triangle of sadness regia di Ruben Östlund Svezia, Gran Bretagna, USA, Francia 2022
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triangle of sadness (2022)

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locandina del film TRIANGLE OF SADNESS

Titolo Originale: TRIANGLE OF SADNESS

RegiaRuben Östlund

InterpretiHarris Dickinson, Charlbi Dean, Zlatko Burić, Dolly de Leon, Henrik Dorsin, Woody Harrelson, Iris Berben, Sunnyi Melles, Vicki Berlin, Oliver Ford Davies, Jean-Christophe Folly, Amanda Walker, Hanna Oldenburg, Malte Gårdinger, Linda Anborg, Carolina Gynning, Arvin Kananian, Camilla Läckberg, Beata Borelius, Shaniaz Hama Ali, Ralph Schicha, Timoleon Gketsos, Chris Westerstrom, Alicia Eriksson, Mira Uszkureit, Thobias Thorwid, Amanda Schulman, Alex Schulman, Jiannis Moustos, Stefan Gödicke

Durata: h 2.30
NazionalitàSvezia, Gran Bretagna, USA, Francia 2022
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2022

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Trama del film Triangle of sadness

Carl e Yaya, una coppia di modelli, vive l'entusiasmo della Settimana della Moda di Milano prima di partire per un'esclusiva crociera a bordo di uno yacht nei Caraibi. Mantenuta in maniera impeccabile, l'imbarcazione è pilotata da un capitano di mare marxista e stravagante. La vacanza prende però una piega del tutto inattesa a causa di diversi eventi che si susseguono, da un'intossicazione alimentare a un attacco di pirati. Giunti su un'isola deserta, Carl, Yaya e i pochi altri passeggeri sopravvissuti dovranno abituarsi a vivere sotto le regole di un nuovo leader di gruppo: una cameriera filippina di mezza età.

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Voto Visitatori:   7,00 / 10 (23 voti)7,00Grafico
Palma d'oro
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Palma d'oro
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Voti e commenti su Triangle of sadness, 23 opinioni inserite

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Noodles71  @  01/07/2024 17:09:39
   6½ / 10
Il sagace venditore Ruben Ostlund ripropone la sua formula vincente molto semplice e diretta, che lo ha catalogato come regista da festival, ovvero deridere ambienti e persone troppo facili da prendere in giro. Nel precedente "The Square" la satira mirava al mondo dell'arte contemporanea, in "Triangle Of Sadness" il regista svedese prende di mira la moda, gli odiosi influencer e i ricchi benestanti con una base molto superficiale e banale. Il film è suddiviso in tre parti dove sicuramente la cena del capitano inserita nel secondo capitolo "Lo Yatch" è la parte più d'effetto dove i ricchi viziosi vengono letteralmente sommersi da vomito e altro... Nel cast sicuramente apprezzabili la comparsata di Woody Harrelson ed il suo duetto alcolico con Zlatko Buric, il pazzo russo, e la filipina Dolly De Leon "Abigail" che nel terzo e conclusivo atto che rifa il verso a "Il Signore Delle Mosche" ha una sua prevalsa sociale in un ambientazione dove bellezza e soldi possono ben poco. Un doveroso omaggio alla sfortunata Charlbi Dean che interpreta "Yaya" scomparsa prematuramente a soli trentadue anni. Finale che lascia un pò spiazzati. Umorismo di qualità, buoni dialoghi, cambi di rotta inaspettati e cast multietnico quasi perfetto.

Andrewtheboss  @  25/08/2023 20:14:33
   7½ / 10
Devo dire, che questo film è piuttosto originale.
Certo, ci sono alcune esigenze della regia, sono un po' troppo tirate

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Per il resto, uno dei migliori di quest'anno.
Almeno è originale e non annoia.

camifilm  @  28/07/2023 18:25:59
   5½ / 10
Commedia drammatica
Momenti bizzarri
Critica ai sistemi superficiali di una certa società e ai suoi opposti. Tutti in pratica.
Tutte le peggio debolezze umane.
Leggermente trascinato allungato, poteva colpire di più nei messaggi che ci sono.



