Africa sudsahariana. La dodicenne Komona vive con i genitori in un povero villaggio. Un giorno una squadra di ribelli irrompe nella zona e la fa prigioniera. Dovrà divenire un loro soldato. Il suo primo atto di guerra sarà fucilare padre e madre. Se non lo farà soffriranno per una morte più atroce perché procurata con il machete. La vita con i ribelli si presenta come una continua sofferenza per la bambina. Viene picchiata anche se solo accenna a piangere. Finché un giorno, durante un'azione contro l'esercito, è l'unica a salvarsi. Questo viene visto come un segno particolare e Komona viene considerata una strega capace di individuare dove si nasconde il nemico. Solo una persona però si occupa di lei con un affetto che si trasforma in amore: è il quindicenne soprannominato il Mago. I due sviluppano il loro sentimento di nascosto fino a quando, un giorno, hanno l'opportunità di fuggire.
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