accident" le curiosità di una bimba riguardo il grande mistero della morte. Un episodio intimista e rarefatto, forse un po' troppo insisto nei ralenty ma delicato nel trattare l'inevitabile destino umano spiegato da una madre angelica alla figlioletta.
Voto 7

Passiamo quindi al segmento migliore diretto da Karim Hussain (ricordato dai più per "Subconscious Cruelty") e intitolato "Vision Stains". La tipa protagonista se ne va in giro ad ammazzare delle reiette, tipo tossiche e vagabonde, sottraendo loro, nel momento in cui stanno per spirare, i ricordi. Il modus operandi è crudo e fastidioso, l'idea di base piuttosto originale è intrisa di una filosofia anti-emarginazione che avrebbe meritato un miglior approfondimento. A causa del minutaggio ridotto molto del potenziale resta inutilizzato, comunque Hussain raggiunge il top.
Voto 7.5

Chiusura affidata all'eccentrico "Sweets" in cui David Gregory utilizza i dolci in modo feticistico, quasi fossero delle appendici corporee attraverso cui trarre piacere fisico.
Bella l'alternanza tra un quadretto domestico di raro degrado e sequenze ultra pop dai colori sgargianti in cui i protagonisti si abbuffano in modo disgustoso. Scopriremo nel finale che non solo i dolci danno la felicità, bensì il cibo in generale, soprattutto quando si tratta di carne fresca macellata in loco.
Delirante e parecchio sopra le righe ma visivamente travolgente.
Voto 7

BlueBlaster  @  04/04/2013 01:49:01
   5½ / 10
Ho aspettato per mesi i sottotitoli per questo film e la prima cosa che mi viene da dire è DELUSIONE!

Un collage di cortometraggi firmati da registi poco famosi ma piuttosto eclittici..ne esce un prodotto più grottesco che altro, spesso macchiato da splatter ed erotismo che li vuole far apparire ricercati e filosofici senza però riuscirci a mio avviso!
L'episodio che si alterna e fa da filo conduttore è l'unico macabro ed inquietante poi gli altri non sono memorabili a parte quello angosciante ed originale di Karim Hussain.

Il primo è di Richard Stanley (Demoniaca e Hardware) che per l'ennesima volta fa una dimostrazione di stile registico ma non stupisce...infatti ricicla per l'ennesima volta Lovecraft in una storia di stregoneria in stile favola nera, si salvano le atmosfere e si dimentica subito. EROTICO voto 4.5

Poi c'è "I love you" di Giovinazzo (che non avevo mai sentito prima) che è una storia di tradimenti e follia...si parla e si parla per venti minuti,tutto in una stanza, e solo il finale regala un pò di sangue! In effetti è il corto più crudelmente realistico però annoia e fa crescere un forte odio verso le donne (o meglio questa donna)! PATETICO voto 5

A questo punto tocca a Tom Savini (che si regala una particina da attore come è suo modo fare) con un film che unisce l'onirico al torture porn...è un episodio confuso ed inutilmente "ricercato" che ancora una volta rende protagonista la crudeltà del gentil sesso nei confronti di un uomo più che mai vittima! Diciamo che per chi ha molto a cuore il proprio membro maschile potrebbe essere molto disturbante, sinceramente è da apprezzare solo il fattore gore che il noto truccatore non poteva non darci! SADICO voto 5.5

Poi arriva "l'incidente" di Douglas Buck che è un inserto drammatico e di breve durata che tratta il perché della morte visto dagli occhi di una bambina innocente...filosofico e metaforico (il sangue del cervo che sporca la mano della bambola di pezza ne è un chiaro esempio) ha un suo perché; a molti può essere capitato da bambini di assistere ad un incidente mortale lungo la strada... FILOSOFICO voto 6

Finalmente tocca al tanto atteso Karim Hussain (in base alle precedenti recensioni)...come ho detto è piuttosto originale anche geniale si potrebbe dire, la regia è due o tre spanne superiore agli altri episodi e risulta straniante oltre che "sporca" e degradata!
Un corto piuttosto triste che nel finale mi ha fatto provare sensazioni di angoscia oltre che un pò di ribrezzo... MALATO voto 7.5