FINALE:
Finale non mi ha soddisfatto. Alcuni dicono aperto. Secondo me confuso e inconcludente.

Thorondir  @  28/07/2023 11:20:35
   7 / 10
Commedia dissacrante, satira tagliente, dramma anti-ricchezza e molte altre cose. "Triangle of Sadness" è un'opera che indaga i temi politici dell'oggi con la volontà precisa e dichiarata di scavalcare il politicamente corretto: lo si capisce fin dal primo atto, dall'accusa che a parità di lavoro nella moda le donne guadagnano di più (e poi si rifiutano pure di pagare il conto nei ristoranti). Non che la cosa sia così coraggiosa, ma almeno rompe il muro del "politically correct" che ormai imperversa (spesso in modo controprudecente) nella nostra società. Poi il film diventa un'aperto atto d'accusa contro una classe dei ricchi sottomessa all'importanza della propria immagine e del proprio status, incurante di tutto ciò che accade intorno, dedita a ingozzarsi e a volere di più mentre il mondo cola a picco (la lunga e divertente sequenza della cena è in tal senso emblematica). Poi c'è l'ultima parte, un "survival" assolutamente sui generis e in cui Ostlund, riallacciandosi alla prima parte, ci dice che se le donne avessero più potere (come sarebbe giusto) finirebbero comunque per riproporre le stesse malate dinamiche del potere maschile, tra favori, punizioni e uso personalistico del potere stesso.

Un film che diverte, che trova momenti di dissacrante invettiva, ma anche e paradossalmente democristiano nel suo porsi a metà del guado: una critica contro il neocapitalismo dell'insensibilità e una contro l'opposizione ormai sconfitta del marxismo, qualcosa da mostrare e qualcosa da lasciare off screen. Per certi versi "Triangle of Sadness" sembra cadere in ciò che vuole condannare, nel momento in cui non prende una strada definita e tirando cazzotti qua e là finisce per dire tutto ma in modo superficiale.

TheLegend  @  29/06/2023 00:34:19
   7½ / 10
Sembra che ai festival apprezzino e premino film del genere ultimamente.
Critica sociale con tocchi di genialità anche se abbastanza telefonato.

andreajunkie  @  04/04/2023 19:13:58
   4½ / 10
Boh, troppo lungo e mi ha lasciato veramente indifferente.

Oskarsson88  @  04/04/2023 12:57:46
   7½ / 10
Money, Money, Money!!!

BlueBlaster  @  24/03/2023 10:12:28
   7½ / 10
Film particolare permeato di ironia pungente e critica sociale (da accostarsi a film recenti come "The Menù").
Girato ed interpretato benissimo, in location affascinati fotografate con maestria...ottimi dialoghi che sanno far ridere ed anche riflettere.
Finale perfetto!

Dominus360  @  19/03/2023 17:17:28
   8½ / 10
Pellicola molto tagliente. Troviamo l'avidità la ricchezza servitù bellezza bruttezza indigestione fame ubriachi e sete peccato che Il multi universo è stato ingordo di premi oscar nel 2023.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  18/03/2023 20:11:48
   8 / 10
Film diviso in tre parti dove nelle prime due vince la sceneggiatura, mentre nella terza perde valore.
Cominciamo con le discussioni a tavola su chi ha il dovere di pagare il conto tra un uomo e una donna, dialogo serrato e divertente.

La seconda parte beh, credo di non aver mai riso cosi tanto come con la "cena col capitano". Con queste due autorita' brille che attendono il personale in posizione inclinata seguendo il movimento della nave tra le onde.

Con la gente che è "obbligata" dal bon ton a mangiare comunque con le conseguenze del caso. Il personale di bordo che deve ad ogni costo accontentare questi ricconi avidi. Sara' una bestemmia ma ho rivisto un po' Bunuel.

