u.s.a. contro john lennon (2006)

Film interessante che mostra la vita di un uomo carismatico quale è stato John Lennon... Ne traspare quello che probabilmente è realmente stato, un attivista convinto, capace di attirare su di sè sia il favore dei fan (e fanatici) sia l'odio del "sistema" che tanto odiava, ma allo stesso tempo un uomo fissato, dalle visioni decisamente poco realistiche. Fa quasi tenerezza Yoko Ono, macchietta quasi sempre muta nell'ombra del marito...

Documentario un pò fiacco che sinceramente ho trovato un pò inutile e poco incisivo.

Quando delle idee forti e ben definite sono veicolate da un personaggio carismatico come John Lennon (piaccia o non piaccia) anche le istituzioni nel loro insieme possono tenere in considerazione, se non addirittura un pericolo per la sicurezza nazionale, un fricchettone ex Beatles apertamente pacifista, contro la guerra in Vietnam ed esprimerlo, da straniero, proprio dentro gli Stati Uniti. Oltre ad essere un documentario che ricostruisce un determinato periodo storico molto controverso degli States, ne replica inj una certa misura il clima paranoico post 11 settembre: cosa vuole questo straniero? perchè non se ne torna nel suo paese? Noi lo ospitiamo ed è così che ci ricompensa? Quando un paese si trova sotto assedio per una guerra impopolare e di fronte persino un musicista straniero che utilizza il proprio status di star e mito generazionale per una causa contro il governo, si radicalizza lo scontro. Si ritorna al Dio, patria e Famiglia per far passare giusta una guerra sbagliata. Quando senti le volte in cui Hoover, Nixon & c. pronunciano le parole Dio, patria e democrazia oltre il limite quantititativo sopportabile ti viene quasi un senso di nausea.

John Lennon, durante il suo periodo americano, è stato uno dei personaggi pù imfluenti per il movimento pacifista statunitense e mondiale degl'anni 70.
Oltre ad essere uno degl'artisti più importanti del secolo scorso, è stato un personaggio che può essere preso a riassunto di quegl'anni complessi e multisfacciettati.
E' stato un drogato fan*****sta per il governo di Nixon e un idolo con le palle di schierarsi per i pacifisti.
Si può amare o può lasciare indifferenti, ma John Lennon non si può dire non avesse il coraggio di metterci la faccia sempre e comunque.
Bel documentario con immagini dell'epoca, interviste a personaggi che hanno vissuto in prima persona John e tutto ciò che gli stava attorno.
Da vedere anche per asoltare qualche perla musicale che è una delizia per le orecchie.

documentario ben realizzato e che consente,a chi come me che non era ancora nato,di conoscere chi era John Lennon inteso non come cantante ma come uomo.Ora mi è molto più chiaro perchè la sua è una figura immortale.

GIVE PEACE A CHANCE

John Lennon per buona pace di detrattori, di gente dai discutibili gusti musicali, di metallari true defender, di seguaci di Paul McCartney e di pseudo-intellettuali che devono andare contro logica per far parlare di se, è stato uno degli artisti più rappresentativi del secolo passato… E non solo per esser stato il fondatore ed una delle due menti pensanti (senza nulla togliere a George) del gruppo più importante dei primi anni 60 nonché il primo gruppo in grado di riscuotere un successo senza precedenti nella storia sella musica, non solo per una carriera solista breve quanto intensa, non solo per aver scritto diversi inni generazionali, ma anche e soprattutto per l’impegno civile e politico negli anni “caldi”…

Usa vs John Lennon è un documentario che cerca di ricostruire il rapporto conflittuale tra un artista ed una nazione in difficoltà che cercava di barcamenarsi tra estati dell’amore, risentimento giovanile e conflitti in luoghi lontani migliaia di chilometri!
Il lavoro è di buon livello con moltissime interviste a persone che al tempo vissero più o meno da vicino l’intera storia e non mancano documenti in cui John Lennon mostrava il suo punto di vista…
Magari alcuni argomenti potevano essere trattati più approfonditamente e qualche situazione poteva essere gestita meglio ma nel complesso non ci si può lamentare più di tanto…
Certo, non si può rimanere impassibili quando Lennon intervista il piccolo Sean ma si torna sempre al solito discorso, personalmente io credo che certe cose dovrebbe rimanere proprietà privata degli interessati ma vabbè si è deciso diversamente… Personalmente avrei anche evitato quei quattro spari con foto in dissolvenza ma probabilmente serviva un trovata ad effetto per introdurre la morte di Lennon…