"Dulcis in fundo" nel vero senso della parola con questo capitolo di David Gregory...a cavallo tra il grottesco e l'horror...per me è stato uno schifo guardarlo ma non solo per quello che mostra ma anche perché l'ho trovato poco sensato e noioso! Un finale che non ci si aspetta del tutto in stile "Society - The Horror" ma di certo il più freak e meno piacevole di tutti. DISGUSTOSO voto 3

il filo conduttore con i burattini nel teatro è una idea carina e a presentarci le storie c'è l'orrorofilo Udo Kier ancora una volta pupazzato. voto 6

Mi vien da pensare che questo film sia chiaramente e volutamente misandrico perché ogni episodio ostenta violenza sia fisica che psicologica contro il maschio di turno...forse l'horror ha tolto troppo alle donne e in questo film hanno voluto ripagare i maschi con la loro stessa moneta, sinceramente però l'ho trovato irritante!

Come si può vedere, a parte l'evitabile pezzo finale, la qualità dei corti è un crescendo ma non basta per salvare la pellicola e dispiace perché dentro si trova del buono...la media fa 5.5 ed effettivamente è il voto che il film si merita!

Invia una mail all'autore del commento ziokartella  @  06/02/2013 11:24:36
   6 / 10
Mi aspettavo di più da questo lavoro, visti i nomi coivolti...premesso che il mio episodio preferito tra questi è il "framing segment" che collega e fa da sfondo a tutti gli altri.

marfsime  @  24/01/2013 18:04:39
   7 / 10
Non sono un grande fan degli horror ad episodi ma devo ammettere che questo è ben fatto a partire dalla presentazione con la mini storia nella storia della ragazza che entra dentro al teatro abbandonato. Gli episodi sono alcuni buoni altri meno..concordo col commento precedente con quello di Hussain di alto livello..inquietante il primo..trascurabile quello della bambina..non granchè quello del marito e della moglie..carino quello dell'uomo tormentato dagli incubi..abbastanza deludente quanto grottesco l'ultimo. Nel complesso comunque buona pellicola che merita una visione.

DarkRareMirko  @  05/12/2012 01:12:10
   7½ / 10
Hussain al solito da letteralmente la biada ai 4 colleghi con un corto (Stained visions) originale, sentito e significativo che, sino al finale, riesce a comunicare e dire qualcosa.

Questi stessi aggettivi però non possono essere sempre usati per gli altri episodi, comunque discreti e comunque sempre ottimi tecnicamente.

I film, troppo lineari, vedono difatti una fotografia perfetta per l'occasione e più di un pregio relativamente agli sfx (e per Wet dreams, l'episodio di Savini codiretto da Fred Vogel, un sogno si è avverato: Jerami Cruise della Toe tag pictures ha lavorato assieme a Savini stesso e al KNB effects group per gli effetti speciali! Che sono ottimi!).

Buck e Hussain ad ogni modo mettono le mani anche in altri corti, producendo e/o dirigendo la fotografia.

Inquietante e riuscito pure il trait d'union tra i corti (diretto da Kasten), rappresentato dal teatro che vede in Udo Kier un buon presentatore.

Gregory la butta sul grottesco (i dolci e il cibo), Hussain come detto stupisce, Buck è poetico ma troppo breve (e gli sfx qui son di CJ Goldman, quello di Subconscious cruelty), Stanley si va a riferire a Lovecraft, Savini la butta tutto sulla fantasia e sui sogni (anche se alla fine non si capisce molto), Giovinazzo è un piacere rivederlo dietro la mdp, anche se a dire il vero non innova proprio per niente, presentando la solita storiella di tradimenti.

Un film corale di buon livello, soprattutto tecnicamente, ma l'opera di Hussain è su un altro pianeta rispetto agli altri.

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