Quando invece si scende dalla nave avviene il ribaltamento dei ruoli che per carita' ci puo' anche stare, soprattutto dopo i discorsi della prima parte del film. La vera pecca è insistere troppo allungando dove non ce n'era bisogno per offrire poi un finale deludente. Una terza parte non originale ma che arriva dopo un mezzo capolavoro.

Film da vedere assolutamente... a stomaco vuoto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  12/03/2023 21:53:48
   8 / 10
Cinema anarchico, sovversivo, a firma del regista svedese di The Square, già palma d'oro a Cannes, rappresenta il sovvertimento della società capitalista e dei suoi ruoli ideologici e societari. La coppia con la "femminista del ca.zzo", l'ipocrisia inchiodata a camera fissa, la crociera terrificante che finisce inondata di vomito mer.da champagne e aforismi marxisti (woody harrelson immenso) e si conclude sulla spiaggia dei famosi a ruoli scambiati dove la sopravvivenza viene scandita dalla servitù che si sollazza anche con il sovvertimento sessuale, fra visioni e sassate in papillon. Quadro accelerato di un disfacimento empirico che lucida maniglie mentre la natura passa all'incasso, animali spogliati dalle convenzioni ci riveliamo assassini e traditori, pirati e filosofi, influencer che si nutrono del loro ego da quattro soldi, da Milano al triangolo della follia, da Marx a Lost, dall'isola dei falliti a una cosa divertente che non farò mai più, cinema che prende a calci, che dà la sveglia al torpore mediocre di una quotidianità collassata sotto le convenzioni. Il politicamente corretto preso a randellate, la vita a peso quantificata in Rolex e masturbata dalla supremazia selvatica, come in the square è l'animale che zittisce, terrorizza la borghesia, ma la borghesia siamo noi, questo specchio incrinato di una nave che affonda.

Febrisio  @  26/02/2023 09:27:21
   7 / 10
Rimango spesso perplesso una volta conclusi questi film. Non mi divertitono più di quel tanto durante la visione, però riconosco che nel complesso, oltre che essere ben sceneggiato ed essere originale, cose no da poco, è un film che ha corpo ed anima e merita il successo che ha e sta avendo. Il voto corrisponde alla media delle peplessità sottolineando che nel 2022 vincono i cheeseburger.

Goldust  @  21/02/2023 16:11:57
   6½ / 10
Tra i lavori di Östlund questo è quello che mi ha colpito di meno. Sarà che la sua formula cinematografica ormai inizia a farsi ripetitiva ( una calma apparente squarciata all'improvviso da un evento catastrofico o presunto tale ) o forse sarà perchè mette in scena una riflessione non proprio profonda sulla vacuità dell'essere umano, tra ricchi annoiati senza cuore dove il maschio alfa detta ancora regola ed un rovesciamento dei ruoli finale sull'isola deserta che va bene solo per chi non ha mandato a memoria la medesima lezione Wertmulliana. La scomposizione in capitoli solleva il regista da qualche spiegazione di troppo ma dona all'opera una certa iconicità e traghetta il film verso una potenza estetica che non era mai stata raggiunta nei suoi pur ottimi precedenti lavori. E se la parte centrale è quella che si fa preferire - con gli ospiti dello yach impegnati nelle richieste più assurde e con un indimenticabile Woody Harrelson nei panni di un capitano fuori di testa - c'è da dire che tutto il cast è diretto al meglio, per cui la sufficienza piena se la merita certamente.