Naturalmente ottima la colonna sonora che annovera alcuni dei migliori pezzi del primo Lennon solo e un paio di pezzi di John dell’ultimo periodo dei Beatles…

Nel complesso Usa vs John Lennon è un documentario interessante che tratta alcuni risvolti poco noti di quegli anni e che serve anche e soprattutto per ricordare un personaggio storico della musica mondiale… Lennon è uno di quegli artisti che non verranno dimenticati nemmeno tra secoli: assolutamente non convenzionale, caustico, ironico, intellettualmente intelligente, non ha mai rinunciato a dire la sua malgrado tutto e tutti… Se non ci fosse stato Chapman chissà come si sarebbe rapportato ai giorni nostri con George Double V!

Nel litigio con la giornalista in due minuti c’è tutto John Lennon con i tutti suoi pregi e tutti i suoi difetti…

"All we are saying... is give peace a chance..."

Non sono mai stato un grande ammiratore dei Beatles e del loro leader John Lennon, non ho mai apprezzato in modo particolare la loro musica, non considero il loro percorso musicale come una vera e propria "Revolution"(rivoluzione), anzi, chi ha veramente fatto delle "rivoluzioni" in quell'arco di tempo che va dalla metà degli anni '60 all'inizio degli anni '70, sono, a mio insindacabile giudizio, i Doors con il Patriottico Jim Morrison che con quel Capolavoro di canzone che è "Unknown Soldier" ha trasmesso più emozioni di quante Lennon ne abbia trasmesse con la sua musica-politica, i Rolling Stones con "Satisfaction" e i Pink Floyd con "Another Brik in The Wall". Detto questo, anch'io considero questo documentario come un buon prodotto adatto a conoscere i retro scena e le dichiarazione autentiche degli attivisti politici che hanno combattutto contro la guerra del Vietnam, il tutto accompagnato da una buona direzione e un'eccellente cura dei particolari; l'unica cosa, è che trovo che alcuni dettagli, anche minimi, siano stati "gonfiati" in modo fin troppo eccessivo, facendo sembrare che in quel periodo il Presidente degli Stati Uniti d'America fosse John Lennon e non Richard Nixon(personaggio controverso esaminato a fondo da Oliver Stone). Sono d'accordo che Lennon abbia influito positivamente sul movimento a favore della Pace nel mondo, che abbia conquistato milioni e milioni di persone con le sue parole toccanti e passionali, che abbia combattutto perchè si vivesse in un mondo migliore, ma dobbiamo ricordarci che non è stato solo lui a fare tutto ciò, perchè altrimenti, personaggi del calibro di Martin Luther King, Mahatma Gandhi, John F. Kennedy(JFK), Ernesto Che Guevara e tanti altri sarebbero messi in secondo piano, il che non sarebbe affatto corretto. Quindi, per esprimere un giudizio pienamente oggettivo, affermo senza dubbio che "U.S.A. contro John Lennon" è un ottimo documentario, ispirato e toccante, ma esprimendo un giudizio più soggettivo, dico che probabilmente gli autori hanno esagerato con gli entusiasmi e gli elogi a "vela spiegata" verso l'ex leader degli "scarafaggi", e per questo motivo, vale il discorso che ho fatto precedentemente.

documentario sui generis su una vicenda molro nota della vita di lennon.

Dal punto di vista puramente tecnico, questo documentario è probabilmente inferiore al voto che ho dato, ma la parte importante è la parte concettuale.
Questo docomentario è stato fatto probabilmente per mettere in mostra gli errori fatti dagli Stati Uniti d'America in passato e chissà perchè ripetuti più volte nel passare degli anni.
Tra la fine degli anni 60 e gli anni 70 ne subì le conseguenze anche John Lennon, che con le sue Idee e con il trasporto che ha saputo dare ad una intera generazione, divenne realmente un problema per le alte cariche statunitensi.

Invito chiunque a guardare (e a sua volta a far guardare) questo documentario, e invito chiunque di ascoltare un po' di più le canzoni di John Lennon, le parole che le compongono.

...GIVE PEACE A CHANCE...