Mauro@Lanari  @  08/02/2023 22:21:22
   5 / 10
Inconcludente tranne che nei due fugaci momenti dominati dalla colonna sonora: durant'i titoli di testa con "Ghost Rider" dei Suicide (1977), almeno finché non si scopre ch'è il campionamento su cui M.I.A. ha basato nel 2010 la canzone "Born Free" col famoso videoclip diretto da Roman Gavras sciorinando la sua consueta gratuita violenza (https://www.youtube.com/watch?v=IeMvUlxXyz8), e durante lo sconquasso dello yacht capitanato d'Harrelson mentr'esplode "New Noise" (1997), il brano più celebre dei Refused (https://www.youtube.com/watch?v=NkAe30aEG5c). Dopodiché riaffora l'annosa questione ch'affligge Bunuel (lo scrivo senza la tilde poiché il sw del sito rigetta i caratteri tipografici non italiani) e gl'epigoni: si può defecare sull'establishment e in appena un'indelebile sequenza ("Le fantôme de la liberté", 1974: https://www.youtube.com/watch?v=a_4kZztMjlA), ma se poi quello stesso establishment ti colma di premi (Oscar, Palme, Leoni d'oro e d'argento), vuol dire che l'attacco è stato a dir poco improduttivo.
https://www.cineforum.it/voti/film/Triangle_of_Sadness
https://www.sentieriselvaggi.it/triangle-of-sadness-di-ruben-ostlund/

3 risposte al commento
Ultima risposta 09/02/2023 09.42.34
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Jumpy  @  07/02/2023 18:46:34
   6½ / 10
Come intrattenimento funziona pure, nonostante l durata non pesa molto, ma non mi ha convinto, a cominciare dalle simmetrie con The Menu (tante, troppe, sembra quasi che registi/sceneggiatori siano entrati in contatto): in entrambi i film si critica in modo feroce una certa fascia sociale ricca, opulenta, annoiata, superficiale, persa tra relazioni vuote e smartphone.
In entrambi gioca un ruolo fondamentale un evento esclusivo, ed in entrambi ci sono momenti chiave che girano intorno ad una cena, in entrambi qualcuno si trova per caso (o è fuori posto).

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Questo per una buona metà film, la seconda metà è un mix di già visto (e fatto meglio da Wertmuller).
Dopo 2 ore e mezzo di film poi, come già fatto notare...

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VincVega  @  12/12/2022 17:51:34
   8 / 10
Östlund si conferma uno dei migliori registi nel graffiare con la sua critica sociale e nel mostrare personaggi purtroppo esistenti nella nostra contemporaneità. Ho sentito diverse critiche per "Triangle of Sadnes", ma personalmente lo ritengo il suo miglior film ed uno dei migliori del 2022

Il film presenta tre atti e dopo il prologo che introduce i due protagonisti e i loro problemi, si fa largo l'azzeccata parte centrale ambientata sullo yatch, in particolare "la cena del capitano" con le varie metafore riservate a questi nuovi ricchi, fino al culmine con la bellissima e potentissima New Noise dei Refused che fa capolino nel momento di maggior tempesta. Terzo capitolo in cupi si azzerano le classi sociali fino ad un finale aperto che scontenterà molti, ma che trovo riuscito nel far riflettere lo spettatore.

"Triangle of Sadness" è una pellicola che coinvolge, senza mai calare di ritmo, tra commedia, con vari momenti in cui le risate non mancano, e dramma. Le citazioni sono diverse, i riferimenti altrettanti (mi viene in mente Ferreri), ma Östlund conserva il suo stile e la sua pungente ironia.

Molto bene il cast, in cui si segnalano in particolare Woody Harrelson e Zlatko Buric, il Milo della trilogia "Pusher" di Refn.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  09/12/2022 10:12:27
   6 / 10
Traingle of Sadness non è un brutto film, però malgrado la Palma d'oro a Cannes (la seconda dopo The Square) Ostlund sia entrato in una sorta di formuletta buona per tutte le stagioni, cioè quella di uno stato di cose ormai cristallizzato in cui un evento imprevedibile, apparentemente cambia tale stato di cose. Ma se in Forza maggiore e The Square le immagini erano potenti, in questo caso Triangle of Sadness mostra la sua prevedibilità nelle dinamiche narrative. L'influencer che si imbucano nello yacht degli ultraricchi tardo capitalisti che affogano nella ***** e nel vomito (il momento migliore del film), con un duetto fra Harrelson e Buric memorabile a suon di citazioni sono momenti forti, ma sconta un ultima parte scontata in cui la Wertmuller di quasi 50 anni fa e con maggiore profondità, aveva sviscerato in Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto. E francamente il finale abbastanza aperto l'ho trovato più inconcludente che aperto, come se Ostlund stesso non sapese come farlo finire.

7219415  @  08/12/2022 17:05:29
   8 / 10
Una chicca, tocca l'apice con l'episodio della cena sulla nave da crociera

76mm  @  02/12/2022 12:59:31
   4½ / 10
POSSIBILI SPOILER

Cosa avreste fatto voi, all'età di 5/6 anni, se durante la lettura della favoletta della buonanotte il racconto fosse stato improvvisamente troncato, senza darvi la possibilità di sapere come sarebbe finito?
"allora, Biancaneve morde la mela avvelenata e muore…i nanetti la depongono in una bara di vetro e le fanno veglia…c'è grande tristezza nell'aria…poi ecco che arriva il principe azzurro sul suo bel cavallo bianco…e…"
"e cosa mamma?"
"e basta, finito"
"come finito? cosa fa il principe?"
"non lo so. Finisce così"
"che ca**o dici mamma?"
"ma tesoro, non capisci? L'autore non ha voluto apposta concludere la favola, per darti la possibilità di essere parte attiva del racconto e di poter scegliere tu il finale che meglio si adatta alle tue propensioni e alle tue attitudini psicologiche e caratteriali, in quanto…"
"Vaffanc*lo mamma"
Ecco, pensate che se a 6 anni per una cosa così avrei potuto mandare affanc*lo la persona che più amavo al mondo, cosa potrei fare 40 anni dopo con uno che non si degna nemmeno di far finire il suo film dopo che mi ha fatto sorbire 2 ore e mezza di fuffa…
Basta adesso con questa moda del finale aperto, che diamine…come tutte le tendenze ha già fatto il suo corso e ha già fiaccato…i primi tempi era figo, faceva tanto cinema impegnato, gli spettatori uscivano dalla sala gasati e smaniosi di discutere fra loro per dare la propria personale interpretazione, che non era mai sbagliata né giusta in quanto totalmente soggettiva…adesso però è ora di finirla, anche perché con questo stratagemma sembra che spesso i registi vogliano evitare apposta di prendere posizione su situazioni scomode, lasciando così allo spettatore la responsabilità di farlo…troppo comoda.
E poi, a parte questa cosa del finale aperto, che come si sarà capito non ho gradito per nulla, direi che anche sul resto non è che ci sia molto per cui stare allegri.
Possibile che nel 2022 mi debba ancora sorbire la satira sulla società capitalistica fatta attraverso il trittico cibo-vomito-mer*a? ma gli avranno dato almeno una piccola percentuale sugli incassi agli eredi di Ferreri, o avranno fatto finta di niente?
E della meccanicità e prevedibilità del discorso sul ribaltamento dei ruoli sociali nella parte dell'isola deserta, ne vogliamo parlare?
E dell'insulsaggine di alcune gag? Ad un certo punto mi sembra anche che siano comparsi sulla scena dei vucumprà, ma è passato un po' di tempo e forse mi sto confondendo con un film dei Vanzina che ho visto di recente…
Tirando le somme, a parte la trovata geniale del sacchetto per il vomito distribuito all'ingresso delle sale (merito però degli addetti al marketing e non del regista) faccio fatica a salvare qualcosa…perfino il buon Woody Harrelson viene relegato in un ruolo macchiettistico e stereotipato.
Però davanti a una Palma d'oro (la seconda per Ostlund) devo anche valutare la possibilità di aver preso io un abbaglio per cui potrei anche decidere di concedergli, in futuro, una seconda chance.
Chissà che nel frattempo non facciano uscire un'edizione speciale in dvd inserendo fra i contenuti speciali anche il finale del film…