Documentario sull'attività politica di John Lennon in anni piuttosto "caldi" . Il film è riuscito nel proprio intento ed è ricco di documenti audio-visivi in parte inediti ed estremamente interessante come totalmente di parte. E quest'ultimo credo sia l'unico, ma anche grave difetto del documentario.
Un film che si segue molto bene e cattura indubbiamente l'attenzione di qualsiasi spettatore; poi come si fa a non canticchiare "all we are saying is give peace a chance", una delle frasi più semplici e più efficaci nella storia della musica e dell'attivismo politico.

Ottimo documentario su uno dei personaggi piu influenti del XX secolo. Il film è scorrevole, interessante e soprattutto narra quella che è la vita politica, piu che musicale, di Lennon.

Non ho mai capito coloro che nell'inevitabile scontro stones vs beatles propongono i primi come diavolo e i secondi come acqua santa.
I questo film (sicuramente troppo politico e di parte) ben si evidenzia però come dalle canzonette Lennon sia passato ad un'evoluzione di coscienza, espressa in maniera irriverente, scansonata, provocatoria e buffonesca...
Una ridicola coerenza, un lucido capriccio, un impegno utopico, tutto questo è Lennon, le sue battaglie, le sue canzoni da pubblicità natalizia.
Non mi importa se non ho più 15 anni, ma io adoro Lennon, per tutto questo e molto altro.


SPOILER

Selezionato per Venezia 2006 fuori concorso, ha certamente fatto buona compagnia, come biopics, al toccante Bobby di Emilio Estevez, in gara al Lido e incentrato sulla figura di Bob Kennedy.

U.S.A. vs John Lennon è un documentario nel senso stretto del termine, denso di materiale da cui trarre spunti di riflessione, date, dati e facce da riconoscere. Leaf e Scheinfeld zoomano sul decennio '66-'76 in particolare, mostrando l'avversione dell'amministrazione Nixon verso un trascinatore del popolo con idee opposte alle sue. Gli interlocutori sono piuttosto unidirezionali, alcuni perfettamente inutili e retorici (come Gore Vidal), ma la casistica è sufficientemente ampia per tracciare un ritratto trasversale della sua vita, dalla sua estrazione modesta, praticamente il propellente di tutte le sue battaglie, fino alla "sistemazione" a buon padre di famiglia.

I pezzi di Lennon usati nella colonna sonora, ovviamente, sono da antologia, e stupisce comunque come si sia voluto dare un'impronta così politica al film, tralasciando tutto l'attivismo per i diritti umani non direttamente a lui riconducibile. Forse giusto su questo è migliorabile.

Un altro audiovisivo sul Grande John Lennon - più famoso di gesù - che può esser considerato un'appedice del documetario "Imagine" uscito vent'anni prima.

Non male!Un buon film documentario sulle lotte di John lennon per la pace e la conseguente vergognosa reazione Nixoniana........la storia purtroppo si ripete e Nixon è con Bush tra i peggiori presidenti degli States.per il resto buon materiale d'archivio,interviste inedite,ben fatto,ma sinceramnete ci si poteva aspettare qualcosa di più soprattutto sul coinvolgimento dell'amministrazione americana e dell'FBI nel perseguitare il povero Beatle......Ottima e commovente l'ultima parte che culmina nell'assassinio di lennon.

Bruttino.
Per niente interessante.

questo è un film documentario che apre la via
al cinema incoming.
Quel cinema restrospettivo in senso storico.
Quel cinema di impegno e anche di disimpegno anche, disimpegno inteso nel scorrere del film e della sua storia che diviene allentata dalle musiche gia conosciute di quel che sappiamo essere il futuro.Futuro nostro ma futuro tragico della morte.
E' una celebrazione del già visto, del gia toccato al senso del cinema meccanismo che indulge nel motivo del senso e del non senso.
pensiamo al cinema mitopoietico in cui ogni sensazione vissuta è gia del vissuto e del non vissuto in un impasto di mitopioiesi filo documentaristiche che si insinuano nella chiave finale del progetto allineato in una ideologia dell 'altrove e del non cercato, nella misura in cui logicamente il presagio del vissuto si fonde con il visto qui e ora nel tunnel del documento senza riferimenti astratti.
Un film minimo ma calibrato dal suo essere non meccanico e privo di carattere filo ideologico di quel meta cinema assorto e diciamo cosi infedele nella sua accezzione arbitrale


enrico ghezzi