Vegetable man  @  01/12/2022 00:43:40
   8 / 10
Un film che vale sicuramente la pena vedere. Forse il suo limite è solo che, nonostante le continue sterzate di trama e le tante incursioni nel grottesco, non riesce a staccarsi da schematismi già visti della lotta di classe (soprattutto nella parte dell'Isola, secondo me la più debole) - mi vengono in mente le infinite variazioni sul tema di Ferreri e della Wertmuller, per rimanere al cinema di casa nostra. Il resto rimane comunque decisamente godibile. Non solo per i personaggi, ma anche nel comparto tecnico - la fotografia ed il montaggio delle prime scene è notevole.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  19/11/2022 00:07:57
   8 / 10
Girato come se fosse una miniserie tv (o potrebbe diventarlo) l'acclamato e premiato nuovo film di Ostlung è geniale e discontinuo sotto ogni aspetto. Si tratta di un Puro Cinema Anarchico, libero e irriverente, come i citatissimi Monty Python o Wes Anderson, che OSA illudere lo spettatore con un'incipit alla Chorus Line, che non teme di dilungarsi più del dovuto per esprimere personaggi insoliti e sfuggenti, come il giovane modello o il gigionissimo Capitano alcolista dello yacht - un Harrelson strepitoso - che si dilunga sul Marxismo combattendo di fondo una "guerra persa" che lo vede suo malgrado protagonista. Film esilarante e di fatto nichilista, mette a nudo una lotta di classe che forse è ancorata a punti di vista piuttosto prevedibili nella loro continuità. E se questo è un limite, come un certo eccessivo ricorso al grottesco v. Il vu' cumpra' nell'isola, occhio però che certi personaggi mostruosi nella loro Normalità - il venditore di mine anti-uomo ad esempio - mostrano i retaggi di un'Apocalisse bramata nemmeno poi tanto estinta. Da una parodia di Titanic con litri di vomito e mal di mare, si passa a un Lost dove la funzione umana non sembra reclamare altro che la propria, squallida, sopravvivenza. Con meno espedienti filosofico-teoretica sarebbe stato un capolavoro. Ma è tanto per riservargli un posto in prima fila tra i film devianti del 2022

Manticora  @  12/11/2022 16:22:39
   8½ / 10
E il terzo film di Ostlund che vedo, dopo The square e forza maggiore e devo dire che ancora una volta il regista svedese raggiunge l'obbiettivo narrativo che si era prefissato. Abituato ad analizzare e mettere alla berlina la società borghese, la morale, l'ipocrisia e la stupidità umana Ostlund non cerca scorciatoie. A costo di risultare un pò noioso usa le metafore per criticare in tutta la sua interezza la società, ovviamente non cerca di risultare elegante, modaiolo e soprattutto ruffiano. Le mezze misure non esistono a quanto pare, in un intervista ha detto che trova i ricchi volgari, immorali e decadenti, al di là delle etichette non è certo un regista che cerca di arruffianarsi il pubblico anzi, per certi versi se ne frega. La storia della crociera dei ricchi dove i due modelli giovani e finto spensierati si trovano a convivere è semplicemente l'emblema della società capitalistica imperante. L'ossessione sono i soldi, farne il più possibile, senza rimorso, ma la cosa assurda è che oltre a questo i ricchi non sanno fare niente. La vita quotidiana è un continuo ricorrere alla servitù, che è lì solo in virtù che VIENE PAGATA PER SERVIRE,ASCOLTARE E ALL'OCCORRENZA INTRATTENERE I RICCHI. Tutto questo per far credere a questi ultimi di come sono generosi, umani e soprattutto superiori ai poveri, che vorrebbero diventare come loro. Eppure basta un naufragio per spazzare via le differenze, senza soldi conta quello che uno sa fare, e i ricchi ovviamente sanno fare ben poco con le proprie mani. Il personaggio di Abigail è in questo senso perfettamente calato nel nuovo contesto,altro che matriarcato....
Comunque il film ovviamente lo vedranno in pochissimi, spero che come anche per the square con il tempo arrivi a raggiungere i suoi spettatori.

daaani  @  30/10/2022 19:55:08
   7 / 10
Film abbastanza particolare, le scene umoristiche si mischiano con scene più impegnative e ricche di significati nascosti con sapiente ingegno

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LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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